Elettrico sì, elettrico no…un dibattito che, da diverso tempo ormai, si è acceso nel settore motociclistico; il mercato per il momento, però, parla chiaro e paga il vecchio motore endotermico, con la complicità di diversi difetti che ancora sono presenti nelle moto elettriche. Per quanto, infatti, la tecnologia sia particolarmente sviluppata, ancora non si sono riusciti a raggiungere gli standard delle moto con motore a scoppio, in termini di percorrenze, consumi, costi e molto altro. Ma cos’è che ancora fa storcere il naso ai biker quando si nomina l’elettrico? Andiamo a scoprirlo insieme elencando ben 5 difetti di questo nuovo mondo proiettato verso il futuro.
Qual è la cosa che adoriamo fare noi biker? Ovvio! Andare in moto. Infatti, e sono certo che tutti voi condividerete, trascorriamo intense settimane oberati da numerosi impegni, passando quotidianamente nel box e ammirando quel gioiellino a due ruote che di siamo concessi come premio per essere stati bravi, in attesa solo che arrivi il weekend per salire in sella portare la nostra moto a fare due curve. E giunto il giorno, saliamo in sella, partiamo ma finisce la carica e ci tocca fermarci alla colonnina….per almeno 1 ora! E, obiettivamente, dopo tutto il tempo atteso, chi ha voglia di star fermo 1 ora e più in attesa che la moto si ricarichi? Penso proprio nessuno.
Abbiamo, quindi, fugato ogni dubbio sul fatto che ai biker non piaccia stare a guardare la moto mentre la lancetta dell’indicatore della carica torna al 100%. Detto questo, l’altro fattore che proprio non entusiasma è la quantità di colonnine presenti sulla rete stradale italiana. Se nel nord Italia sembra che la situazione sia un po’ più rosea, da Roma in giù la questione è drammatica: le colonnine sono poche e alcune volte anche non funzionanti, con il rischio di dover tornare a bordo del carroattrezzi. Senza contare che, comunque, il maggior numero dei punti di ricarica si trova sulle strade principali e autostrade; ergo: scordatevi quelle meravigliose strade secondarie tutte curve, sperse nel nulla, ossia quelle che più esaltano i biker. Insomma, ditemi voi se non è un difetto delle moto elettriche questo.
Quindi, ricapitolando. Tempi biblici di ricarica, passati a scalpitare in attesa di tornare in sella, poche colonnine e mal distribuite….cos’altro c’era? Ah, sì, giusto…ma ogni quanto devo stare fermo? Sembra quasi una penitenza dei famosi giochi da tavolo che tanto andavano negli anni Novanta. Il parametro, ovviamente, varia molto da modello a modello. Tuttavia, analizzando un po’ di schede tecniche, è possibile calcolare una media, piuttosto ottimistica, di circa 120 km di percorrenza con una ricarica, ovviamente senza strafare con il “gas” altrimenti dovrete fermarvi prima. Ah, ovviamente dovrete prevedere la presenza di una colonnina entro questo kilometraggio, rendendo un bel po’ più complicata la pianificazione del giro.
Ma almeno, in cambio di tutti questi disagi, sono agevolato nel prezzo? No, assolutamente. E aggiungerei anche: anzi. Le moto elettriche, a parità di categoria e prestazioni, sono decisamente più costose delle loro sorelle endotermiche. Un esempio? la Zero SR/S, supersportiva dell’azienda statunitense leader nel settore delle moto elettriche, costa quasi 25mila€ e vi offre delle prestazioni interessanti solo in termini di coppia; il resto dei numeri, invece, non è di sicuro accattivante. In casa Honda, invece, con gli stessi soldi vi mettereste in casa una CBR Fireblade RR, un mostriciattolo da 192 cv e 200 kg di peso, studiato per raggiungere i 299 km/h, autolimitata. Direi che il confronto proprio non regge.
Quindi: rinunciamo a rifornimenti veloci, una lunga autonomia di guida, spendiamo molto per l’acquisto…ma quanto meno stiamo facendo una scelta che va in contro all’ambiente e al futuro del pianeta Terra? Anche qui la questione è controversa e la risposta a questa domanda punta decisamente verso il “no”. Se apparentemente, infatti, la moto elettrica non inquina perché non ha emissioni, il grosso dell’inquinamento prodotto è prima e dopo. Mi spiego meglio. Prima perché la maggior parte dell’energia elettrica prodotta nel mondo è con l’utilizzo di combustibili fossili e, di conseguenza, altamente inquinanti; prima perché l’estrazione dei materiali necessari alla fabbricazione delle batterie ha un impatto ambientale devastante; dopo perché un domani tutte le batterie esauste andranno smaltite e questo sarà un problema immenso. In conclusione, quanto c’è di green in tutto questo?
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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