Sciliar-Catinaccio, itinerario in moto in Trentino Alto Adige - TrueRiders

Sciliar-Catinaccio e le vette del Trentino Alto Adige

Stefano Maria Meconi  | 05 Apr 2018  | Tempo di lettura: 2 minuti
Ascolta i podcast
 

Il Trentino Alto Adige in moto regala da sempre grandi emozioni, e per scoprirlo al meglio visitiamo la zona dello Sciliar-Catinaccio.

Poco più di 110 chilometri con partenza e ritorno a Selva di Val Gardena, percorrendo in senso antiorario la zona del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, passando per il Gruppo del Catinaccio e la Val di Fassa, prima di rientrare in Val Gardena.

Una vera full immersion tra le strade della regione più settentrionale d’Italia, soprattutto tra quei panorami di montagna che non possono non offrirci un giro in moto da sogno. Pronti a partire?

1 Sciliar-Catinaccio in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

Il percorso in moto sullo Sciliar-Catinaccio è un anello di 110 chilometri che percorre il cuore dell’Alto Adige, virando lungo il Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, il Massiccio dello Sciliar, il Sassolungo e la Val Gardena, in una delle zone di maggior interesse per i motociclisti.

Partiamo da Selva di Val Gardena, al centro del Sellaronda, una delle località di turismo invernale (ma non solo) più famose d’Italia.

Da qui prendiamo la SS242, in direzione di Telfen-Lanzin, ma non prima di una breve sosta a Castelrotto. Qui, tra le tante bellezze, ci soffermiamo ad ammirare il profilo monumentale del campanile della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo.

Ripartiamo e arriviamo a Telfen-Lenzin in 20 chilometri, e da qui proseguiamo lungo la LS24 che attraversa proprio la zona più interessante dell’itinerario, ai piedi dello Sciliar.

Sciliar-Catinaccio, Lago Carezza

Il Lago di Carezza, sulle Alpi del Trentino Alto Adige e non distante dal gruppo dello Sciliar-Catinaccio

Oltrepassata Fiè allo Sciliar (dove possiamo fermarci per una visita allo splendido Castello di Presule, di origine medievale) il percorso vira verso sud in direzione di Tires prima e di Carezza poi.

Per arrivare al Lago di Carezza, l’Arcobaleno del Latemar, ci aspettano ben due passi molto interessanti: il Passo Nigra e il Passo di Costalunga.

Una volta percorsi anche questi splendidi luoghi torniamo sulla SS241 che, in meno di venti chilometri, ci porta dritti in Val di Fassa.

Dopo aver approfondito la conoscenza anche di queste terre ci attende un ultimo “gran premio della montagna”, quello del Passo Sella, che ci riporta verso la parte altoatesina del percorso e ci ricongiunge a Selva di Val Gardena, partenza e arrivo dell’itinerario.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



Articoli più letti

©  2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito Fytur