Turismo di massa? No grazie, questo passo è perfetto per scoprire un lato insolito del Trentino

Turismo di massa? No grazie, questo passo è perfetto per scoprire un lato insolito del Trentino

Alessio Gabrielli  | 16 Set 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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La Valle dei Mocheni, nel Trentino orientale, è una meta molto affascinante dal punto di vista motociclistico. Attraverso la bellezza dei suoi panorami e la vitalità delle sue tradizioni culturali si potrebbe creare un suggestivo itinerario degno di nota in sella alla propria moto. Il nostro itinerario in questa suggestiva valle arriva a scoprire un passo davvero molto interessante, il Passo del Redebus. Un’occasione per venire a conoscenza delle zone meno battute dal turismo di massa, ma che riservano allo stesso modo dei paesaggi davvero mozzafiato.

Passo del Redebus in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso Palù – Pergine

Per arrivare al Passo del Redebus si deve tenere la sinistra superata Palù di Fersina e poi prendere al bivio la SP n.224. Il passo del Redebus è un valico alpino a quota 1.455 metri, famoso anche nel ciclismo essendo in quasi tutte edizioni del Giro d’Italia una delle vette più insidiose. Tornando alla nostra uscita in moto, seguendo la strada che porta al passo si può rientrare verso Pergine o proseguire verso la val di Cembra e la Val di Fiemme. L’itinerario ci porterà in un borgo molto interessante: Palù del Ferisna.

Qua c’è la sede dell’Istituto Cultura Mocheno, strumento di valorizzazione della tradizione culturale mochena. Proseguendo il nostro cammino, la strada scende verso il versante opposto della val dei Mocheni, i centri abitati che si incontrano solo quelli di Fierozzo e Frassilongo. Da Palù la strada scende verso la valle in un percorso a ritroso sull’altro versante

Nei pressi di Fierozzo si potrà proseguire alla volta di Pergine o altrimenti risalire alla volta del centro di Roveda. In tutto il suo percorso questa strada alterna tratti scorrevoli a percorsi più tortuosi e stretti, il che è molto gustoso quando si è alla guida di una moto. Vi consigliamo anche di perdervi nelle tante piccole chiese che si trovano sparse nei borghi della valle, alcune vale decisamente la pena visitare.

Percorso Redebus – Rementil nella Valle dei Mocheni

La Valle dei dei Mocheni e l’altopiano di Pinè sono collegati non solo dal Passo del Redebus. C’è infatti la strada che da Mala (Sant’Orsola) dirige verso il paese di Faida (Miola di Pinè). Questa strada è unica: larga poco più di una corsia, è infatti utilizzata principalmente dai pochi residenti. Il manto stradale non è dei migliori. Ci sono delle da buche e molti dossi.

Il brecciolino, inoltre, è presente anche nella stagione estiva. Esso infatti viene seminato in inverno per aiutare l’aderenza in caso di neve, visto però il basso numero di auto che passa rimane ovviamente anche in estate. Nel complesso bisogna essere più attenti del solito nel percorrerlo, questa alternativa vi farà attraversare bellissimi boschi, masi e casette.

Fate attenzione alle indicazioni: non riportano i toponimi dei paesi più noti, ma solo i nomi delle piccole località. Quindi, da Mala, per percorrere questa deviazione, è necessario prendere per località Agnoletti e risalire fino a Rementil.

La Valle dei Mocheni e il Passo del Redebus

La Valle dei Mocheni in Trentino Alto Adige è composta da quattro comuni: Fierozzo (Vlarotz), Frassilongo (Garait), Palù del Fersina (Palai en Bersntol) e Sant’Orsola Terme. Quattro comuni in un contesto isolato, infatti per questa ragione le antiche tradizioni culturali e il dialetto locale preservano un sapore di un tempo lontano, come se fosse rimasto incantato e senza contaminazioni moderne.

L’itinerario proposto è un percorso circolare che, volendo, si potrebbe fare in entrambe le direzioni. Vi consigliamo però di partire da Persine Valsugana e utilizzare come strada la SP 8. Una volta lasciatala grande rotonda di Pergine, molto suggestiva perché nel suo centro c’è un imponente platano, si dovrà attraversare un lungo rettilineo alberato che ci porterà fuori da centro abitato. A questo punto si seguono le indicazione per Sant’Orsola Terme, il tutto dal punto di vista della segnaletica è tutto ben strutturato. Sbagliare strada è veramente molto difficile.

Ci si ritroverà, quindi, su una larga strada asfaltata. Proprio l’ottimo manto permette una guida divertente, insomma in questo tratto si può dare gas. Come al solito senza esagerare e rispettando i limiti del codice della strada. Il piacere della guida non termina, dopo essere passati per il centro abitato Canezza ci attende una piccola serie di tornanti molto larghi e scorrevoli.

Se si volesse fare una sosta ai margini della carreggiata ci sono diverse aree attrezzate con tavoli e panche, l’ideale per un breve e veloce break. Se si volesse soddisfare anche qualche voglia culturale, consigliamo a Sant’Orsola il Museo della Pietra Viva dove è possibile osservare il più grande geode rinvenuto nell’arco alpino.

Alessio Gabrielli
Alessio Gabrielli

Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport




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