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Il Trentino Alto Adige in moto regala da sempre grandi emozioni, e per scoprirlo al meglio visitiamo la zona dello Sciliar-Catinaccio.
Poco più di 110 chilometri con partenza e ritorno a Selva di Val Gardena, percorrendo in senso antiorario la zona del Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, passando per il Gruppo del Catinaccio e la Val di Fassa, prima di rientrare in Val Gardena.
Una vera full immersion tra le strade della regione più settentrionale d’Italia, soprattutto tra quei panorami di montagna che non possono non offrirci un giro in moto da sogno. Pronti a partire?
Il percorso in moto sullo Sciliar-Catinaccio è un anello di 110 chilometri che percorre il cuore dell’Alto Adige, virando lungo il Parco Naturale Sciliar-Catinaccio, il Massiccio dello Sciliar, il Sassolungo e la Val Gardena, in una delle zone di maggior interesse per i motociclisti.
Partiamo da Selva di Val Gardena, al centro del Sellaronda, una delle località di turismo invernale (ma non solo) più famose d’Italia. Da qui prendiamo la SS242, in direzione di Telfen-Lanzin, ma non prima di una breve sosta a Castelrotto.
Qui, tra le tante bellezze, ci soffermiamo ad ammirare il profilo monumentale del campanile della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Ripartiamo e arriviamo a Telfen-Lenzin in 20 chilometri, e da qui proseguiamo lungo la LS24 che attraversa proprio la zona più interessante dell’itinerario, ai piedi dello Sciliar. Oltrepassata Fiè allo Sciliar (dove possiamo fermarci per una visita allo splendido Castello di Presule, di origine medievale) il percorso vira verso sud in direzione di Tires prima e di Carezza poi. Per arrivare al Lago di Carezza, l’Arcobaleno del Latemar, ci aspettano ben due passi molto interessanti: il Passo Nigra e il Passo di Costalunga.
Una volta percorsi anche questi splendidi luoghi torniamo sulla SS241 che, in meno di venti chilometri, ci porta dritti in Val di Fassa. Dopo aver approfondito la conoscenza anche di queste terre ci attende un ultimo “gran premio della montagna”, quello del Passo Sella, che ci riporta verso la parte altoatesina del percorso e ci ricongiunge a Selva di Val Gardena, partenza e arrivo dell’itinerario.
Considera che l’itinerario tocca diverse cose. L’inizio di tutto è Selva di Val Gardena, anche solo lì le cose non mancano: c’è la Chiesa di Santa Maria Assunta con l’architettura tutta in gotico che fa da simbolo al borgo, mentre la Vallunga invita a farsi guardare coi panorami ed escursioni varie ed eventuali. Percorrendo la Strada Meisules potresti trovare bei sentieri panoramici nel Parco Naturale Puez-Odle, o per i più avventurosi (ed equipaggiati) c’è la Via Ferrata delle Meisules che dà viste mozzafiato sul Gruppo della Sella.
E un po’ di strizza se non si è abituati. Oof.
Parlando sempre di panorami ad un certo punto passi per Telfen-Lanzin. Qua c’è un bosco meraviglioso chiamato Bosco di Laranza: c’è un punto panoramico molto famoso, la Veduta del Re, e qualche percorso tematico. Il Sentiero dei Funghi è utile per famiglie o per chi ama curiosare un po’. Quando scendi a Tires c’è la graziosa Chiesa di San Cipriano che (come molte cose qua, del resto) è incorniciata da uno scenario montano. Qui accedi alla Val Ciamin, possibile itinerario in mezzo al verde (o al bianco) che ti porta al rifugio Bergamo con vista sulle Torri del Vajolet.
Il Lago di Carezza, sulle Alpi del Trentino Alto Adige e non distante dal gruppo dello Sciliar-Catinaccio
La località di Carezza ospita il famoso Lago di Carezza coi suoi riflessi colorati che esaltano la maestosità del Latemar. Si descrive da solo, è questo qua sopra. Qui ci trovi il Passo di Costalunga, altro punto strategico per escursioni panoramiche, con tanto di Sentiero delle Leggende se ti va una deviazioncina.
Infine a Campitello di Fassa puoi sempre andare sulla funivia del Col Rodella per andare verso l’infinito e oltre, o meglio oltre le alture. La Val Duron è paradisiaca per gli escursionisti e mountain bike, permette di ammirare panorami straordinari dalle alture, mentre la Val Duron si presenta come un paradiso per escursionisti e appassionati di mountain bike (peccato per la questione traffico, che andarci di enduro…). Il borgo ospita anche la storica Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, ben affrescata.
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