Un’azienda che produce moto il cui nome è ispirato ad un’auto? In Italia è accaduto anche questo: parliamo infatti di Aprilia, l’azienda fondata a Noale nel 1945 da Alberto Beggio, imprenditore ed appassionato estimatore del famoso marchio di auto del cavalier Vincenzo Lancia, tanto da intitolare la propria fabbrica a uno dei suoi modelli più iconici. Ma le curiosità non finiscono qui: agli inizi, infatti, e per i successivi 20 anni abbondanti, la Aprilia produsse solo biciclette, per poi avvicinarsi nel settore delle moto nel 1960 con il ciclomotore Sport Uomo. Tuttavia, la vera svolta verso il motociclismo avvenne solo nel 1968 con la direzione di Ivano Beggio, figlio di Alberto, improntato maggiormente all’innovazione.
Da allora l’importanza del marchio veneto, oggi di proprietà del gruppo Piaggio, è andato sempre crescendo, grazie anche ad alcuni modelli che hanno veramente contribuito a fare la storia del motociclismo e delle corse. Quali sono? Abbiate un attimo di pazienza e scoprirete il podio delle tre moto Aprilia che hanno conquistato il cuore dei biker di ogni epoca.
La linea minimal della Scarabeo
No, non stiamo parlano dello scooter Scarabeo tanto caro a noi adolescenti degli anni ’90, ma del primo e originale Scarabeo 50 (poi divenuto anche 125) che conquistò il favore degli appassionati oltre a incassare diversi successi nelle competizioni da Cross. La moto era veramente una cross dura e pura, figlia degli anni ’70, priva di sovrastrutture e fronzoli. La cilindrata era piccola, ma era anche un tempo in cui le moto avevano motori diversi da oggi e già un 50 cc o un 125 cc bastavano per divertirsi alla grande su salti e curve in derapata. L’Aprilia Scarabeo, infatti, era nata proprio per questo: far divertire i giovani piloti, regalando grandi emozioni nonostante il motore di piccola cilindrata. Attenzione però: parliamo di motori a 2 tempi, tutta un’altra storia rispetto ai 4 tempi di oggi.
E, cosa non da poco, la Scarabeo era una vera bicicletta in termini di peso, talmente basso da rendere superfluo qualsiasi cavallo in più.
Tra noi ragazzi degli anni ’90 c’era chi sognava di fare il pompieri, chi il calciatore e chi semplicemente uscire con la ragazza della 3^ B…ma tutti, proprio tutti, sognavamo di possedere un’Aprilia RS 125. Sì perché la RS 125 era veramente la moto nata per far felici quei pochi adolescenti che potevano permettersela e per far letteralmente sbavare tutti quelli che invece potevano solo ammirarla. Se avevi una RS 125 eri praticamente in automatico principe della comitiva, re della scuola e nominato rappresentante d’istituto honoris causae. Il sound del monocilindrico Rotax due tempi da quasi 125 cc di cilindrata era come un urlo che squarciava il cielo all’uscita di scuola, coprendo anche il rumore della campanella, segnale d’inizio di una effimero momento libertà.
La linea era ispirata alle moto da competizione (in quegli anni Aprilia andava veramente forte in pista) e la guida era divertentissima, complice un peso veramente contenuto e l’erogazione bruciante del 2 tempi. Insomma, cos’altro desiderare a 16 anni?
Aprila RSV 1000, il sogno dei più grandi
E poi c’erano quelli più grandi, quelli cresciuti a pane e Califfone (o Piaggio Vespa) e alla fine degli anni ’90 incominciavano a potersi permettere qualcosa di ben più performante di una moto 125. Proprio per loro Aprilia concepì un vero e proprio missile su due: la RSV 1000, dove la V stava a indicare il poderoso motore bicilindrico a V di 60° da 997, 6 cc e dalle prestazioni veramente, ma veramente importanti. Parliamo infatti di ben 128 cv di potenza e 103 Nm di coppia, numeri che in quel tempo (sembrano secoli fa in effetti) erano veramente di tutto rispetto, quando per divertirsi non era necessario avere un rapporto da 1 cv per kg di peso della moto.
Il modello (come anche il motore), comunque, era di diretta derivazione dalla moto che stava inanellando un successo dopo l’altro nelle competizioni, motivo in più che la fece diventare una vera e propria icona di casa Aprilia.
Credit foto:
Aprilia Scarabeo – Pinterest
RS 125 – Wikipedia
Aprilia RSV 1000 – Wikipedia
Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.
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