Ci sono veleni e veleni: quelli tossici e mortali, e quelli che fanno paura solo col nome, perché non sono così problematici. E poi c’è lei, Punta Veleno, una presenza scenica ma ancora poco conosciuta – e battuta – che domina dall’alto la sponda veronese del Lago di Garda, regalando una impegnativa ma magnifica risalita che impone di ripensare il più grande lago d’Italia per come l’abbiamo conosciuto, ed esplorato, fino ad oggi. Curiosi di saperne di più?
L’itinerario che porta alla salita di Punta Veleno è un anello piuttosto breve, circa 40 chilometri, con partenza e arrivo a Brenzone sul Garda, nella sponda veneta del Benaco. Seguiamo un percorso in senso orario: lasciata Brenzone, prendiamo la SR249 in direzione Porto e Assenza, da dove saliamo lungo la Via del Sole, 10 km di tornanti e serpentine impegnative che oltrepassano la Malga Zovel e la Cascata di pietra, fino al punto di Passo Scale. Da qui continuiamo lungo la Via Prada, in piena Val di Fies, e oltrepassiamo la funivia Prada – Costabella che “si getta” nel Lago di Garda. La SP9 ci porta a Prabestemà, dove iniziamo a ridiscendere verso il lago, toccando il Punto panoramico di Via del Carro, poi Via Fasse/Via Pasola fino all’imbocco della SR249 per Castelletto e si continua per rientrare a Brenzone.
In autunno è stupenda, ma qualsiasi sia il momento dell’anno che vogliamo dedicare al Lago di Garda in moto, è difficile non riservare un’ora del nostro tempo per ammirare la magnifica vista che Punta Veleno regala. A tratti l’asfalto è poco curato, la strada non è protetta da muretti o guard-rail, e sembrerà quasi di essere su uno sterrato piuttosto che una strada asfaltata, ma malcurata. Eppure, non è forse questa l’essenza delle 2 ruote, superare il confine tra comodo e scomodo per godere di avventure al limite del reale? Le viste sul lago più grande d’Italia sono mozzafiato, e sembra quasi di poter toccare la sponda lombarda da quella veronese (meno di 4 km, in questo punto, da un lato all’altro) con un dito. Il percorso che sale da Assenza a Caprino Veronese non è forse indicata per motociclisti alle prime armi, ma permette di scoprire un lato nuovo, insolito, più selvaggio e proprio per questo più autentico del lago delle 3 regioni. Il suo è un profilo che fa tremare i polsi: dal km 2 al km 8 la pendenza media è del 15%, ma ci sono punte che sfiorano il 20% di pendenza, proprio per non farci mancare nulla!
Il porto di Brenzone sul Garda
E in più, nei dintorni c’è tanto da visitare: Brenzone sul Garda, per cominciare, inizio e approdo di questo itinerario lungo la Punta Veleno dove immergersi in una rilassante atmosfera lacustre tra chiese medievali, reperti di ville risalenti all’epoca romana e salite che conducono ad avamposto di montagna, come il Rifugio Telegrafo (2150 m s.l.m.). Questa è la zona del Monte Baldo, che protegge il lago di Garda dall’alto dei suoi 2218 m s.l.m. e che è una meta privilegiata per chi ama il parapendio, le escursioni, così come – manco a dirlo! – le gite in moto. E perché no Caprino Veronese, con le sue splendide ville di rappresentanza risalenti a una lunga fascia temporale compresa tra il Trecento e il Settecento. Quando il tempo lo permette, poi, c’è spazio anche per farsi il bagno: la spiaggia di Castelletto (frazione di Brenzone) è una piccola fiumara di sassi bagnati dalle acque cristalline del lago. Parcheggiata la moto e indossato il costume, l’abbronzatura ci aspetta!
Visualizza questo post su Instagram
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
Capo Nord in moto è un viaggio da fare almeno una volta nella vita. Situato ...
È uno dei crucci dei cruciverbisti, che spesso alla definizione un passo vicino a ...
La campagna friulana è un luogo dove il tempo sembra rallentare, immerso in un ...
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur