Un’auto con il cuore da moto: la Morgan Super 3 è un mezzo che ti lascia senza parole!

Si dice che tre sia il numero perfetto. Questo, noi di TrueRiders, non possiamo né confermarlo né smentirlo ma possiamo dire che estrema certezza che la Morgan Super 3 è un mezzo che merita tutta la nostra attenzione. Innanzitutto vi tranquillizziamo: non abbiamo deciso di allargarci anche alle autovetture.  Difatti, la Super 3 in Italia è omologata come triciclo a motore, ossia un motoveicolo caratterizzato da tre ruote asimmetriche. Quindi, quanto meno per la legge, la Morgan Super 3 è un motoveicolo; tant’è vero che per guidarla sono obbligatori il casco e la patente A. Il nostro onore è salvo, possiamo continuare. Chiarito questo fondamentale aspetto formale, andiamo a scoprire tutto di questo tanto bizzarro quanto divertente mezzo made in UK.

1 Tre ruote? Niente di nuovo in casa Morgan

La linea retrò della Super 3 è decisamente accattivante

Incominciamo col dire che la Super 3 non è di sicuro il primo esperimento in tal senso sviluppato nella casa di Malvern; tutt’altro. Difatti, sembra proprio che questa tipologia di veicoli sia sempre piaciuta, sin dagli albori dell’azienda che, nel 1909, debuttò proprio con un triciclo simile alla Super. Lei stessa è l’erede diretta della Three Wheeler, il cui nome non lascia dubbi sulla sua natura. Tuttavia, le novità della Super, che ha debuttato agli inizi del 2022, rispetto alle sue antenate sono diverse, ma la sostanza non cambia: questo veicolo è concepito per trasmettere in via del tutto esclusiva il piacere di guidare e nulla più. E come vedremo fra poco, proprio nulla in più, dato che la Super è veramente  il veicolo più spartano che potrete trovare in commercio.

2 Cambia il motore, che diventa più simile a quello di un’auto

Un posteriore decisamente motociclistico

La Three Wheeler, in effetti, trasmetteva una maggior sensazione di motocicletta, in particolar modo grazie al possente motore V2 da quasi 2000cc di cilindrata letteralmente appollaiato in bella vista sopra l’avantreno. La Morgan Super 3, invece, è spinta da un propulsore di derivazione Ford da 3 cilindri in linea, montato longitudinalmente dentro il cofano; una configurazione decisamente più automobilistica. La cilindrata di 1432 cc permette di erogare circa 118 cv che sarebbero decisamente pochi, se non fosse che la Super 3 pesa solamente 635 kg, ossia meno del doppio di una H-D Street Glide. Tutta questa combinazione di numeri porta la Super a passare da 0 a 100 km/h in soli 7 secondi e a raggiungere una velocità massima di ben 210 km/h.

Il cambio, invece, non ha subito particolari stravolgimenti ed è rimasto il classico 5 marce della Mazda MX5, montato anche sui precedenti modelli, abbinato a una trasmissione a cinghia dentata sulla ruota posteriore.

3 Stretta, scomoda, minimal…ma anche dei difetti!

Solo lo stretto necessario nella Super

All’interno si fa prima a fare il conto di quello che c’è piuttosto che notare tutto quello che non c’è (tetto e finestrini laterali in primis). I sedili ci sono, morbidi ma decisamente stretti, tanto che il braccio esterno del pilota e del passeggero nono trovano una facile collocazione. Il volante è presente, ovviamente privo di servosterzo, considerato un inutile orpello. I pedali sono tre, visto che la Super esce solo (rigorosamente e giustamente) con il cambio manuale. Il cruscotto è piuttosto completo ed è l’unico posto dove gli ingegneri della Morgan si sono concessi un pizzico di modernità, inserendo ben due display digitali, ma senza chissà quale psichedelica animazione. Quindi, essenzialità allo stato puro per due motivi: contenere al massimo le dimensioni (per primo il peso) e non distrarre il pilota dalla guida, unico pensiero concesso a bordo di questo mezzo strabiliante.

4 Si guida come un’auto, si vive come una moto

Un frontale decisamente automobilistico

Indossiamo il casco (obbligatorio in Italia) e saliamo a bordo. L’abitacolo è piuttosto sacrificato ma senza passeggero è comunque ben fruibile. Il blocchetto di avviamento è sotto il piantone dello sterzo, facendo rimanere la chiave in mezzo alle gambe del guidatore, posizione che rende necessario avere una certa cautela nei movimenti per non andare a urtare la chiave. Appena diamo contatto i due monitor si accendono, ricordando un po’ i vecchi schermi a tubo catodico che montavano la auto di James Bond; l’avviamento lo si ottiene tramite il pulsante “start” al centro della plancia. Il rumore del motore al minimo è lineare, senza particolari vibrazioni.

Di fianco uno degli “alloggiamenti” per i bagagli

Appena si da gas si capisce di aver a che vare con un cavallino di razza che, se adeguatamente stimolato, può dare grandi soddisfazioni, soprattutto nelle curve, dove si possono apprezzare l’erogazione dolce ma grintosa del 3 cilindri a la precisione dello sterzo, quasi diretto e senza ausili. Occhio alla frenata perché non c’è alcun tipo di sistema elettronico e, quindi, il bloccaggio delle ruote sulle frenate più brusche è dietro l’angolo. La coppia è poca e permette di stare sereni sul gas anche in condizioni di fondo bagnato, i considerazione anche della singola ruota posteriore. Per i bagagli dovete ragionare come se foste in moto: lo spazio, infatti, è ridotto a tre supporti dove agganciare altrettante borse e un piccolo vano posteriore. Tutto questo a un prezzo non certo accessibile: circa 60.000 €…ma del resto, certe follie possono veramente avere un prezzo?

Credit foto:
Morgan Super 3 – Official website