Viene da Nottingham ma non è Robin Hood: Brough Superior SS100

Viene da Nottingham ma non è Robin Hood: Brough Superior SS100

Leonardo Anchesi  | 08 Ott 2023  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Potente, veloce ma, soprattutto, bellissima la Brough Superior SS100 è la motocicletta che ha letteralmente stregato i biker tra la metà degli anni Venti e gli inizi anni Quaranta del Novecento. Sicuramente non accessibile a tutti, la Superior SS100 fu prodotta dal 1924 al 1940 da George Brough, progettista di Nottingham, capoluogo della regione inglese del Nottinghamshire, famoso per le gesta del famigerato Robin Hood, il ladro che rubava ai ricchi per dare ai poveri. E chissà cosa avrebbe pensato il democratico lestofante se avesse saputo che, di lì ad alcuni secoli, nella sua città avrebbero realizzato una delle moto più costose del mercato europeo. Questo, ahinoi, non lo sapremo mai ma, tuttavia, possiamo scoprire insieme la storia di questa moto leggendaria, che aveva rapito il cuore persino del leggendario T.E. Lawrence, meglio noto come Lawrence d’Arabia.

1 La Rolls-Royce della motociclette

La cura maniacale del dettaglio gli valse il soprannome di “Rolls-Roice delle motociclette”

Sembra che George Brough avesse sfidato addirittura il colosso automobilistico inglese, permettendosi, senza il suo permesso, di pubblicizzare la propria Brough Superior SS100 come la “Rolls-Royce delle motociclette“. In Rolls non presero bene la faccenda, intimando a Brough di rimuovere quell’oltraggioso slogan; il sagace industriale, per tutta risposta, invitò i rappresentati della casa di lusso a visitare la propria fabbrica. Lo spettacolo che si presentò li persuase dal lasciar utilizzare quello spot a Brough: operai vistiti con abiti completamente bianchi, guanti compresi, e motociclette che, qualora non avessero soddisfatto le aspettative del cliente, venivano smontate e nuovamente assemblate.

La Brough Superior SS100 versione Alpine Grand Sport, dedicata agli avventurieri

Furia della casa dello Spirit of Ecstasy a parte, la SS100 era veramente paragonabile alle connazionali auto di lusso: la Brough, infatti, aveva una cura maniacale per le esigenze del cliente, arrivando a progettare determinate parti della moto per il singolo proprietario come, per esempio, il manubrio. Questo particolare fece di ognuna delle 3.048 Superior prodotte un pezzo unico, quasi un’opera d’arte su due ruote. Il prezzo era decisamente adeguato allo standard: oltre 180 Sterline, più del triplo delle concorrenti.

2 Un embrionale progetto open source

Inutile dire che George Brough era veramente anni avanti rispetto ai propri concorrenti. In un epoca, infatti, dove le aziende curavano gelosamente i propri segreti industriali e mal tolleravano ingerenze esterne nella produzione, la Brough incentivava i propri clienti a dare suggerimenti per lo sviluppo della SS100, così da avvicinarla sempre più alle esigenze del mercato. In buona sostanza, un antesignano progetto open source, in cui tutti potevano dare il proprio contributo all’evoluzione del modello.

3 100 miglia orarie…e oltre

La SS100 si chiamava così proprio perché garantiva una velocità di almeno 100 Mph, ossia 160 km/h. Per raggiungere una velocità, per il tempo, così elevata, Brough aveva inizialmente optato per un propulsore a V con doppio albero a camme sul basamento, modello KTOR, prodotto dalla J.A.P. (J.A. Prestwich); dal 1936, invece, per gli ultimi modelli il progettista britannico optò per un Matchless di simili fattezze. Il cambio fu, per tutti i 16 anni di produzione, un 4-STUD a 3 marce, abbinato a una trasmissione a catena. La forcella era una versione molto simile a quelle montate da Harley-Davidson oltre oceano. La velocità di 100 Mph garantita, con gli anni e le numerose innovazioni via via introdotte, fu superata di oltre 30 Mph, raggiungendo la strabiliante velocità di 210 km/h (e spiccioli), guadagnandosi così la fama di moto più veloce del suo tempo.

4 La grande passione di Thomas Edward Lawrence

Il famigerato agente segreto in sella a una delle sue SS100

La Brough fabbricava grandi moto, tanto belle e performanti da attirare l’attenzione di uno dei personaggi più affascinanti del secolo scorso: Lawrence d’Arabia. Il leggendario agente segreto (e non solo) britannico era un vero estimatore della casa di Nottingham, tanto da arrivare a possedere, nell’arco della sua vita, ben sette moto prodotte dall’azienda. Le prime tre furono delle Superior SS80 e le ultime quattro delle SS100, tutte realizzate su sue precise specifiche e tutte battezzate con il nome George. E proprio sulla George VII, nel 1935, il famigerato storico perse la vita in un incidente dove, a causa dell’assenza del casco, rimase gravemente ferito alla testa e morì dopo sei giorni di coma. Pochi giorni dopo gli avrebbero dovuto consegnare la George VIII.

Proprio da questo evento un medico inglese iniziò degli studi specifici sull’utilizzo del casco in moto, facendo sì che nel giro di pochi anni la popolazione inglese iniziasse ad utilizzare questo prezioso presidio salva vita.

5 Non solo storia…

Un secolo di differenza ma lo stesso spirito

Ed è di soli due anni fa la notizia che la Brough era tornata “in pista” sempre bellissima, sempre unica e, soprattutto, sempre costosissima. La Superior SS 100 ispirata la leggendario modello di Lawrence d’Arabia è oggi in vendita per “sole” 60mila sterline (spicciolo più, spicciolo meno). Spinta sempre da un bicilindrico, dall’ampia apertura di ben 88°, la Superior SS 100 ha addirittura diverse parti in titanio, rimanendo così fedele a quell’originale concetto di artigianato motociclistico di lusso che anima l’azienda dagli inizi del XX secolo.

Credit foto:
SS 100 – Wikimedia

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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