La Strada delle 52 Gallerie è un itinerario sul Monte Pasubio; un’esperienza a metà strada tra le due ruote e gli scarponi, ma anche un viaggio nel tempo attraverso i luoghi di fama della Grande Guerra. Al confine tra la provincia di Vicenza e quella di Trento, l’area del Pasubio gode di grande fama in tutto il nostro paese, sia per la bellezza del paesaggio che per le memorie storiche che lo hanno contraddistinto.
Oggi vi proponiamo di esplorare il Sentiero delle 52 Gallerie, percorribile a piedi solo d’estate. Andremo sulle due ruote alla scoperta di luoghi di inconsueta suggestione e di strade alquanto particolari, tra tunnel nella roccia e opere belliche, capolavori di “straordinaria ingegneria militare”. Non mancheranno tornanti e piccoli gomiti che si insinuano nei paesini locali che ci faranno da compagni di viaggio.
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Faremo infatti un percorso in moto intorno al Monte Pasubio, viaggiando sulla SS46: una strada panoramica, ricca di paesaggi quasi bucolici che segue il percorso del fiume Pasubio. Partiamo da Rovereto, nel cuore del Trentino, e prendiamo la SS 46 in direzione Valli del Pasubio. Ci dirigiamo verso Pian delle Fugazze, dove ci ritroviamo già a quota 1.100 metri in un vero piano alpino che funge da spartiacque tra Vicenza e Trento.
Proprio qui potremmo pensare già ad una piccola sosta fuori dal programma per visitare l’Ossario del Pasubio, monumento simbolo della Grande Guerra dedicato a tutti i caduti. D’altro canto, da qui si può godere di un panorama strepitoso, ammirando le Piccole Dolomiti da un lato ed il Pasubio dell’altro. Ci rimettiamo in sella per raggiungere Passo Xomo e, dopo soltanto due chilometri, eccoci a Bocchetta di Campiglia, dove abbandoniamo momentaneamente le due ruote per cedere il passo agli scarponi. Da qui in avanti, infatti, la strada non è transitabile con nessun mezzo se non a piedi. Troveremo un parcheggio dedicato che costa 6 euro e una stradina di montagna ci aprirà, finalmente, alla meraviglia della Strada delle 52 Gallerie, segnalata con i segnavia 366 del C.A.I.
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Il massiccio del Pasubio ha legato indissolubilmente la sua storia a quella della Grande Guerra. Infatti proprio in questi luoghi si sono consumate importanti battaglie che hanno segnato la storia del nostro paese. Il territorio e l’area del Pasubio non sono stati semplicemente teatro di guerra, ma delle conseguenze del conflitto ha risentito anche la geopolitica locale modificando l’intero assetto dell’Alto Vicentino.
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Inizia da Bocchetta di Campiglia la nostra “scalata” verso il cammino delle Grande Guerra: un meraviglioso sentiero interamente realizzata dalla 33° compagnia minatori del quinto reggimento del genio. La strada scavata, a tratti anche nella roccia, ci porterà dritti al rifugio Gen. A.Papa, a 1929 metri di altezza con una lunghezza di 6,3 chilometri e un dislivello di quasi 800 metri.
Il sentiero che si inerpica sulla montagna è paesaggisticamente suggestivo e allo stesso tempo avventuroso, ma richiede attenzione e dedizione nell’essere affrontato. La mulattiera è molto larga e si percorre con facilità, tuttavia è indispensabile portare una torcia elettrica per affrontare al meglio il percorso nelle gallerie molto buie e scivolose, altrimenti non percorribili.
In alcuni punti lo strapiombo è considerevole, ma l’aria che si respira e quello che gli occhi possono ammirare non ha eguali. Le bellezze delle Piccole Dolomiti si rinnova ogni qual volta usciamo dai cunicoli di roccia che si susseguono, alternandosi alla strada sterrata. Alcune delle 52 gallerie sono piuttosto corte, altre invece decisamente più lunghe; ora a spirale ora con dei tornanti all’interno come il 19° che è lungo circa 320 metri.
Il percorso richiede circa tre ore e mezza; è ricco di pannelli descrittivi che illustrano la nascita e lo sviluppo della Strada delle 52 Gallerie. È così possibile rivivere alcuni dei momenti più concitati di quegli anni e provare, seppure per poco, cosa significava essere al fronte.
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Dopo circa 3 ore di cammino arriviamo in cima al rifugio Gen. A.Papa. A quel punto sarà anche il momento per una bella pausa pranzo in vista della discesa e del rientro in moto.
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