Se volessimo associare tre parole per ciascun paese, forse il Messico ci suggerirebbe “mare”, “storia” e “cultura”. Sì, perché questo grande paese, è ricchissimo di elementi naturalistici e culturali di assoluto pregio.
Una terra che propone paesaggi sempre diversi e che, per le sue caratteristiche, ben si confà a essere percorso via terra e, dunque, anche in moto. Questa è dunque la nostra meta odierna per gli “itinerari in moto”: il Messico, dalla Costa del Pacifico a quella dell’Atlantico.
Partiamo proprio dal mare, anzi, dagli oceani che bagnano il Messico, ovvero Atlantico e Pacifico, ognuno con le sue caratteristiche ed attrattive. Sulla costa pacifica, la città che maggiormente spicca come meta turistica è Acapulco, famosa per la sua lunga e bianchissima spiaggia, che richiama gli scenari caraibici. Qui le temperature sono molto calde, e dunque la scelta di quando viaggiarvi riguarda prevalentemente l’evitare i periodi di sviluppo dei cicloni tropicali (da giugno a ottobre circa).
Acapulco si raggiunge facilmente da molti aeroporti, ma anche via terra, attraversando lo stato del Guerrero che confina con Città del Messico. La capitale dello stato è una metropoli vastissima, con una popolazione urbana che sfiora i 25 milioni di abitanti (di cui 10 entro i soli confini cittadini).
Nonostante la sua grandezza, le attrazioni maggiori si trovano all’interno: il centro storico, infatti, è patrimonio dell’Umanità UNESCO sin dal 1987, e vi si trovano monumenti straordinari, come il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe, patrona del Messico e dell’intera America Latina, oggetto di sentiti e popolarissimi riti religiosi.
Percorrendo il Messico da ovest verso est (magari costeggiando quella scenografica ferrovia costruita a fine Ottocento da Benito Juarez), ci dirigiamo verso una delle mete più conosciute del Messico “marittimo”, ovvero Veracruz. Da qui inizia la seconda parte del viaggio, verso lo Yucatan.
Questa grande penisola, dalla quale si sarebbe generata la nube di vapori che portò all’estinzione dei dinosauri (il noto cratere di Chicxulub, pur non visibile, è ampio circa 180 chilometri), fu colonizzata dall’impero Maya, una delle civiltà più avanzate della storia, le cui conoscenze in campo architettonico, matematico e astronomico sono ancora ben visibili nelle opere e nei monumenti che occupano questa zona.
Qui si trovano i siti archeologici più celebri dell’America centrale: i templi di Chichén Itza (con la piramide dedicata a Quetzalcóatl e il Tempio dei guerrieri) e i reperti di Tulum, che si gettano su un magnifico tratto di spiaggia balneabile, in un misto speciale tra storia e natura. In un arco di cento chilometri, facilmente percorribili in moto su strade marittime, si trovano altre tre mete del turismo balneare che sono assolutamente imperdibili durante un viaggio in Messico.
Stiamo parlando della piccola isola di Cozumel, con la sua barriera corallina e il mare cristallino, la storica città di Playa del Carmen, nel quale è presente una consistente minoranza italiana che vive e lavora nel settore del turismo, e infine Cancún, la Miami del Messico, con i grattacieli e gli ampi complessi residenziali a pochi passi dalla spiaggia, e particolarmente frequentata dai turisti statunitensi, che sembrano scoprire, o riscoprire, l’aria di casa.
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