Dal Monviso alle Valli di Comacchio seguendo il fiume più lungo d’Italia: viaggio nel Nord Italia alla scoperta del Po in moto
Complice il fascino della natura adriatica e la stretta vicinanza a incantevoli città d’arte del calibro di Ravenna e Ferrara, il Delta del Po è una meta particolarmente praticata dai mototuristi di Nord e Centro Italia, attratti dall’enogastronomia locale e dalla possibilità di un’esperienza di guida rilassante immersi in paesaggi unici. Con i suoi 652 chilometri di lunghezza, il Po – fiume più lungo d’Italia (con riferimento ai corsi d’acqua che scorrono interamente sul suolo italiano) – sa però offrire spunti su due ruote di tutto rispetto anche ben oltre la sua nota foce: ecco perché noi di TrueRiders abbiamo pensato a una proposta decisamente più ardita, un percorso lungo il Po in moto, che si sappia trasformare in un autentico viaggio alla scoperta del Nord Italia.
Con il suo corso, il Po attraversa infatti gran parte dell’Italia settentrionale, percorrendo da ovest a est tutta la Pianura Padana. Nasce ai piedi del Monviso, nelle Alpi Cozie, in corrispondenza della località Pian del Re (in provincia di Cuneo) per poi bagnare ben tre capoluoghi di provincia – nell’ordine, Torino, Piacenza e Cremona – e segnare per ampi tratti i confini tra Lombardia ed Emilia-Romagna e tra Emilia-Romagna e Veneto, gettandosi infine con ampio delta nel Mar Adriatico.
Il nostro viaggio lungo il fiume Po in moto non può quindi che cominciare dal cuneese e, più precisamente, da Pian del Re, località del piccolo comune di Crissolo, nella quale nasce il corso fluviale più noto di tutta Italia. Macchina fotografica o cellulare alla mano per immortalare la roccia dedicata alla sorgente del fiume Po e un’unica raccomandazione, riguardante invece le nient’affatto banali condizioni della viabilità, ridotta nei periodi più freddi dell’anno dalla possibilità di neve. L’arrivo diretto da Pian della Regina è di fatto normalmente possibile solo tra giugno-ottobre.
Le alternative? Optare per l’accesso a piedi – trasformandovi per qualche ora da mototuristi in escursionisti – oppure cominciare il vostro tour all’inseguimento del Po direttamente da Torino, perdendo però l’occasione di una visita alla riserva naturale di Pian del Re e alle meraviglie botaniche e faunistiche che la contraddistinguono.
Il viaggio continua quindi verso Torino e a seguire con le colline del Monferrato, ghiotta occasione per una sosta all’insegna dei sapori enogastronomici del Piemonte, che abbandoneremo presto per addentrarci invece nei territori del piacentino. Raggiungiamo dunque Castel San Giovanni, con la sola regola prefissata di evitare le strade a scorrimento veloce e approfittare del corso del Po per un tour in moto alla scoperta della Pianura Padana, spesso trascurata in favore delle curve dei passi alpini. Due esperienze su due ruote completamente differenti, ma che vi suggeriamo comunque di testare in egual misura per concedervi emozioni motociclistiche sempre diverse e intese!
Si prosegue quindi con Caorso, comune della provincia di Piacenza noto anche per ospitare la centrale nucleare più grande e recente d’Italia, inattiva dal Novanta e oggi in fase di smantellamento. Il centro è però raccomandato anche per una sosta durante la quale saggiare l’enogastronomia del luogo! Non da meno, comunque, le città regine delle tappe a seguire, due autentici fiori all’occhiello dell’area padana: Cremona e Mantova, dove ammirare l’eredità dei Gonzaga e respirare le suggestioni del Rinascimento. Soprattutto per chi non si fosse mai addentrato nelle vie del capoluogo lombardo, lambito da uno dei principali affluenti del Po, il Mincio, una sosta prolungata è decisamente d’obbligo.
Da una città d’arte all’altra, ci avviciniamo alla chiusura del nostro itinerario con la splendida Ferrara, altro luogo simbolo della cultura rinascimentale italiana, nonché snodo cruciale del nostro viaggio in moto lungo il Po: siamo infatti ormai vicinissimi al delta del fiume, tanto che la stessa Ferrara è attraversata da uno dei suoi (ex) rami deltizi, il Po di Volano. Spetta però a Comacchio, e al Parco regionale del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, la chiusura ideale del nostro curioso percorso fluviale attraverso la Pianura Padana.
Storia, architettura e paesaggi circostanti fanno in effetti di questa “piccola Venezia” un autentico gioiello, che renderà davvero difficile da dimenticare la vostra traversata del Po in moto. Non resta che partire… e, allora, buon viaggio!
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