L’Italia viene definita il “Paese dei mille campanili”, per sottolineare la tradizionale rivalità tra comuni vicini, e anche per evidenziare la numerosa presenza di edifici religiosi. Ma le campane di questi campanili, da dove vengono? Quasi sempre dallo stesso posto, ovvero da Agnone, paese che da mille anni vanta la specializzazione nella produzione di campane. È in questo borgo molisano di montagna che c’è la fonderia che nei secoli ha acquisito talmente tanto prestigio da ottenere il diritto di usare lo stemma papale sulle sue creazioni. È l’occasione perfetta per scoprire una zona ancora poco battuta dal turismo di massa!
Partenza da Vasto, che si trova sull’Autostrada Adriatica A14. L’andata è sulla via più “diretta” ma anche ricca di curve e tornanti. Dirigiti verso Cupello sulla SP212 e poi Morge. Svolta a destra per raggiungere Pantano e per immetterti sulla SP162 che sale a Fraine, poi Castiglione Messer Marino, e infine Agnone. Per descrivere un giro ad anello e tornare al punto di partenza, prosegui sulla SP72 per il Santa Lucia Park e poi sulla SS650 che scende a Piana d’Ischia, Roccavivara, San Salvo. In pochi minuti sei di nuovo a Vasto.
Bottega nel centro di Agnone
Agnone si trova a 830 m s.l.m. in provincia di Isernia, in Molise, al confine con l’Abruzzo. Vanta il riconoscimento di Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Tra le specialità tipiche spiccano i formaggi: scamorze, caciocavalli, e in particolare il prodotto di punta ovvero il caciocavallo di Agnone.
Nel paese di Agnone c’è il Museo Internazionale della Campana, che sorge in Via Felice d’Onofrio 14 accanto all’Antica Fonderia Pontificia Marinelli, che dall’anno 1000 si occupa della produzione di campane e rappresenta una delle imprese familiari più antiche al mondo. Il sito, nato nel 1999 e dedicato a Giovanni Paolo II, racconta la storia dell’arte campanaria che ha fatto la fortuna del borgo. La visita al museo è guidata e ha un prezzo di 9€ – è necessario prenotare la visita secondo le istruzioni presenti sul sito della struttura.
“Erede del passato, custode del presente, responsabile del futuro”, questa è la definizione che descrive la Ramera, negozio attiguo al Museo del Rame (via Marconi 61) che vale la pena visitare. È dedicato a Francesco Gerbasi, capostipite della famiglia più nota dei ramai agnonesi. L’esposizione racconta l’ingegno di un popolo che sulla lavorazione del rame e del metallo ha costruito la sua ricchezza per secoli. La visita è guidata e costa 5€.
Comunemente viene chiamata “duomo”: la Chiesa di Sant’Emidio (che è il santo protettore dai terremoti) è la più importante tra le chiese di Agnone. Si trova all’ingresso del centro storico, in Largo Pietro Micca. La costruzione è iniziata nel 1096 e ha avuto bisogno di diversi secoli per essere completata. La facciata è un raffinato e sontuoso portale in stile gotico. L’edificio è solitamente aperto al pubblico in ogni periodo dell’anno. Da qui la visita può proseguire nel centro antico, in cui sorgono numerose chiese (ben 14), per scoprire la cittadina che secondo il sito del Comune ha vantato la definizione di “Atene del Sannio”, e “la più colta ed arguta città del Molise” secondo il dantista Francesco D’Ovidio.
Porta Semiurna, particolare di Agnone.
Scrivo di viaggi e musica - che a volte sono la stessa cosa.
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