Un vero motociclista è colui che fa del due ruote il suo stile di vita, ma anche colui che apprezza la bellezza delle moto d’epoca. E del resto, sono davvero tantissimi gli estimatori del collezionismo motociclistico, che ci permette di ripercorrere la storia delle due ruote e capire come si è arrivati ai modelli e alle prestazioni di oggi grazie a un lungo e tortuoso cammino. E c’è una regione speciale in Italia, l’Emilia-Romagna, che offre tre musei sulle motociclette storiche da scoprire in primavera per trascorrere una originale giornata all’insegna della “cultura del motociclismo”. Pronti a partire?
Museo della Moto Bariaschi (Foto da motorvalley.it)
Il primo di questi tre musei delle moto dell’Emilia-Romagna si trova nella provincia di Reggio Emilia, e più precisamente a Guastalla. Il Piccolo museo della moto Bariaschi, nato per volere di Emilio Bariaschi, appassionato di moto e motociclista in prima persona, ha come obiettivo quello di rappresentare il fenomeno della motorizzazione di massa dal secondo dopoguerra fino al boom economico (1945-1965).
Il percorso si suddivide in quattro padiglioni; ad accompagnarti nel tuo viaggio ci sarà una guida tecnica e, grazie ad un video proiettore, potrai essere spettatore delle più famose competizioni motociclistiche dell’epoca. Nello spazio espositivo, 650 metri quadrati in tutti, ci sono 182 moto di 41 marchi, una collezione davvero ricca e interessante.
Museo delle moto e dei ciclomotori DEMM (Foto da beniculturali.it)
Ci spostiamo verso Bologna, e più precisamente nella bella località turistica di Porretta Terme, cittadina che diede i natali alla DEMM (Daldi e Matteucci Milano), società nata nel 1928, nota per la produzione della moto Siluro, il cui esemplare è conservato all’interno del museo e che in passato ha permesso alla stessa DEMM di emergere duranti i campionati della montagna nei primi anni Sessanta. Il museo è nato nel 2005 ad opera di Giuliano e Mosè Mazzini che hanno voluto riportare in auge il nome e le vittorie di una grande azienda motociclistica. L’ingresso è su prenotazione.
Una Benelli 500 del 1936 conservata nel Museo Nazionale del Motociclo (Foto: Museo Nazionale del Motociclo – Facebook)
Il nostro itinerario termina sul mare, per l’esattezza a Rimini, sede del Museo Nazionale del Motociclo, sede di ben 200 pezzi che hanno caratterizzato la nascita e lo sviluppo del motociclismo. Il museo conserva pezzi di moto d’epoca storici di produzione nazionale, come la Frera e la Stucchi, ed internazionale, quale la Werner, moto pioniera di nascita francese, le moto inglesi come la Norton e la Scott e le americane come la Harley Davidson e la Indian. Inoltre, il museo vanta una collezione di sidecar italiani e stranieri per gli appassionati del trasporto formato famiglia.
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