La Liguria, si sa, è foriera di tante bellissime sorprese: come il Passo del Biscia, un valico tra le province di Genova e La Spezia che emerge nel panorama dell’Appennino ligure con una ricca storia e non solo. Il piacevole contesto di un valico di montagna che dista pochi chilometri dal mare, come solo questa regione sa regalare, è certamente interessante per ogni motociclista a caccia di ‘giri nel weekend’.
Perché dunque non dare una chance a questo percorso… strisciante? Difficilmente rimarrai deluso da una zona dove si trova anche un curioso record, del quale ti parleremo fra poco.
Quello del Passo del Biscia è il classico itinerario ligure: 50% montagna, 50% mare e 100% di puro godimento mototuristico. Si parte da Varese Ligure e, risalendo la cresta settentrionale dell’Appennino, si arriva al valico per poi ridiscendere verso la Riviera di Levante. 53 chilometri in tutto, neanche due ore soste escluse, ma effettivamente una giornata o un weekend puoi anche riservartelo. La Liguria infatti non è terra da toccata e fuga, e la vicinanza con posti favolosi come le Cinque Terre ti inviterà a rimanere più del previsto.
Dal Castello Fieschi di Varese Ligure, il panorama si affaccia su tutta la vallata spezzina regalando un piacevole affaccio di un territorio che scopriremo tra breve in sella. Questo edificio fu costruito come punto focale del “borgo rotondo” di Varese Ligure, ed è dominato dall’imponente Torre del Piccinino. Il secondo comune ligure per estensione è ricco di scorci da scoprire, un’ottima partenza per l’itinerario che ci porterà sul Passo del Biscia.
La nostra meta è più vicina di quanto pensi: 16 chilometri appena. Li affrontiamo percorrendo le curve e i dislivelli – in realtà morbidi – della Provinciale 57. Dai 353 m s.l.m. di Varese Ligure ci inerpichiamo fino agli 890 del valico: non certo un record, ma in estate il fresco è sicuramente piacevole.
In vetta si possono visitare i luoghi e i monumenti legati alle due guerre mondiali: la cappella commemorativa della Grande Guerra, all’ingresso della quale è collocata una grande ogiva metallica; il monumento al partigiano, in ricordo dei combattenti per la libertà della Val Graveglia. Il Passo del Biscia ci permette, al di là della piacevole full immersion naturale, di rivivere e commemorare le pagine più drammatiche della storia nazionale.
Lasciamo la cima del passo e proseguiamo verso i panorami rivieraschi. Prima, però, dobbiamo fare una deviazione sulla Provinciale 26 in direzione di Ne. Sì, proprio due lettere, il toponimo più breve d’Italia. Un po’ come Å nelle Isole Lofoten, ma con una consonante in più. Ne è un piccolo comune completamente immerso nei boschi della Val Graveglia, un’oasi di tranquillità e pace con i caratteristici esempi dell’architettura ligure.
Un po’ diverso dalle atmosfere della Riviera, dove arriviamo – più precisamente a Sestri Levante – dopo aver percorso ancora le atmosfere dell’entroterra ligure. Tocchiamo la Val di Vara, attraversiamo i comuni di Monte Domenico e Tassani e, quasi verso il mare, facciamo una piccola deviazione a Casarza Ligure. Qui c’è il Lago di Bargone, un’area umida di origine naturale che costituisce un unicum per l’Appennino della Liguria.
È l’ultimo scorcio dell’entroterra, provenendo dal Passo del Biscia, che tocchiamo prima di arrivare a Sestri, la città dei due mari. Affacciata infatti su due baie, quella delle Favole e del Silenzio, questa splendida località non va confusa con Sestri (Ponente), che è invece una popolosa frazione di Genova.
Situato a 13 km in linea d’aria da Sestri Levante e circa 20 da Santo Stefano d’Aveto, il Passo del Biscia è una strada di media montagna, dal profilo altimetrico interessante ma certamente privo di enormi sorprese.
La sua altezza massima raggiunge gli 892 metri, un livello poco più alto rispetto a quello di strade vicine come il Passo del Turchino (588 m s.l.m.) o il Passo della Bocchetta (772 m s.l.m.).
Alcuni dati salienti:
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