MotoGP Unlimited, la serie che racconta il Motomondiale | TrueRiders

MotoGP Unlimited, la docu-serie che racconta il Motomondiale

Redazione TrueRiders  | 29 Apr 2022  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Se non ti perdi una gara di MotoGP, allora probabilmente non vorrai nemmeno perderti MotoGP Unlimited, la serie tv che racconta i piloti nella loro vita di tutti i giorni. Alti e bassi, gioie e preoccupazioni, vittorie e sconfitte della stagione 2021: le puntate seguono la quotidianità dei giovani protagonisti del circuito, e li mostrano nel loro lato più umano, autentico, “vero”.  

1 Cos’è MotoGP Unlimited e dove vederla

MotoGP Unlimited è la serie che documenta la stagione 2021 del Campionato del Mondo di motociclismo, dal punto di vista dei piloti e dei professionisti che animano il paddock. È una produzione di The Mediapro Studio in collaborazione con Dorna. Ricordiamo che Dorna è la società spagnola che gestisce la parte commerciale del Motomondiale, dunque questa docu-serie si colloca all’interno delle attività di branding del campionato. È creata sul modello della più nota Drive to Survive di Netflix, che racconta la Formula1.

La serie è formata da otto episodi della durata di 50 minuti circa ciascuno. Inutile dire che l’opzione migliore è guardarla in lingua originale, aiutandosi coi sottotitoli visto che vengono parlate diverse lingue – soprattutto inglese, spagnolo, francese, italiano, portoghese. I piloti su cui si sofferma maggiormente il racconto sono Marc Marquez, Valentino Rossi, Fabio Quartararo, Pecco Bagnaia, Maverick Vinales, Franco Morbidelli, Joan Mir, Alex Rins, Aleix Espargaro.

La sigla è italianissima: Zitti e buoni dei Måneskin – il ritornello “siamo fuori di testa ma diversi da loro” sembra proprio appropriato per raccontare ragazzi che hanno costruito carriere da sogno correndo sul filo eccitante e imprevedibile dell’adrenalina della velocità. 

Dal 14 marzo 2022 la serie MotoGP Unlimited è disponibile su Amazon Prime Video

2 Com’è MotoGP Unlimited? Impressioni e recensione

Primo pensiero iniziale, appena iniziata la prima puntata: è divertente vedere il nostro “Pecco” Bagnaia arrangiarsi col nodo alla cravatta guardando sul cellulare un tutorial di YouTube – alzi la mano chi di noi non l’ha mai fatto per riuscire finalmente a fare quel maledetto nodo alla cravatta che proprio non viene! Questo è il primo di una lunga serie di pillole ed episodi in cui vediamo i piloti in scorci di quotidianità che ce li mostrano come raramente li abbiamo visti. Certo, ci sono tante immagini di gara (molte delle quali viste anche in televisione) ma nella serie predominano i ritratti umani dei protagonisti del massimo circuito motociclistico. 

Non mancano gli interventi dei più noti commentatori (tra cui il nostro Guido Meda, autore di frasi che per noi riders sono letteratura!) e dei manager delle case motociclistiche, come i cosiddetti “Tres Amigos” di Ducati: Gigi Dall’Igna, Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi

Uno degli aneddoti più curiosi è quello raccontato da Razlan Razali, numero uno del team Petronas (Yamaha), e sul suo strano rapporto con il suo nuovo illustre pilota, Valentino Rossi: “Ero un suo grande, grandissimo fan, era venuto per i test invernali nel 2005 a Sepang. Gli ho chiesto di autografare un libro e lui mi è passato di fianco senza dire niente, non ci ha pensato due volte. E ho pensato ‘vieni nel mio paese e mi fai questo? Non vincerai mai più un campionato’, e così è stato. Da lì in poi ho perso interesse nei suoi confronti, finché non ci è stata offerta la possibilità di averlo come piloti. Così è la vita, così è il karma. A lui non l’ho mai detto”.

Oltre alle parole dei protagonisti colpiscono molto certe immagini, in particolare quelle dei fisici degli atleti “martoriati” dagli infortuni. I corpi di questi ragazzi meglio di mille parole raccontano la durezza di uno sport appassionante ma pericoloso, in cui i piloti si espongono continuamente a traumi che noi – guardando in tv – riusciamo a comprendere solo in piccola parte. Quando questa serie mette luce sulla sofferenza, sulla fatica, sul travaglio sia fisico che psicologico, fa “brillare” ancora di più le vittorie che i piloti in pista riescono a ottenere.   

3 Le storie dei piloti MotoGP

Le vicende personali e professionali dei piloti si intrecciano, in un racconto che si sviluppa per un anno mostrando non pochi cambiamenti inaspettati, e interessanti momenti biografici. Ecco alcuni dei temi e fili narrativi che vengono sviluppati. 

Valentino Rossi è alla sua ultima stagione (annuncerà il suo addio nel corso dell’anno) e corre – diversamente dagli anni precedenti – per un team Yamaha indipendente (Petronas) e non per il team ufficiale. Forse il più amato, ma anche il più odiato (e lui per primo lo sa). Come sempre, è completamente a suo agio davanti alle telecamere. 

Franco Morbidelli, compagno di Rossi in Petronas, reduce dal brillante secondo posto nel mondiale 2020, non nasconde la sua amarezza nel dover correre ancora con la “vecchia moto” riservata al team satellite. 

Jack Miller, uno tra i personaggi più estroversi e interessanti del circuito, si mostra in piscina col cane, alla grigliata con la maglia dei Guns N’Roses, a tavola a parlare di musica grunge e Pearl Jam e Alice in Chains. Per l’australiano un inizio di stagione estremamente deludente, ma poi…

Marc Marquez, al suo ritorno dopo l’infortunio, è sicuramente uno dei personaggi centrali della serie. Colpiscono le immagini delle lunghe cicatrici sul braccio dopo l’operazione, così come colpisce la sua emozione che scoppia in lacrime liberatorie al termine della gara del suo ritorno tra i grandi.

Maverick Viñales ci mostra molti spaccati della sua vita di famiglia, insieme alla fidanzata incinta. La coppia mentre cucina in compagnia, ma anche le telefonate dei lunghi periodi di lontananza dovuti alle gare. Poi come un fulmine a ciel sereno arriva la separazione dalla Yamaha…

Aleix Espargaro, dal temperamento esigente e determinato nel lavoro per portare in alto l’Aprilia, si rivela anche molto umano e premuroso nei confronti del fratello minore Pol, con cui condivide una professione che espone continuamente a diversi pericoli. 

Alex Rins lo vediamo alle prese con una stagione non facile a causa delle tante cadute. Mostra sincerità parlando del suo rapporto da compagni / rivali in Suzuki con Joan Mir, campione del mondo nel 2020. 

Jorge Martin è il rookie, il giovane principiante, che però è già una promessa e in gara si rivela subito temibile e insidioso. Nelle sue parole apprezziamo la crescita di un ragazzo nato in una famiglia non ricca, ma che grazie al continuo lavoro quotidiano riesce ad entrare nel circuito dei migliori. 

E ovviamente vediamo l’evolversi della stagione dei piloti che hanno dominato il mondiale 2021: Fabio Quartararo, Francesco Bagnaia, Joan Mir. È proprio da loro che parte la serie, con le immagini che li ritraggono in camerino impegnati nell’indossare la camicia e farsi il nodo alla cravatta. Nell’arco delle puntate si sviluppa la loro scalata verso il podio finale. 

Non vi diciamo di più: le storie dei piloti meritano di essere vissute appieno guardandole in questa serie tv che svela l’atmosfera più “umana” del paddock. Siamo abituati a vedere i campioni sempre in sella, ma vederli anche a “motore spento” ci fa apprezzare ancora di più la grandezza delle loro imprese. Consigliato. 

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