Duro, severo, impegnativo, il Passo dello Stelvio è uno dei valichi più appassionanti da affrontare in moto. Ma ti ripagherà con la soddisfazione che solo le più grandi imprese sanno regalare! Ti diamo subito qualche numero per darti un’idea di cosa ti aspetta:
Se questi numeri non ti hanno scoraggiato, e al contrario sei ancora più preso bene per conquistare il “Tetto d’Italia” delle strade italiane, allora continua a leggere perché ci sarà da divertirsi! Tutto ciò che devi sapere sul Passo dello Stelvio
Prima di descriverti l’itinerario, ti diamo qualche coordinata per conoscere bene il Stilfser Joch (Passo dello Stelvio in tedesco) e il suo fascino irresistibile.
Il Passo dello Stelvio si trova al confine tra Alto Adige, Lombardia, Svizzera. E anche l’Austria non è molto lontana.
Il territorio è quello del Parco Naturale dello Stelvio, che si trova sulle Alpi Retiche, e comprende al suo interno le cime del gruppo montuoso Ortles – Cevedale (la cui vetta più elevata, l’Ortles, arriva ai 3905 metri ed è la montagna più alta del Trentino-Alto Adige).
Il Passo dello Stelvio aprirà il 1 giugno 2023, come riportato dalle notizie più recenti. Questa è la data di apertura prevista per il versante di Bormio, e di solito anche il versante di Bolzano viene aperto nello stesso giorno. La stagione di apertura si estenderà fino al 5 novembre 2023.
Di anno in anno le date precise variano e vengono comunicate con non molto anticipo: controlla sui siti istituzionali o turistici per avere la sicurezza della data di apertura e di chiusura di quest’anno.
In ogni caso il periodo migliore per percorrerlo è l’estate. Ti consigliamo comunque di fare attenzione al meteo (mettiti in viaggio solo se è previsto bel tempo) perché il freddo e la pioggia possono essere piuttosto pericolosi su un percorso tortuoso come questo.
Il Passo dello Stelvio è stato costruito in tre anni, dal 1822 al 1825, dall’ingegnere Carlo Donegani su volontà dell’imperatore Francesco I d’Austria. L’intento era avere nell’impero asburgico un collegamento diretto tra Vienna, la Val Venosta e Milano, passando per la Valtellina.
Fino al 1915 il valico alpino era percorso tutto l’anno grazie agli spalatori che durante l’inverno liberavano la strada dalla neve. Dopo la fine della Prima guerra mondiale, ne fu decisa l’apertura stagionale.
E finalmente dopo la seconda guerra mondiale iniziò la grande tradizione del Passo dello Stelvio nel ciclismo, che è presto diventato una tappa “classica” del Giro d’Italia. A partire dal 1953, con una grande vittoria di Fausto Coppi (il passo è diventato “Cima Coppi” in suo onore), il Giro è passato di qui ben 13 volte. Motivo in più per provare questa impresa.
E ovviamente questo angolo tra Alto Adige, Lombardia e Svizzera, è tradizionale mèta turistica per sportivi amanti di sci, trekking, escursionismo, mountain bike, alpinismo, snowboard, e tutti gli sport invernali.
Non te lo nascondiamo: l’itinerario che ti proponiamo è probabilmente il più difficile. Ma che gusto ci sarebbe a dirti il più facile? Scommettiamo che tu apprezzi le sfide!
Questo percorso è suddiviso in due parti. La prima è con la famigerata salita “classica” dal versante altoatesino. La seconda è con la discesa lungo la “variante svizzera”, strada stretta e insidiosa, che comunque ti permetterà di tornare al punto di partenza per un grande itinerario ad anello.
Le differenze tra i due versanti riguardano anche le dimensioni consentite dei veicoli: nel tratto di Bormio è vietato il transito per veicoli con un’altezza superiore a 3,30 metri, mentre nel tratto altoatesino è vietato il transito per veicoli con una lunghezza superiore a 10,50 metri. Inoltre, si ricorda che il parcheggio allo Stelvio sarà a pagamento. Sei pronto? Si parte!
Poiché il percorso è impegnativo, ti suggeriamo di pernottare in una delle strutture alberghiere nel paese di Prato allo Stelvio – punto di partenza – e partire di buon mattino. Preferibilmente in un giorno della settimana, ed evitare i weekend per non trovare troppo traffico.
Da Prato allo Stelvio (915 m.s.l.m.) prendi direttamente la strada per il Passo dello Stelvio, la statale SS38. Una salita all’inizio piuttosto dolce, ma che in corrispondenza di Trafoi diventa molto più aspra. È proprio in questa frazione, situata a un’altitudine di 1570 metri, che iniziano i tornanti e le pendenze più dure.
Concentrazione, attenzione, equilibrio e costanza ti consentiranno di superare tutti e 48 i tornanti dei fatidici 24 km di questo tratto. Arriverai infine in cima, crocevia di tanti sentieri escursionistici, e soprattutto luogo dove si apre un panorama mozzafiato, che merita una sosta di relax e foto in quantità!
A questo punto, hai tre possibilità:
Prosegui la strada iniziando la discesa sul tratto lombardo verso Bormio, ma svolta subito a destra verso il Passo Umbrail. Entrerai in territorio svizzero, su una strada più stretta, e con una sequenza di tornanti abbastanza serrata (ma non così frenetica come sul tratto altoatesino).
La tua discesa termina nella località svizzera di Santa Maria Val Mustair: qui gira a destra sulla strada 28 verso il comune capoluogo Mustair, e continua dritto rientrando in territorio italiano, sulla SS41.
Attraversa Tubre e prosegui sulla stessa strada verso Glorenza, che con i suoi 907 metri di altitudine è il punto più “basso” del tuo itinerario. Qui svolta a destra sulla SP50, in pochi minuti sarai tornato alla tua base a Prato allo Stelvio.
Complimenti per l’impresa, hai conquistato il Re dei valichi italiani!
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