È quasi tempo di vendemmia, e vicino alla città più romantica d'Italia ci sono le colline del rosso più amato - TrueRiders

È quasi tempo di vendemmia, e vicino alla città più romantica d’Italia ci sono le colline del rosso più amato

Stefano Maria Meconi  | 27 Ago 2024  | Tempo di lettura: 4 minuti
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Da un lato c’è il lago di Garda, il più grande d’Italia, quello così esteso da bagnare ben tre regioni (per chi non lo ricordasse: Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige). Dall’altro c’è Verona, la città romantica per definizione, quella di Romeo e Giulietta cantati da Shakespeare e dell’Arena foriera di concerti pressoché tutto l’anno. In mezzo, la Valpolicella, territorio collinare dove si producono Amarone, Recioto e Ripasso, vini dalla straordinaria tradizione enologica, che fanno del Veneto non solo la terra del Prosecco Valdobbiadene, ma anche di questi rossi di corpo e struttura, ideali souvenir di un giro (moto)turistico per queste strade. Pronti a partire?

Valpolicella in moto. L’itinerario

Volete visitare Verona in moto, senza perdere l’occasione di scoprire tutte le bellezze offerte dal territorio che circonda la città di Romeo e Giulietta? Ecco il tour ideale per voi, un percorso misto tra le colline della Valpolicella, con un punto d’arrivo d’obbligo, la splendida Verona! Un viaggio ideale per tutti gli amanti della buona tavola e del buon vino!

Mappa

Percorso

Mettiamoci in viaggio partendo dalle rive dell’Adige di Pescantina (facilmente raggiungibile da Verona Nord) e imbocchiamo la SS12 per puntare verso Sant’Ambrogio di Valpolicella. Salendo un po’ di quota, dirigiamoci quindi verso San Giorgio di Valpolicella e la sua storica Pieve, prima tappa irrinunciabile del nostro tour. Scendiamo dunque nuovamente alla volta di Fumane, dove per tutti gli amanti dell’architettura segnaliamo la Villa della Torre, considerata una delle ville veronesi del sedicesimo secolo di maggior interesse storico. La strada ci accompagna poi piacevolmente a Marano, nel cuore della Valpolicella e della produzione dei vini tipici della zona, l’omonimo Valpolicella, l’Amarone e il Recioto.

Da Marano ripartiamo verso le cave di Prun e, con una piccola divagazione, ci spostiamo verso Sant’Anna d’Alfaedo per goderci lo spettacolo del Ponte di Veja che, con la sua imponente arcata di circa 40 metri, è tra i ponti naturali più affascinanti di tutta Europa, un’autentica meraviglia della natura di origine carsica.

Proprio con Sant’Anna di Alfaedo tocchiamo il vertice settentrionale del nostro viaggio, che ci spinge fino alla pendici dei Monti Lessini: per tutti gli appassionati di curve e itinerari di montagna, potrebbe essere l’occasione giusta per rispolverare il nostro giro tra le malghe e i rifugi della Lessinia! Per tutti gli altri, è invece il momento di tornare in sella e imboccare la SP12 diretti verso Negrar e le sue storiche residenze nobiliari, tra cui spicca Villa Mosconi Bertani con parco e cantina aperti a visite e degustazioni. Dunque, è la volta di San Pietro in Cariano e della Pieve di San Floriano, ultima tappa del nostro mototour su e giù per le colline e i borghi della Valpolicella prima dell’arrivo a Verona.

La terra del buon bere: la Valpolicella tra laghi, monti e città


Panorama dall’alto su Sant’Ambrogio di Valpolicella

Detta Valpolexèla in dialetto locale veronese, la Valpolicella è il territorio collinare che unisce la pianura Veneta alle Prealpi Veronese. Si tratta di un territorio storico, ben definito sia geograficamente che culturalmente, ben noto per la produzione enologica sin dall’antica Roma, che si estende per circa 240 chilometri quadrati e suddivisa in tre vallate fluviali. Confinante con i Monti Lessini, proprio con questi ha dei confini piuttosto eterogenei e ben dissimulati nell’ambiente.

Dal punto di vista storico, sappiamo che la presenza dell’uomo qui risale addirittura all’età della pietra, come dimostrano i siti archeologici di Molina, Fumane e il Monte Loffa. Abitata da Etruschi prima e Romani poi, sono proprio questi ultimi che, spinti dalla suggestione greca, ne arricchiscono le colline grazie alla coltivazione della vite. La prosperità maggiore la si ebbe durante la dominazione veneziana, che permane da inizio Quattrocento fino al 1796 con l’invasione francese. Austroungarica per un breve periodo, nel 1866 entrò anch’essa a far parte del Regno d’Italia. Seguirà un periodo di forte industrializzazione e, negli ultimi anni, un recupero del profilo naturalistico della zona.

Cosa vedere lungo l’itinerario


Una veduta di Verona, punto di partenza per l’itinerario in moto in Valpolicella

Irrinunciabile è la visita alla città di Verona, Patrimonio dell’Umanità UNESCO per la sua architettura e struttura urbana. Il centro storico, racchiuso in un’ansa dell’Adige e protetto dai bastioni cinquecenteschi, presenta un conservato tessuto urbano ricchissimo di chiese e palazzi storici. Tappe irrinunciabili poi i luoghi shakespeariani – su tutti, “la casa di Giulietta” e il suo celebre balcone – e l’altrettanto famosa Arena, anfiteatro romano del I secolo d.C., oggi cornice del festival lirico scaligero e di concerti internazionali. E per uno sguardo meno tradizionale sulla città consigliamo la zona delle “Torricelle”, ideale per godersi l’affascinante panorama soprattutto nelle ore serali!

Tra i borghi della Valpolicella, meritano una visita sicuramente Sant’Ambrogio con la frazione di San Giorgio, detta anche Ingannapoltron, così come Negrar, tutti luoghi celebri per la produzione di vino. A Sant’Anna d’Alfaedo, invece, da ammirare è il Ponte di Veja, una costruzione naturale molto scenografica, non lontana dal Passo Fittanze della Sega.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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