Sospesa tra le montagne della Majella e le coste dell'Adriatico, questa valle dell'Abruzzo è un vero "miracolo" - TrueRiders

Sospesa tra le montagne della Majella e le coste dell’Adriatico, questa valle dell’Abruzzo è un vero “miracolo”

Stefano Maria Meconi  | 30 Mar 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Un territorio che alterna industria e natura, storia e bontà della tavola: benvenuti in Abruzzo, e più precisamente in Val di Sangro. Ci troviamo in una zona storicamente appartenuta anche al Molise, ma che oggi è inquadrata tra le province di Chieti e L’Aquila. Molto vasta, la vallata arriva fino al Mar Adriatico, ma si spinge anche sugli Appennini, più precisamente verso la Majella.La grande eterogeneità dei paesaggi, insieme a città e borghi che valgono la pena il viaggio, la rendono una meta turistica di prim’ordine. Eppure, l’Abruzzo ci fa venire in mente Sulmona, Pescara e le vette del Gran Sasso.Perché allora preferire questa zona? Il motivo è semplice: il senso di sorpresa che le sue località regalano al visitatore. Viaggeremo tra trabocchi, santuari e montagne scavate per ospitare borghi. E ne rimarremo così piacevolmente sorpresi da voler organizzare subito un viaggio. Pronti a partire?

1 Val di Sangro in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Per questo itinerario nella Val di Sangro partiamo da Lanciano, dove torneremo dopo 115 chilometri di avventure nel Basso Abruzzo. Lasciata la cittadina, seguiamo la Statale 84 per un breve trasferimento verso Castel Frentano, la “capitale storica” della Frentania. Le belle colline, ampiamente coltivate a uve e grano, disegnano un paesaggio ricco e rigoglioso. Ci lasciamo alle spalle Sant’Eusanio del Sangro, proseguendo nuovamente lungo la SS84 per raggiungere Casoli. Saliamo lievemente di quota, arrivando a 378 m s.l.m. ed è da qui che scorgiamo le prime vette della Majella. A Casoli ci sono ben due laghi: quello di Sant’Angelo (detto propriamente Lago di Casoli) e quello di Serranella. Proseguiamo per dieci chilometri (SP110) e siamo a Roccascalegna, dove visitiamo la Rocca longobarda e il monumento in memoria delle vittime di Marcinelle, dove morirono oltre 130 minatori italiani. Tra i tratti più lunghi di questo itinerario in Val di Sangro, quello che porta a Villa Santa Maria, da dove risaliamo la vallata proseguendo per Tornareccio (SP216). Gli ultimi due comuni che tocchiamo sono Atessa e Fossacesia. Atessa conserva intatte molte porte e strutture dell’architettura medievale, così come è d’impatto l’interno barocco della Cattedrale di San Leucio. Sulla Costa dei Trabocchi, infine, raggiungiamo Fossacesia, Bandiera Blu per la qualità delle sue spiagge ma anche meta del turismo religioso con l’imponente Abbazia di San Giovanni in Venere. Da qui, seguiamo le indicazioni per Lanciano, dove rientriamo a conclusione di questo lungo ma suggestivo itinerario abruzzese.

2 Val di Sangro, il cuore verde (e religioso) dell’Abruzzo

Facciamo un gioco, e posizioniamoci per un momento sul Mar Adriatico, al largo delle coste di Ortona. Da qui la Val di Sangro si apre davanti ai nostri occhi in tutta la sua vastità. Lo sguardo allora spazia sul letto del fiume Sangro (dal quale appunto la valle prende il nome), ma pian piano risale verso l’Appennino. È qui che appaiono Castel di Sangro, Montenerodomo e Palena, con Pescasseroli che appare lontano lontano. Più vicino ci sono Altino, Casoli e Castel Frentano, ma soprattutto c’è Lanciano, un po’ il capoluogo ideale di questo vasto territorio. Il sangritano è almeno 30 chilometri di costa, montagne che superano facilmente i 1000 metri (a Civitaluparella si arriva a 1297 m s.l.m.) e antichi borghi di collina. Due i laghi, quello di Sant’Angelo e di Bomba, e numerose le aree protette, come del resto è consuetudine in Abruzzo, uno dei “polmoni” d’Italia.

2.1 Cosa vedere lungo il percorso


La Cattedrale della Madonna del Ponte a Lanciano

Città prediletta di Federico II di Svevia, Lanciano è il capoluogo ideale (ma non formale) della Val di Sangro. Di antichissima origine, questa cittadina di circa 35mila abitanti ‘nasce’ dalle ultime pendici della Majella, degradando via via verso la vallata costiera dell’Abruzzo. A renderla celebre è un episodio religioso che viene fatto risalire all’VIII secolo, il cosiddetto miracolo eucaristico di Lanciano. L’evento coinvolse un sacerdote bizantino dubbioso circa la transustanziazione (ovvero la trasformazione, secondo la tradizione cristiana, dell’ostia consacrata e del vino nel corpo e sangue di Cristo). Durante l’eucarestia, l’ostia e il vino sarebbero miracolosamente divenuti carne e vino, proprio come vuole il Messale. Le reliquie, protette in un ostensorio di argento, sono state oggetto anche in tempi recenti di studi clinici, che hanno riscontrato l’effettiva presenza di tracce di sangue umano e di tessuto cardiaco. Le reliquie del miracolo eucaristico sono conservate nell’antica Chiesa di San Francesco, sul centralissimo Corso Roma. In città meritano poi una visita il bel Quartiere Borgo, di origine romana e l’imponente Cattedrale della Madonna del Ponte, costruita tra il Settecento e l’Ottocento.

Lasciando Lanciano, ci immergiamo nella Val di Sangro più ‘rurale’ visitando Castel Frentano, che prende il suo nome dai Frentani. Qui si devono assolutamente assaggiare i bocconotti, dei dolci di pasta frolla ripieni di cioccolato, mandorle e cannella. Parlando di cucina e cuochi, il punto più a sud di tutto il nostro itinerario è Villa Santa Maria, il paese di San Francesco Caracciolo. Il fondatore dell’ordine dei Caracciolini, vissuto tra il 1563 e il 1608, viene ricordato per l’umiltà e la devozione, ma anche per essere il patrono dei cuochi italiani. Ed è proprio per questo motivo che La Ville ospita il Museo del Cuoco, all’interno del Palazzo Caracciolo. Celebre anche la scuola alberghiera della cittadina, un vero unicum che si rifà all’antica tradizione religiosa e non solo.

Imperdibile il Castello di Roccascalegna, un antico maniero del XII secolo dalla curiosa pianta “sporgente” su un massiccio roccioso. Da qui, la vista sulla Majella è mozzafiato, così come la bellezza selvaggia del territorio circostante. Uno dei tanti castelli della Val di Sangro è anche quello di Casoli, città che diede un fondamentale contributo nella lotta partigiana durante la Seconda guerra mondiale. Qui un grande lago artificiale ha dato un forte impulso all’escursionismo e al turismo sportivo, vere ricchezze dell’entroterra d’Abruzzo.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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