Un piccolissimo borgo immerso tra la piana tiberina e i Monti Sabini, così antico da essere citato anche nell’Eneide: è Casperia, la perla dell’Alto Lazio. Se ancora non lo conoscevi, è ora di rifarti gli occhi e scoprire perché è lui la meta perfetta di un facile – ma interessantissimo – viaggio nella provincia di Rieti.
Terra di forte ispirazione religiosa, grazie alla presenza dei santuari francescani, la più settentrionale delle province laziali è da sempre meta ideale per chi cerca un turismo immerso nel verde. Ritrovare e ritrovarsi in posti che hanno ritmi lenti e rilassati, ma soprattutto conoscere una storia che ha davvero dell’incredibile. Per lunghezza sì, ma anche per fama: qui si sono alternati popoli e personaggi che trovano oggi spazio in musei, enciclopedie, racconti e leggende.
Favorita dai papi, amata dai poeti, impreziosita da un’architettura medievale che sorge sulle pendici di un aspro colle. Insomma, una meta che non può mancare alle tante gite fuori porta della primavera nel Lazio.
Pronti a partire?
Il borgo virgiliano dell’Alto Lazio, Casperia appunto, conserva tra le sue piccole strade baciate dal sole e dall’aria fresca del Reatino una storia vecchia di millenni. Perché vale la pena raggiungerlo in moto? Per conoscerne le origini, che paiono addirittura risalire ai Sabini, bisogna viaggiare con la mente fino al Mar Caspio, nella lontanissima Russia.
È da qui che proveniva Sabo, il condottiero degli Urali cacciato da Licurgo a Sparta e giunto dopo migliaia di chilometri fino all’attuale reatino. La fondazione del borgo sabino potrebbe dunque anticipare, e non di poco, la stessa nascita di Roma.
Il primo e più celebre autore a parlare di Casperia nell’antichità è Virgilio, che addirittura gli dedica quattro versi nel settimo libro dell’Eneide. Qui compare la frase […] Casperia e Foruli e l’Imella scorrente…
Diffusamente ne parlano Silio Italico, Vibio Sequestre, Mauro Servio Onorato, citandone o la partecipazione nelle battaglie antiche o la sua esistenza come entità fuori dell’Urbe. Italico, in particolare, ricorda che Casperia partecipò alla Seconda guerra punica, a fianco dei Romani e contro le truppe di Annibale sceso dalle Alpi passando per il Moncenisio (o forse il Monginevro).
L’architettura di questo bel borgo dell’Alto Lazio è definita dagli esperti come bulbo di cipolla. Si tratta di una particolare struttura a cerchi concentrici, che si apre da un punto centrale, in questo caso la Chiesa di San Giovanni Battista. L’edificio, che risale forse al Duecento, si presenta oggi con delle forme più tipicamente cinquecentesche, ma anche barocche.
La parrocchiale, con il suo grande campanile in pietra viva, è un formidabile balcone panoramico su Casperia e l’angolo di Sabina che occupa. Del resto, qui, i panorami non mancano di certo, come quello di Piazza Umberto, dal quale si ammirano le vette dei Monti Sabini (una delle tante catene montuose del Lazio) e quelle della vicina Umbria. Molto belle anche le chiese dell’Annunziata – dalla facciata in cotto – e di Santa Maria in Legarano, un antichissimo esempio di arte altomedievale nel quale si conservano innumerevoli opere d’arte.
Già solo passeggiare per Casperia è però un’esperienza che incanta ed emoziona. Lasciatevi conquistare dagli scorci panoramici di Via Rivellini o Via Massari, guardando verso l’orizzonte dove scorgerete, tra le altri, Orte e Calvi. E infine, se capitate da queste parti nel periodo natalizio, non perdete il Presepe Monumentale di Casperia, un bellissimo gioiello dell’artigianato realizzato con dieci anni di lavoro a fine anni Novanta. Il presepe è arricchito dalle statue di San Gregorio Armeno, tipico esempio dell’arte presepiale partenopea.
Rieti e Viterbo, le due “province nordiche” del Lazio, sono città-gioiello che hanno conservato la tipica atmosfera del borgo. Le dimensioni non eccessive, la meravigliosa natura che le circonda e le rapide strade che li collegano a Roma sono del resto preziosi alleati per il turismo.
Nell’itinerario che andremo a scoprire fra qualche riga, toccheremo alcuni posti di particolare interesse, che possiamo riassumere brevemente:
L’itinerario di Casperia è un bellissimo andirivieni, un po’ armonico e un po’ vagheggiante, tra le bellezze dell’Alto Lazio. Si parte dall’Abbazia di Farfa e si giunge a Viterbo, tenendo la barra dritta per 131 chilometri. 3 ore, soste escluse, ma in verità vi diciamo che dovreste dedicare a questo tour un paio di giorni, magari proprio un weekend.
Rimarrete stupiti dal bisogno di fermarvi ad ammirare ciascun luogo, magari deviare di tanto in tanto dalla rotta prestabilita, forse per raggiungere Nepi o Sutri, antichissime città sul percorso che porta da Civita Castellana a Ronciglione.
Qualunque sia la vostra scelta finale, la strada – che potete riprendere nella mappa qui sopra – è in realtà piuttosto semplice. Da Poggio Mirteto, punto di partenza, si segue la SP48 per 13 chilometri, giungendo così alla bella Casperia. Dopo la visita si riparte prendendo la SR313 che in 24 chilometri ci porta all’Abbazia Benedettina di Santa Maria di Farfa.
Visita obbligata, con sosta gastronomica inclusa per scoprire le bontà della Sabina, e via di nuovo in sella verso Nazzano (SR313 – SP15a), che dista 20 chilometri soltanto. Una sgranchita alle gambe nel bel parco con vista sul Tevere, e si riparte per Civita Castellana, 27 chilometri lungo la SP76 e ingresso nella provincia di Viterbo.
Casperia è ormai lontana, e il nostro occhio è tutto rivolto verso Viterbo. Prima però ci aspettano Ronciglione, celebre per il suo antico Carnevale, e il Lago di Vico, sulle cui sponde passeggiare soprattutto nei mesi primaverili. Arriviamo così a Viterbo, la Città dei Papi, dopo 23 chilometri, 131 in tutto, per concludere in bellezza questo viaggio laziale d’autore.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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