Un itinerario in moto nel sud Italia all’insegna della cultura e della bellezza: ecco il tour dei Castelli Federiciani, tra Basilicata e Puglia su due ruote alla scoperta degli antichi manieri di Melfi, Venosa e Castel del Monte. Questi castelli, che prendono il nome da Federico II di Svevia, nacquero come strutture difensive. Il ruolo dello Stupor mundi fu quello di costruire, ampliare o valorizzare questi luoghi che rappresentano ad oggi suggestivi scenari per tutti coloro che vogliono coniugare un itinerario naturale e storico. Lo facciamo senza spostarci troppo e all’insegna della riscoperta della Grande Bellezza del nostro Paese, pieni di storia, di misteri che vi si nascondono, degli inaspettati paesaggi che offrono e tutte le ricchezze che solo gli spazi attigui sanno offrire. Pronti a partire?
Partendo da Melfi, attraverso la Strada Provinciale 138/SP138, partiamo per questo viaggio alla scoperta dei Castelli Federiciani e delle bellezze di Basilicatra e Puglia. Continuando il nostro percorso, l’ultimo tratto un po’ più lungo che ti porterà nella splendida Puglia attraverso la Strada Statale 168/SS168, entrando nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, patrimonio naturalistico della macchia mediterranea, il nostro itinerario alla scoperta dei castelli federiciani dell’Italia Meridionale termina a Castel del Monte, a quasi venti chilometri da Andria, dove si trova l’omonimo castello.
Costruito nel corso del Duecento su una collina, Castel del Monte è una bellissima struttura di forma ottagonale concepita da Federico II di Svevia, utilizzata come possibile osservatorio astronomico o come maniero da caccia, di sicuro elemento che stravolge per forma e utilizzo dei materiali scelti l’ottica dei castelli medievali della zona. La forma ha sempre attirato l’attenzione degli appassionati di esoterismo che indicano nella forma geometrica caratteristica l’unione fra il quadrato, simbolo della terra, ed il cerchio come rappresentazione dell’infinità del cielo. Fu rifugio di famiglie nobili della zona durante la peste del 1656, ricovero per pastori e briganti. Dal 1996 è divenuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
A Venosa, città che diede i natali al poeta latino Orazio, ha sede un castello che porta con sé storie di intrighi e misteri. Il Castello di Venosa, opera del duca Pirro del Balzo, diventato signore di Venosa dopo il matrimonio contratto con Maria Donata Orsini, ha una storia particolare. Pare, infatti, che proprio il Duca fu strangolato all’interno dello stesso castello. Inoltre, secondo leggende popolari, si tramanda che ogni anno nella notte del 24 ottobre, durante la Festa di San Felice, nel fossato si terrebbe una processione di anime purganti e di martiri cristiani.
Altro tipico esempio di architettura normanna, il Castello di Melfi risalirebbe indicativamente all’XI-XII secolo. Sicuramente esisteva già nel 1059, poiché vi soggiornò Papa Niccolò II che qui firmò un importante trattato e anche un Concilio ecumenico. L’imponente struttura, che ricorda un po’ le scenografie della Scozia tra pietre ocra e radura, presenta ben dieci torri, di cui tre hanno una pianta a pentagono. Numerose anche le sale interne, tra cui quella del Trono, oggi dedicata al Museo archeologico nazionale del Melfese.
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