Sulle tracce del Padrino, troverai la città delle "cento chiese" nel pieno della sua rinascita

Sulle tracce del Padrino, troverai la città delle “cento chiese” nel pieno della sua rinascita

Paolo Albera  | 04 Giu 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
corleone

Alzi la mano chi non ha visto Il Padrino e la saga di film di Francis Ford Coppola dedicata al temibile boss della mafia italo americana. La città d’origine del personaggio, com’è noto, è Corleone, che per alcuni anni è stata avvolta da una fama oscura per aver dato i natali a molti capi delle organizzazioni criminali. Oggi vive una stagione di rinascita: il turismo, la cultura gastronomica, il patrimonio naturalistico, l’hanno riportata tra le destinazioni da non perdere in Sicilia. Secondo la tradizione, è la “città delle cento chiese”: solo una parte è rimasta di queste è arrivata fino a noi, per la precisione 44 (di cui 26 attive) che è comunque un numero piuttosto alto per diecimila abitanti circa. Non riuscirai a visitarle tutte, ma qualcuna sì: iniziamo a partire e poi vedremo!

1 Itinerario in moto in Sicilia alla scoperta di Corleone

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Partenza dal capoluogo Palermo: imbocca la strada statale 624 Palermo-Sciacca verso San Giuseppe Jato e San Cipirello. All’uscita Perciata esci dalla statale e vai sulla provinciale SP27, che tra una curva e l’altra giunge a confluire sulla SP4. In pochi minuti sei alla destinazione Corleone, per una durata del viaggio di un’ora abbondante. E il ritorno? puoi fare un giro ad anello scendendo dalla Strada statale SS118 Corleonese Agrigentina fino a Bolognetta, per poi fare ritorno a Palermo attraverso la SS121 Catanese.

2 Le cento attrazioni della città delle cento chiese, Corleone

 

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Corleone è incuneata tra le montagne a 558 m s.l.m. nella città metropolitana di Palermo. La natura selvaggia che la circonda è ricca di canyon, sorgenti, cascate. Per quanto riguarda le cento chiese, ti basta dare un’occhiata veloce agli elenchi ufficiali per capire che è impossibile vederle tutte; tuttavia ti consigliamo noi quali visitare!

2.1 Il centro storico di Corleone

Il cuore di Corleone (scusate il bisticcio) ha parti di origine medievale e parti che evidenziano edifici in barocco spagnolo. Passeggiando sul selciato di pietra si incontrano tante delle “cento chiese” della tradizione e quella più importante è la Chiesa Madre di origine trecentesca (dedicata a San Martino) con diversi affreschi all’interno. Trecentesca è anche la Chiesa di Sant’Agostino, poi rimaneggiata in stile barocco. Il Monastero del Ss. Salvatore, antico convento di suore, custodisce preziosi affreschi di Filippo Randazzo come “il trionfo di San Benedetto”.

2.2 La Cascata delle Due Rocche

Vicino al centro storico c’è il Parco naturale della cascata delle Due Rocche. Ci si arriva attraverso il quartiere San Giuliano, in corrispondenza di una chiesetta dedicata alla Madonna delle Due Rocche. Qui inizia il sentiero che conduce tra i boschi verso le cascate, circondate da uno scenario fatto di canyon e resti di un acquedotto saraceno e di mulini ad acqua.

La Cascata delle Due Rocche, a Corleone.
La Cascata delle Due Rocche, a Corleone.

2.3 Le Gole del Drago

Altri canyon selvaggi si possono trovare nei pressi della Riserva Naturale della Ficuzza: le Gole del Drago sono voragini di roccia formate dall’erosione del fiume di Frattina, affluente del Belice Sinistro. Lungo il corso d’acqua puoi notare le cosiddette “marmitte dei Giganti”, ovvero enormi buchi nella roccia che secondo la tradizione sono le orme formate dal passaggio dei giganti. Nella frazione Ficuzza c’è edificio interessante da vedere: è la palazzina di Re Ferdinando di Borbone, costruita nel Settecento in stile neoclassico, simile alla Reggia di Caserta.

2.4 Il Castello Soprano e il Castello Sottano

Dall’ottimo colpo d’occhio è il Castello Sottano, che sorge su una rupe isolata che sovrasta la città di Corleone, e oggi è eremo di francescani. Su un’altra rupe a 861 metri di altitudine sorge il Castello Soprano, di cui rimangono pochi resti, a parte la torre di avvistamento che è ancora in piedi. Entrambe le rupi sono blocchi calcarei che sarebbero crollati dalle montagne circostanti: il lato selvaggio e vertiginoso della natura di Sicilia esercita forte il suo fascino, e c’è da scommettere che resterà forte nel tempo, ancora più di quello del Padrino!

 

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Paolo Albera
Paolo Albera

Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.



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