Yamaha rende accessibile la serie R: nasce R7

Yamaha rende accessibile la serie R: nasce R7

Leonardo Anchesi  | 14 Ago 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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La serie R entusiasma i piloti di tutto il modo da oltre 20 anni, ma Yamaha sembra non averne mai abbastanza e sforna la Yamaha R7, appositamente studiata per coloro i quali desiderano sentirsi piloti ogni giorno della loro vita. Linea da supersportiva, colori sgargianti e una meccanica da urlo sono alcuni degli ingredienti principali di questo nuovo prodotto della casa di Iwata, appositamente studiato per invadere il mercato e rendere ancora più felici tutti gli amanti del segmento. Oggi, noi di TrueRiders, vi condurremo per mano alla scoperta di questa moto dalle premesse stratosferiche e dai contenuti decisamente interessanti.

1 Un cuore a 2 cilindri divertente ed economico

Un cuore a due cilindri per la R7

Eh già, avete proprio letto bene, per questa fantastica R7 Yamaha esce dalla sua confort zone e stupisce tutti con un bicilindrico in linea raffreddato a liquido al posto del classico 4 cilindri in linea che equipaggia le sorelle maggiori della serie R, finora dedicato ad alcune naked di casa Yamaha. Ma vediamo un po’ di numeri di questo propulsore: 2 cilindri, 689 cc di cilindrata, 74 cavalli e 67 Nm di coppia. Certo, la serie R ci ha sempre abituato a numeri ben più eccitanti, ma la Yamaha R7 esce da questo schema per soddisfare tutti quei biker che amano il design supersport senza però per questo dover gestire potenze troppo impegnative. E la risposta a questa esigenza di Yamaha è veramente interessate perché R7 è proprio questo: una moto divertente e allo stesso tempo docile, vestita da supersportiva pronta per la pista.

E lo dimostrano anche i consumi che sfiorano i 25 km con un litro di benzina, rendendo i costi di gestione veramente abbordabili. Interessante la scelta di abbinare al cambio a sei marce (a richiesta con sistema elettronico Quick-Shift solo in inserimento) una frizione antisaltellamento, forse un po’ azzardata visto la potenza relativa da gestire.

2 Design snello e sfuggente

Il muso twin-eye della R7

La R7 è stata dotata di una carena tutta nuova in casa Yamaha e nella serie R, tanto da essere la supersportiva più snella a listino. Questa scelta è stata possibile anche grazie ai minori ingombri del propulsore rispetto al canonico 4 cilindri, aumentando così l’aerodinamicità complessiva della moto. Tuttavia, il DNA della blasonata famiglia R-Series è ben presente e si fa notare, in particolare nel condotto dell’aria ripreso dalla R1M e dal muso “twin-eye”, ulteriormente arricchito dal potente faro a LED centrale.

3 Una ciclistica da vera corsaiola

La ciclistica permette una guida agile e divertente

188 kg è il peso in ordine
di marcia della R7, una peso piuma possibile solo grazie al compatto telaio in alluminio, irrigidito da un rinforzo centrale per renderla ancora più agile e reattiva in curva. L’avantreno è affidato a una forcella a steli rovesciati della KYB, completamente regolabile in precarico, estensione e smorzamento. Due piastre, una superiore e una inferiore, garantiscono il massimo della controllabilità. L’ammortizzatore posteriore, sempre KYB, è un mono di ultima generazione regolabile. La sua posizione orizzontale permette di tenere i pesi concentrati verso il basso e ottimizzare la reattività. La frenata, infine, è garantita da un doppio disco da 298 mm all’anteriore, forse un filo più piccolo rispetto alla media del segmento, e un disco al posteriore, il tutto corredato da pinze e pompe Brembo.

4 Guidarla su strada è una vera goduria

La strada è il suo mondo…

Appena si sale in sella si nota subito la posizione di guida da supersportiva, la stessa della R6, perfetta per chi ama correre ma un po’ affaticante sulle lunghe percorrenze, ma del resto questo è un aspetto tipico di tutto il segmento. Il bicilindrico, appena acceso, si fa sentire ma non troppo. L’erogazione è pulita e subito pronta già dai bassi regimi, una caratteristica fortemente voluta dagli ingegneri di Iwata. In allungo si comporta bene ma la rapportatura lunga del cambio rende superfluo tirargli il collo. Insomma, già a 500o giri nel misto stretto è più che divertente, per raggiungere il suo apice ai 7000. Il peso e gli ingombri fanno sì che la Yamaha R7 sia agilissima, rendendo le curve serrate il suo habitat naturale e i cambi di direzione rapidi il suo mondo. La frenata pecca un po’, ma è comunque efficace.

…ma anche in pista si dà da fare

Se in strada la R7 si comporta più che bene, anche in pista non è da meno. Gestire meno potenza, infatti, permette di concentrarsi sulla guida e apprezzare al meglio tutte le doti di questa nuova moto di casa Yamaha, interessante anche nel prezzo: a partire da 9.799€.

Credit foto:
Yamaha R7

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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