In pista con un modello di serie, scopriamo la Superbike

In pista con un modello di serie, scopriamo la Superbike

Alessio Gabrielli  | 16 Gen 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
Ascolta i podcast
 

Il mondo del Motorsport è sempre in continua evoluzione e anche competizioni meno blasonate riscuotono il loro modesto successo. Per quanto riguarda le moto, la classe regina incontrastata, nonché il songo di tutti i piloti è la MotoGp, ma il campionato di Superbike è una vetrina decisamente molto più importante per le case produttrici. Scopriamo perché e quali sono le sue principali caratteristiche.

1 Origine della Superbike

La Superbike è un particolare modello di moto da corsa che nasce da un modello di serie presente sul mercato. Un veicolo di serie, acquistabile da chiunque, rientra nella categoria Superbike grazie ad alcune modifiche apportate per rendere la moto più prestazionale e adatta a gareggiare. Queste elaborazioni possono interessare il motore, gli scarichi, la centralina e altri elementi funzionali a migliorare la prestazione del veicolo.
L’idea della Superbike ha origine negli anni ’70, dall’intuizione del pilota statunitense Steve McLaughlin che propose la creazione di questo speciale modello da usare nelle gare. Questa nuova categoria di moto prendeva il nome di Superbike production. Dopo le prime competizioni realizzate a supporto di eventi maggiori, la categoria si espanse a tal punto che nel 1988 venne ideato il primo campionato mondiale di Superbike.

2 Campionato mondiale di Superbike

mondiale_sbk

Abbreviato con la sigla SBK, il campionato mondiale di Superbike si svolge dal 1988 e per poter partecipare a questa competizione ci sono delle particolari regole. Innanzitutto, le moto devono essere omologate dalla FIM (Federazione Internazionale Motociclismo) e rispettare determinati requisiti. Trattandosi di modelli di serie, questi devono essere omologati a circolare su strada e soprattutto, per essere considerati tali, devono essere prodotti in un numero non limitato di esemplari, evitando di essere categorizzati come edizioni speciali. A questo punto è intuibile che per poter partecipare al campionato SBK, le case produttrici non possono realizzare un veicolo apposito per la competizione, ma modificarne uno già esistente.
Anche le modifiche devono rispettare dei limiti e alcune parti non possono essere modificate. In particolare, il telaio della moto deve mantenere la conformazione da strada sia nella parte anteriore e posteriore, cercando di mantenere il più possibile l’aspetto della moto di serie, anche se con una livrea adatta alla gara con il numero del pilota e i vari sponsor.

3 Differenze tra MotoGp e SBK

motogp

La principale differenza tra la classe regina della MotoGp e il campionato SBK è sicuramente quella che abbiamo trattato precedentemente, ovvero la tipologia di moto. Per la MotoGp, il veicolo non è presente sul mercato pubblico e viene realizzato appositamente per la competizione. Anche la potenza della moto è decisamente superiore, infatti il motore presenta una quantità di cavalli maggiore, 290, rispetto ai 250 della superbike. Veicoli meno veloci e meno prestazionali, ma per le case produttrici sono una vetrina molto più importante rispetto ai modelli da competizione della MotoGp. Questo perché la moto deriva da un modello di serie acquistabile dal pubblico e quindi una sua buona prestazione nel campionato potrebbe avere un impatto molto positivo sul mercato.
Altra differenza sostanziale riguarda lo svolgimento del weekend, con la presenza di due gare classiche, con una durata inferiore del 20%, e di una gara sprint, che sarà forse una delle maggiori novità nel prossimo campionato di MotoGp.
Per quanto riguarda i piloti, il sogno di ognuno è sempre quello di gareggiare nella classe regina, ma c’è un’alta considerazione anche per questa categoria. Soprattutto nel finale della loro carriera, alcuni piloti di MotoGp, che non si sentono più in grado di competere ai massimi livelli, approdano in SBK per provare un’esperienza di guida completamente diversa e tenere viva la loro passione per le due ruote.

4 La stagione appena conclusa e il 2023 alle porte

alvaro_bautista

La stagione 2022 del campionato SBK si è conclusa con la vittoria del pilota spagnolo Alvaro Bautista, ex pilota di MotoGp, in sella alla Ducati Panigale V4 R, regalando un successo che mancava al team italiano dal 2011. Alvaro Bautista è il secondo pilota spagnolo a trionfare in questa categoria, il primo era stato Carlos Checa, proprio l’ultimo in grado di far vincere una Ducati. La lotta serrata con Jonathan Rea, il più titolato, e Toprak Razgatlıoğlu, ha visto vincitore il ducatista con una gara di anticipo.
La stagione 2023 sarà composta sempre da dodici appuntamenti e quello inaugurale si terrà in Australia, sullo storico circuito Philip Island, nel weekend del 24 e 26 febbraio. Se tutto è già deciso per l’inizio e manca poco più di un mese, la gara conclusiva della stagione deve ancora trovare la sua sede. Unica tappa italiana del calendario è il circuito di Misano per il round dell’Emilia-Romagna.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport




©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur