I Monti della Tolfa, immersi tra gli affascinanti scenari dell’Alto Lazio e della Maremma Laziale, si prestano con successo a un itinerario motociclistico capace di convincere gli appassionati del mototurismo della bontà di questi luoghi. Una natura seducente, spesso scevra di qualsiasi traccia della presenza umana e per questo incontaminata, pura ed essenziale rispetto alla ricerca della “quiete del viaggio”. Una terra privilegiata da scoprire tra borghi piccoli e incantati, Tolfa in testa, e suggestivi panorami che si alternano in un percorso “provinciale” nell’Alto Lazio, con quasi 100 chilometri di meraviglie da scoprire. Partiamo?
Partenza e approdo finale di questo itinerario alla volta dei monti di Tolfa è la città di Civitavecchia, il porto crocieristico attraverso il quale numerosi turisti raggiungono Roma. Da qui, partiamo per una prima parte di percorso costiera, 10 chilometri lungo la SS1 Aurelia che ci conducono alla bella cittadina di Santa Marinella. Continuiamo ancora sulla SS1 e, scegliendo un rapido tratto di E80/A12, arriviamo nella località etrusca di Cerveteri. Dopo la visita, prendiamo la SP4 che in 17 chilometri ci conduce a Bracciano, sulle sponde dell’omonimo lago. Ancora, prendiamo la SP493 verso Canale Monterano, celebre per la sua parte Antica che è una vera e propria ghost town. Ancora, siamo sulla SP7a, poi SP3a per 21 chilometri fino all’arrivo a Tolfa. Ultima tappa di 17 chilometri lungo Sp8a e SP7b per rientrare a Civitavecchia, dopo un itinerario di 99,5 chilometri.
Tolfa, Alta Tuscia, Lazio
Rurale è la parola d’ordine quando si parla di questi monti. Questa zona, che si erge elegante in un contesto paesaggistico d’autore – a metà strada tra il lago di Bracciano e il Mar Tirreno – è il posto giusto per allontanarsi dal caos della quotidianità e abbracciare dei luoghi senza tempo. A Tolfa, piccolo paesino di circa 5000 anime, il paesaggio è sospeso in un abbraccio storico, una serie di abitazioni sul crinale della montagna dai tetti in tegole rossicce, gli edifici sulle sfumature dell’ocra che seguono l’armonico profilo delle montagne a cui il borgo dà il nome.
Quello che stupisce del borgo è tuttavia il suo aver armonizzato le varie epoche dei suoi edifici in contesti di particolare bellezza. Tra le tante curiosità che spiccano è l’abside della chiesa di Sant’Egidio, che fu realizzata impiegando parte di una delle torri difensive dell’antica cinta muraria. Proprio queste mura perimetrali, insieme al fu castello del monte della Rocca, rappresentano il complesso che permetteva al paese, una delle proprietà dei Frangipane, di difendersi dagli assalti nemici.
Ma a Tolfa si respira anche l’autentico e più antico ricordo della civiltà etrusca, grazie alla presenza di ben due necropoli etrusche (Riserva del Ferrone e Pian della Conserva) che complessivamente ospitavano 130 sepolture con più di due millenni di storia alle spalle.
La Necropoli della Banditaccia a Cerveteri è il più grande complesso architettonico del genere in Europa
Abbiamo parlato di civiltà etrusca, e in pochi luoghi come a Cerveteri ne si può catturare la pura essenza. Su questo territorio, interessante già dal punto di vista paesaggistico, insiste la storica Necropoli della Banditaccia, risalente a un lungo periodo compreso tra IX e II secolo a.C. e considerata sin dal 2004 Patrimonio dell’Umanità UNESCO insieme a quella di Tarquinia. Quella della Banditaccia è una necropoli suddivisa in 11 tombe monumentali, ciascuna con una caratteristica particolare, alla pari dei Tumuli con le loro cupole ricoperte di verde.
Il centro storico di Bracciano con, in alto e ben visibile, il profilo del Castello Orsini-Odescalchi
Imperdibile la visita all’Antica Monterano, frazione ormai abbandonata di Canale Monterano il cui complesso monumentale, fatto di chiese e fontane, è opera di Gian Lorenzo Bernini, uno dei maggiori architetti del Seicento. Una bellezza che unisce opera dell’uomo e una serie di scorci “naturali”, esattamente come quelli del lago di Bracciano, la cui omonima cittadina è dominata dalla presenza dello storico castello Orsini-Odescalchi.
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