Eliche a due ruote, l'incredibile storia di BMW Motorrad

Eliche a due ruote, l’incredibile storia di BMW Motorrad

Leonardo Anchesi  | 01 Ott 2023  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Oggi siamo abituati a vedere questo marchio su molte delle moto che incrociamo quotidianamente, ma la storia di BMW Motorrad ha veramente dell’incredibile. Nata nel 1923 a seguito di un evento negativo che coinvolse tutta la Germania, la divisione motociclistica di BMW nel giro di un secolo ha conquistato le strade di tutto il mondo e il cuore di numerosi appassionati. Quanti, una volta approdati sul marchio monacense, non sono più tornati indietro, lacerati da un’unica domanda: perché non esserci arrivati prima. Le sue moto, oggi, rappresentano il massimo in diversi segmenti e dominano, ormai da anni, il settore enduro, grazie alla grande famiglia GS. Insomma, un successo planetario; andiamo a scoprire insieme le origini e lo sviluppo del marchio dell’elica su due ruote.

1 Quella volta che a Versailles decisero che BMW doveva produrre moto

Un motore aeronautico prodotto da BMW nei primi anni del XX secolo

In effetti non andò proprio così, ma comunque Versailles ebbe un suo peso. Siamo nel 1919, la Grande Guerra è terminata da pochi mesi e i rappresentanti della varie potenze si incontrano nella sontuosa Reggia vicino Parigi per discutere dell’assetto del mondo dopo gli eventi bellici. Tralasciando il magro “bottino” italico, seppur l’Italia fosse annoverata fra i paesi vincitori del conflitto, in questo momento a noi interessa focalizzarci sulle pensati sanzioni inflitte alla Germania che, di contro, era uscita sconfitta della guerra. Una di esse era quella di non poter più produrre aerei. Bene, ma cosa c’entra con le moto? Un attimo, non siate impazienti, ora ve lo spiego.

Proprio pochi anni prima, nel 1917, due ingegneri bavaresi avevano dato vita alla Bayerische Motoren Werke (BMW), in italiano “fabbrica bavarese di motori”, azienda impegnata nella produzione di motori per aereo. Ecco spiegato, quindi anche il perché del marchio che altro non è che un’elica di aeroplano in movimento. La sanzione, quindi, colpiva pesantemente questa fabbrica agli inizi della sua storia. L’ingegno tedesco, tuttavia, trovò subito una soluzione dirottando la produzione, dapprima, sui motori industriali e, a partire dal 1923, sulle motociclette. Mai gli effetti di una sanzione furono più proficui per il mondo del motociclismo.

2 Subito boxer, subito R, subito un successo

SH1858177933La R32 già incarnava la quintessenza di BMW Motorrad

Considerato che tutt’oggi, dopo un secolo (a proposito, auguri BMW Motorrad) il motore di punta della casa bavarese è ancora il bicilindrico boxer, non possiamo che constatare che in BMW le idee le ebbero chiare sin dall’inizio. La R32, difatti, prima moto messa in produzione dall’iconico marchio, era equipaggiata con un motore bicilindrico a cilindri contrapposti da 486 cc di cilindrata, capace di sviluppare 8,5 cavalli, sufficienti a spingere la moto a circa 100 km/h; una velocità, per quel tempo, di tutto riguardo. Ma non solo: la R32 fu anche la prima moto ad adottare una trasmissione ad albero cardanico, ancora oggi soluzione presente sui principali modelli della casa dell’elica e decisamente tipica dell’azienda. Quando si dice puntare sulla tradizione, sembra proprio che in BMW abbiano preso questo motto molto seriamente.

3 Un secolo di primati

SH742364251La R12 è stata la prima moto al mondo a montare una forcella telescopica

E proprio dal 1923 a Monaco di Baviera non hanno mai smesso di produrre novità che poi sarebbero state introdotte, a mano a mano, da tutte le case motociclistiche del mondo, a partire dalla prima forcella telescopica che ha equipaggiato la R12, il modello da pista di BMW, a partire dal 1934. Altro importante primato, grazie al quale oggi ogni motociclista deve un po’ della propria salute  a BMW Motorrad, è stato l’introduzione, nel 1988, della prima ABS per moto, dispositivo di sicurezza che da diversi anni è di serie su tutte le moto prodotte dal marchio dell’elica.

La moto-siluro BMW da 289 km/h nel 1936

Non possiamo però chiudere questo breve tributo alla casa monacense senza prima citare un altro importantissimo record raggiunto: siamo nel 1936 e il nome in voga nel mondo del motociclismo in quel momento è quello di Ernst Henne, pilota e titolare di una concessionaria BMW Motorrad. Henne aveva una vera e propria mania per i record di velocità e nel 1936, precisamente il 12 ottobre, con una moto BMW con motore da 500 cc dotato di compressore e una carenatura studiata da un ingegnere aeronautico, riuscì a raggiungere la strabiliante velocità di 289 km/h, scrivendo il proprio nome e quello di BMW Motorrad nell’olimpo della velocità.

Leonardo Anchesi
Leonardo Anchesi

Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.



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