Più volte incluso nel Giro d’Italia, Il Passo del Vivione è un avvincente e immancabile itinerario di montagna per un moto tour in Lombardia tra le Alpi Orobie. Questo valico alpino parla bergamasco: si tratta infatti di un passo, ad oltre 1800 metri di altitudine, che collega la Val Paisco alla Valle di Scalve, nei pressi della più famosa Val Camonica.
Ciclismo a parte, stavolta è il momento di organizzare il nostro tour su due ruote: quello in moto. L’idea è quella di attraversare tutta la Strada Statale della Val di Scalve, principale via di comunicazione verso Passo Vivione, lungo uno dei più begli itinerari Orobie.
Situato in un’area completamente interna alla provincia di Bergamo, il Passo Vivione è caratterizzato da un numero preciso: si tratta infatti della Strada Statale 294 che segue la traccia scavata dal corso del torrente Dezzo ed è aperta al traffico solamente da maggio a settembre. Questa è la principale via carrozzabile che attraversa il valico ed è caratterizzata da una carreggiata piuttosto stretta.
Usciamo a Bergamo dalla A4 e seguiamo le indicazioni verso la Val Seriana, fino ad arrivare a Dezzo di Scalve. La SS 294 inizia a Forno Allione venendo da Nord, dopo circa due ore di discesa saremo all’imbocco di Paisco Loveno e già da diversi chilometri nell’area provinciale di Bergamo, dove comincia ufficialmente il Passo del Vivione.
Uno degli aspetti più belli dell’attraversamento della Val di Scalve è quello di dover affrontare una salita piuttosto regolare con pendenza massima dell’8% e un panorama davvero niente male, con vista sul Pizzo Cimino e il Cimone della Bagozza; due vette da oltre 2.400 metri l’una.
La strada del Passo del Vivione
Per quanto riguarda invece il dislivello massimo di questo valico alpino, dovremo “accontentarci” di un’altezza massima di 1828 metri, comunque ottima per respirare un po’ di sana aria di montagna accompagnati nel tratto iniziale anche dalla presenza di una serie di tornanti abbastanza impegnativi. Molto più rilassante sarà invece il secondo tratto del Passo del Vivione, quello che da Paisco Loveno ci porta verso Schilpario, comune della bergamasca situato sulla cima della Val di Scalve. Nominalmente il Passo termina proprio qui… ma visto che ci siamo, che ne dite di proseguire fino al termine della SS 294? In tal caso un’altra mezz’ora e saremo a Boario Terme, dove termina la statale.
Il percorso alla fine è relativamente breve, quasi 60 chilometri incluso il Vivione (che invece misura poco più di 30 chilometri). Mediamente ci vogliono tuttavia quasi due ore e mezza per percorrerlo, dal momento che non ci troviamo su un rettilineo autostradale… eppure si tratta di tempo speso davvero bene, ve lo assicuriamo!
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La Diga del Gleno in Val di Scalve
La Val di Scalve vanta una storia legata già all’illustre periodo della dominazione romana, attraversando il Medioevo di Carlo Magno, la Repubblica di Venezia e arrivando alla napoleonica Repubblica Cisalpina di fine Settecento. La valle torna a fare capolino nella storia nel dicembre 1923, giorno in cui la Diga del Gleno, un ambizioso e imponente sbarramento idrico, cedette riversando milioni di metri cubi d’acqua e fango nella valle.
Ovviamente il fiume d’acqua travolse diversi centri abitati della Val di Scalve, causando centinaia di vittime prima di frenare la propria furia nel Lago d’Iseo. Divisa tra le provincie alte di Bergamo e Brescia, la Val di Scalve ospita ben quattro comuni: Azzone, il più antico centro abitato della valle e nei pressi del quale sorge la Riserva Naturale dei Boschi del Giovetto, Colere, rinomata stazione sciistica, Vilminore, sede di una comunità montana e Schilpario, che si fa portavoce della tradizionale vita locale con un neonato Museo Etnografico. Poco distante potreste anche pensare di visitare le miniere di ferro e zinco, un’esperienza interessante da percorrere con una guida.
Anche stavolta non ci tiriamo indietro di fronte ad uno dei momenti più attesi di qualunque gita fuori porta: dove mangiare? Ecco alcuni suggerimenti.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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