Insinuato tra le cime del Trentino-Alto Adige – la definizione completa ci permette infatti di unire non solo le due province, ma due realtà apparentemente lontanissime – il Passo della Mendola è un percorso davvero particolare. Non tanto per la sua altitudine massima, che rimane ampiamente sotto i 1400 m s.l.m. quanto piuttosto per il percorso impervio e sospeso per larga parte nel vuoto delle vette alpine. Un vero e proprio inno all’adrenalina, per un’esperienza tutta italiana da fare almeno una volta nella vita. Perché qui è tutto un incanto, dove silenzio e natura vanno di pari passo, dove lo smog e il caos cittadino sono solo un lontano ricordo, per poter ammirare e assaporare gli odori, i profumi e i colori che solo madre natura sa regalare.
Lasciato il centro di Bolzano tramite Viale Druso, prendiamo la SS42 e attraversiamo il fiume Adige oltrepassando la SS38. Da qui continuiamo verso sud, passando per Appiano sulla Strada del Vino. Dopo Ganda, iniziamo le curve e le risalite che portano al Passo della Mendola, inframmezzate da slarghi panoramici e complessi che risalgono ai tempi della Grande guerra. L’itinerario continua per Ruffré e Ronzone, e si congiunge con la SS43Dir a Cavareno. Questa direttrice ci porta, attraversate Malgolo e Sanzeno, fino a Dermulo, punto culminante del Lago di Santa Giustina dove si trova la diga. Da qui, risaliamo tramite la SS43 per arrivare alla nostra destinazione finale, la località di Cles.
Uno dei tratti più belli del Passo della Mendola
Legata alla centralità del Passo della Mendola è la fama di Ruffré, una cittadina che divenne una popolarissima località turistica in tutto l’impero austro ungarico. Il grande successo di primo Novecento è testimoniato dai numerosi alberghi e ville borghesi ed imperiali sorti intorno al passo e che decorano il paesaggio. Nel 1903 venne poi inaugurata la Funicolare della Mendola, una vera e propria attrazione da record. Costruita in appena 14 mesi, è lunga 2374 metri ma a stupire è soprattutto la sua pendenza, che raggiunge picchi del 64% e supera 854 metri di dislivello in soli 12 minuti.
Disposto su più livelli, il Santuario di San Romedio è uno dei luoghi più interessanti di tutto il Trentino-Alto Adige
La strada statale della Mendola, che dai paesi di Appiano e Caldaro in Alto Adige porta a Ruffré, con i suoi stretti tornanti, è stata per decenni luogo di importanti gare automobilistiche. Il Monte Penegal offre invece una vista panoramica spettacolare sulla conca di Bolzano, la Val d’Adige, le Dolomiti, Merano, la Valle di Non e le Dolomiti di Brenta, fino all’Ortles. A pochi chilometri dal centro di Ruffré sorge il Santuario di San Romedio, il più significativo esempio di arte cristiana medievale del Trentino e che merita assolutamente una sosta. Questa meta di pellegrinaggio è costituita da un insieme di chiesette sovrapposte e unite da una ripida scalinata composta da 131 gradini.
L’altitudine mette fame, ma diciamoci la verità: ogni scusa è buona per noi per suggerirvi ristoranti ottimi in cui provare la cucina locale. Questa volta, intorno al Passo della Mendola vi consigliamo:
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