Le 24 meraviglie del Veneto: uniche e irripetibili, sono le strutture che hanno influenzato gli ultimi 500 anni dell'architettura mondiale - TrueRiders

Le 24 meraviglie del Veneto: uniche e irripetibili, sono le strutture che hanno influenzato gli ultimi 500 anni dell’architettura mondiale

Adriano Bocci  | 02 Nov 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
Villa Angarano di Bassano del Grappa, Veneto, Italia
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Il complesso delle Ville Palladiane dell’entroterra Veneto, che si estende tra le province di Padova, Venezia, Treviso, Rovigo e Vicenza, è uno dei più beni dell’UNESCO in Italia. Questi edifici sono annoverati tra i tesori Patrimonio dell’Umanità in quanto rappresentano la massima espressione dell’architettura veneta del XVI e XVII secolo.
Andrea Palladio, vera e propria “archistar” nella seconda metà del Cinquecento, venne ingaggiato per progettare residenze di pregio, alle quali conferì uno stile rinascimentale e classicista che possiamo definire senza dubbio immortale. Ancora oggi, dopo quasi mezzo millennio, i nomi di queste ville come Godi Malinverni, Badoer, Maser o Poiana riecheggiano nell’immaginario comune della bellezza italiana di quei luoghi. Il Palladianesimo fu un vero e proprio movimento architettonico che raggiunge addirittura gli Stati Uniti di Jefferson.
Oggi vogliamo proporvi di scoprire le Ville Venete Palladiane in moto, magari durante un weekend all’insegna della cultura. 

Ville palladiane in moto. L’itinerario

Mappa

Itinerario

Il percorso tocca alcune delle più celebri ville del Palladio. Le province toccate (Rovigo, Vicenza e Treviso) sono quelle a maggior concentrazione di ville palladiane, ma ovviamente il percorso è mutuabile a seconda del tempo a disposizione e di quante ville si vogliono visitare.
Partiamo da Villa Badoer. Prendiamo Via Zabarella e svoltiamo a sinistra per rimanere su Via A. Palladio/Via Zabarella/SP24. Giriamo a destra su Via Zabarella/SP16 per poi entrare in SS434. Lungo questa direttrice imbocchiamo l’uscita verso A31 e l’uscita verso Via Maddalena. Immettiamoci su SP 123/Strada Provinciale 123 e poi prendiamo Via Caldumare/SP XI. In 34 minuti siamo a Villa Pojana. Da Via Castello/SP XI/Strada Provinciale Pojanese ci dirigiamo verso Via Andrea Palladio/Via Palladio per poi imboccare SP4. Strada Provinciale Mediana/SP113. Seguiamo le indicazioni per Piovene R/A31/Milano/Venezia ed entriamo in A31. Prendiamo l’uscita l’uscita E70/A4 ed entriamo in in A4/E70 per poi uscire a Vicenza. 

Villa Badoer a Fratta Polesine
Continuiamo su Via Nuova Gasparona/Via SS 248/Tangenziale Sud di Bassano del Grappa/SP111, alla rotonda imbocchiamo la 2ª uscita e prendi Tangenziale Sud di Bassano del Grappa/SS47. Prendiamo l’uscita per SP57, immettiamoci su Via Bassanese, alla rotonda proseguiamo dritto su Via Spin/SP248. Successivamente prendiamo Via Foresto Nuovo/SP101, Via Palladio/SP84, Via Barbaro e siamo a Villa Maser: la nostra tappa finale. 

Ville palladiane Vicenza e dintorni


Ville Palladiane, itinerario nell’arte e architettura del Veneto
La costruzione delle prime ville palladiane, così chiamate in omaggio all’architetto e progettista Andrea Palladio che le realizzò, risalirebbe agli anni ’50 del Cinquecento Nel periodo di massimo splendore della città di Vicenza. Commissionate dalle nobili famiglie dell’epoca come i Pisani, questi edifici rappresentavano un’evoluzione “domestica”, sebbene monumentale, dell’arte greco-romana tipicamente dedicata a templi ed edifici pubblici. Il complesso delle opere avrebbe avuto degli edifici di riferimento specifici come il Tempio di Ercole Vittorioso a Tivoli, vicino Roma. Ed ecco che spuntano frontoni, colonne e logge per decorare dimore in cui esercitare il potere e incentivare la cultura. Eleganza, equilibrio e simmetria sono i principi fondamentali che si fondono in questi capolavori architettonici in cui l’antico dialoga con il moderno condizionando l’impianto urbano.

Le architetture classiche di Tivoli avrebbero funto da ispirazione per i progetti delle Ville Palladiane
Le architetture classiche di Tivoli avrebbero funto da ispirazione per i progetti delle Ville Palladiane
Nel corso di tutta la seconda metà del Cinquecento la campagna vicentina e rovigotta si arricchì di pronai classicheggianti, di timpani decorati e di abitazioni monumentali generalmente dalla pianta centrale.
Nel 1994 ben 24 delle Ville Palladiane furono incluse nella Lista UNESCO dei siti Patrimonio dell’Umanità:

  • Villa Trissino (Cricoli)
  • Villa Gazzotti Grimani (Bertesina)
  • Villa Almerico Capra o La Rotonda (Vicenza)
  • Villa Angarano (Bassano del Grappa)
  • Villa Caldogno (Caldogno)
  • Villa Chiericati (Grumolo delle Abbadesse)
  • Villa Forni Cerato (Montecchio Precalcino)
  • Villa Godi (Lonedo di Lugo Vicentino)
  • Villa Pisani (Bagnolo di Lonigo)
  • Villa Poiana (Poiana Maggiore)
  • Villa Saraceno (Agugliaro)
  • Villa Thiene (Quinto Vicentino)
  • Villa Trissino (Sarego)
  • Villa Valmarana (Bolzano Vicentino e Monticello Conte Otto)
  • Villa Badoer o La Badoera (Fratta Polesine)
  • Villa Barbaro (Maser)
  • Villa Emo (Vedelago)
  • Villa Zeno (Cessalto)
  • Villa Foscari o La Malcontenta (Mira)
  • Villa Pisani (Montagnana)
  • Villa Cornaro (Piombino Dese)
  • Villa Serego (San Pietro in Cariano)
  • Villa Piovene (Lugo Vicentino)

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Vicenza Ville Palladiane

Ville Palladiane
Dove mangiare a Vicenza? Ecco due ristoranti perfetti per una tappa-ristoro nel cuore del Veneto.

  • Antico Guelfo è un ristorante che sorge nel cuore di Vicenza. L’accoglienza calorosa sarà resa ancora più piacevole dai pezzi forti del menù: crostini al baccalà, spaghetti alla chitarra con capesante e zucca sono da provare. Contrà Pedemuro S. Biagio, 90, 36100 Vicenza VI
  • Il ceppo sotobotega – il bistrot del bacala dice già dal nome l’ingrediente base del piatto principe: il baccalà. Infatti qui non potete rinunciare ad assaggiare il mitico baccalà alla vicentina con fette di polenta grigliata. Di recente ha cambiato nome in Il Ceppo Gastronomia e Bistrot. Corso Andrea Palladio, 196, 36100 Vicenza VI
  • Osteria Il Cursore è una trattoria storica rinomata per la cucina veneta autentica. Il menù offre il baccalà alla vicentina, i bigoli al ragù d’anatra, sarde in saor e seppie in umido con patate, e per concludere dolci fatti in casa (come la torta di mele). Str. Pozzetto, 10, 36100 Vicenza VI

Sapevi che ai piedi delle Dolomiti c’è uno dei laghi più grandi del Veneto, ma ancora in pochissimi lo conoscono?

Adriano Bocci
Adriano Bocci



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