TT: due semplici consonanti che conducono immediatamente la mente dei biker alla gara più famosa di sempre, il Tourist Trophy. Questa competizione, famigerata fra gli appassionati e unica per gli addetti ai lavori, è decisamente la madre delle gare su strada, la gara che da oltre un secolo anima la vita della piccola Isola di Man e di tutto il mondo del motociclismo. Ne abbiamo giusto accennato diverso tempo fa, quando vi avevamo parlato delle gare su strada e della loro storia. Ma oggi andremo ben oltre, portandovi proprio dentro il mondo del Tourist Trophy, della sua avvincente storia, dei suoi protagonisti, per concludere con una “chicca” in esclusiva solo per voi, affezionati lettori di TrueRiders. Siete pronti? Bene, saliamo in sella allora e andiamo a percorrere le tortuose strade dell’Isola di Man.
La tipica ferrovia dell’Isola di Man
Teatro della gara più famosa del mondo è l’Isola di Man, una piccola isola che insiste nel mar d’Irlanda, esattamente al centro fra la Gran Bretagna, da cui dipende amministrativamente, e l’Irlanda. Il simbolo sulla sua bandiera è curiosamente molto simile a quello della nostra bella Sicilia. La vita sull’isola, abitata da poco più di 80mila persone, scorre piuttosto tranquilla durante il corso dell’anno; l’attività manifatturiera, la finanza e il turismo trainano l’economia di questa comunità. Ma per circa una decina di giorni, di solito a cavallo fra maggio e giugno, il posto si anima di un insolito rombo di motori portati allo stremo delle loro forze: sono i giorni in cui si disputa il prestigioso trofeo del Tourist Trophy, per tutti il TT.
Un francobollo celebrativo ricorda una della vittorie del nostro Giacomo Agostini, 10 volte trionfatore al TT
Correva l’anno 1907 quando un nutrito gruppo di visionari piloti decise di sfidarsi sulle strade dell’Isola di Man. Il motivo? Molto semplice: sul territorio del Regno Britannico erano vietate le competizioni su strada. Ed è così che nacque il TT, il trofeo che da 116 anni infiamma l’animo degli appassionati e sconvolge gli spettatori per la perizia con cui i piloti affrontano le strette strade e i passaggi angusti che caratterizzano il tracciato. Se le prime edizioni si chiudevano con velocità medie poco al di sopra dei 40 km/h, oggi i piloti in gara si sfidano tenendo medie ben al di sopra dei 200 km/h, almeno per quanto riguarda la classe regina, la Senior TT.
Nella Senior TT gareggiano le moto più performanti
Il TT oltre ad essere una manifestazione meravigliosa, piena di vita e un punto di riferimento per gli appassionati, è anche una competizione molto complessa, che vede sfidarsi numerose categorie di moto. Proveremo, quindi, ad approfondire quest’ultimo aspetto, così da iniziare a capire meglio come si svolge questa incredibile sfida. In poche parole, le moto in gara sono suddivise in cinque categorie: la Senior TT, la Junior TT, la Lightweight TT, la Sidecar TT ed infine la TT Zero.
Ingressi in curva al limite
La prima, nata nel 1911, è riservata alle moto di maggior cilindrata (tra i 750 cc e i 1000 cc per i propulsori a 3 o 4 cilindri, tra 800 cc e 1000 cc per i bicilindrici), oltre che alle moto in regola con il regolamento del Campionato del mondo oppure del Campionato Superbike Britannico. Volendo, gli organizzatori possono accettare anche altri tipi di moto.
Staccate oltre ogni ragionevole sanità mentale
Alla Junior, invece, anch’essa nata nel 1911, appartengono le motociclette fra i 400 e i 600 cc (4 cilindri), tra i 600 e i 750 cc (bicilindriche), tra i 600 e i 675 cc (3 cilindri); devono inoltre essere tutti motori a 4 tempi. La Lightweight TT risale invece al 1922 e accoglie esclusivamente le Supertwins, motociclette equipaggiate con motori bicilindrici a V da 650 cc estremamente spinti. La categoria Sidercar è, ovviamente, riservata a queste bizzarre e caratteristiche varianti delle classiche moto a 2 ruote; infine la TT Zero, la più giovane (nata nel 2010) e riservata alle moto che non utilizzano motori a combustibili fossili e ad emissioni zero. La competizione si svolge su un circuito di poco più di 60 km che viene ripetuto per più volte, a seconda della categoria e del tipo di gara.
Una chicca: il trofeo è sempre lo stesso che circola dal 1907 il quale, una volta fatte le foto di rito con il vincitore, viene nuovamente riposto nella sua teca. Il pilota riceve, invece, una copia dell’originale, ovviamente personalizzata.
Il circuito spesso sfiora case e marciapiedi
Questa volta, amici di TrueRiders, vista la particolarità dell’evento, abbiamo deciso di affidarci a un vero esperto di questa gara famosa, uno che mangia pane e TT da diversi anni della sua vita: si chiama Gabriele Pezzotta, è un meccanico e assistente ai box di diversi piloti, e lo abbiamo scovato per voi…anzi, è lui ad aver scovato noi! Gabriele ha deciso di raccontarci un aneddoto che ha a che fare con una figura mitica del TT: Alexander Frank Downie, per gli amici Alex, classe 1945, importante politico dell’Isola che ha, in diverse occasioni, ricoperto alte cariche pubbliche, oltre ad essere stato Ministro in diverse legislature. Gabriele ci racconta che Alex è un pilastro anche del TT, impegnatissimo, ogni anno nell’organizzazione dell pit lane, uno dei momenti più delicati di tutta la gara.
Ma non solo: Alex è anche un grande appassionato e collezionista di moto italiane e, per questo, ha preso subito in simpatia il nostro amico Gabriele, già durante il suo primo ingaggio durante il TT. E ci racconta proprio di quella volta che lui, stanchissimo dopo diverse ore di box a curare il rifornimento del suo pilota, vide arrivare Alex, tanto importante quanto umile, con un piccolo pacchettino contenente del cibo. Uno dei più alti funzionari dell’Isola di Man aveva condiviso il proprio pasto con un giovane e sconosciuto meccanico italiano. Gabriele ci racconta questo episodio con la voce quasi rotta dall’emozione e conclude dicendo “vi avrei potuto raccontare molto altro, ma questo, per me, è il vero spirito del TT“…e noi abbiamo voluto condividerlo con tutti voi.
Garfagnino DOC e Sardo di adozione, sono uno storico dell’arte (da qualche anno) e biker sin dalla più tenera giovinezza. Ho iniziato a collaborare con TrueRiders nel 2023 per mettermi in gioco nel campo della scrittura e ho voluto cominciare scrivendo di qualcosa che amo particolarmente: la moto e tutto ciò che le ruota attorno.
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