Foresta del Cansiglio, il polmone verde del Trevigiano | TrueRiders

Con i suoi 7000 ettari è una foresta davvero immensa, e da qui si ammirano città e meraviglie della regione del Prosecco

Stefano Maria Meconi  | 27 Dic 2024  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Un vero e proprio polmone verde, espressione tanto abusata ma che, usata in questo contesto, assume tutt’altro significato. Almeno nei mesi più caldi, perché in questa stagione non è raro vederla tingersi del bianco candido della neve o dei riflessi trasparenti della brina del mattino. Nella zona che segna uno spartiacque tra il Veneto di pianura e quello delle Dolomiti c’è uno dei parchi più belli d’Italia, ma che (vorremmo dire, fortunatamente!) in pochi conoscono ancora: la Foresta del Cansiglio. Ci troviamo su un ampio altopiano che domina dall’alto Vittorio Veneto, città dove è stata scritta la parola fine sulla Grande Guerra, uno dei luoghi più freddi d’Italia (la temperatura qui, nel 2005, è arrivata a – 35 °C) e anche la meta ideale di una gita fuori porta in montagna con le sue splendide curve. Che dite, partiamo?

Foresta del Cansiglio in moto. L’itinerario

L’itinerario in moto alla scoperta della Foresta del Cansiglio attraversa l’omonimo altopiano, posto a un’altitudine compresa tra i 900 e i 1200 metri. Le strade che stiamo per percorrere hanno visto passare sette volte il Giro d’Italia: l’ultima occasione è recente, visto che è stata nel 2021. Dal versante trevigiano affrontiamo la salita della Crosetta (1118 m.s.l.m.), e poi scendiamo verso il versante bellunese, sempre circondati dalla straordinaria natura dei boschi secolari.

Mappa

Itinerario

La partenza è da Vittorio Veneto, comune della marca trevigiana che si può agevolmente raggiungere attraverso l’autostrada A27 Venezia-Belluno. Da qui prendi la SP422 e poi la SP71 verso Cappella Maggiore e di CordignanoContinua raggiungendo Caneva: sei geograficamente nel Friuli Venezia Giulia, e da qui in poi inizia la tua traversata tra i comuni dell’Altopiano del Cansiglio. Lungo le curve in salita della SP61 raggiungi il Passo della Crosetta, punto di riferimento anche per i ciclisti che percorrono le strade del Giro. 

Scendi verso il Pian del Cansiglio (SP422), ci troviamo nuovamente in Veneto, diretti verso il versante bellunese. Raggiungi Spert, frazione del comune di Alpago, e continua sulla SP28 fino a raggiungere Farra d’Alpago, che si affaccia sul Lago di Santa Croce.  Il lago merita di essere visto da un punto panoramico molto speciale che si raggiunge attraverso Col-Roncan (frazione di Ponte nelle Alpi), e poi dalla frazione Nevegal salendo sulla SP31 in direzione del Punto Panoramico sul Lago Santa Croce dove puoi godere di un panorama mozzafiato a un’altitudine di 1400 metri. 

Una volta conquistata anche questa cima, puoi tornare sulla SP31 e raggiungere Belluno, città sul fiume Piave che è la destinazione d’arrivo del tuo viaggio attraverso la Foresta del Cansiglio.

La seconda foresta più grande d’Italia è la vera sorpresa del Veneto

La Foresta del Cansiglio, per estensione, rappresenta la seconda foresta sulla penisola italiana dopo la Foresta Umbra nel Gargano, la terza in Italia se consideriamo il Parco del Sulcis in Sardegna. Questa distesa di boschi arriva ai 7000 ettari totali e circonda l’altopiano del Pian del Cansiglio, nelle Prealpi Bellunesi. Il territorio è situato a cavallo delle regioni di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, tra le province di Belluno, Treviso e Pordenone, e più precisamente nei comuni di Tambre, Fregona, Caneva e Alpago. L’altopiano è più precisamente una “conca” compresa tra le cime rocciose prealpine, e che si trova a un’altitudine tra i 900 e i 1200 metri. La sua particolare conformazione a catino fa sì che l’aria più fredda ristagni alle altitudini più basse, e nelle aree più alte ci sia un clima meno freddo. 

Perché visitare la Foresta del Cansiglio?

L’altopiano e la foresta del Cansiglio offrono agli amanti del trekking l’imbarazzo della scelta. In autunno, da fine settembre in poi, nelle passeggiate è impossibile non essere incantati dallo spettacolo del foliage!

Per iniziare, comunque, l’escursione classica è quella dell’Anello del Cansiglio, lunga 18 km nella versione “integrale”, oppure molto meno a seconda delle tappe scelte. La partenza è dal Rifugio Sant’Osvaldo a Farra d’Alpago, il sentiero segnato è il n. 1 e ha un dislivello quasi nullo – l’altitudine rimane intorno ai 1100 m.s.l.m. 


Il Lago di Santa Croce, ai piedi della Foresta del Cansiglio

Un’altra bella escursione piuttosto facile è quella che fa il giro del Lago di Santa Croce, che si può concludere in un’ora ma anche allungare se si vuole esplorare tutto il sentiero natura. L’altitudine è più bassa (400 metri) e per raggiungerla bisogna seguire le indicazioni nel borgo di Farra d’Alpago. L’ingresso dell’oasi è posto sul ponte del torrente Tesa.

Il Lago Santa Croce si può anche vedere dall’alto, passando dalla strada del Nevegal, seguendo le indicazioni per il giardino botanico, fino al ristorante La Casera dove c’è il parcheggio. Da qui si può oltrepassare il parco giochi e seguire la cresta del monte e scendere in 10 minuti alla Falesia del Nevegal. Oppure dal ristorante si può camminare per pochi minuti fino al Punto Panoramico spalancato sul paesaggio. 

Dove mangiare e dove dormire

Vale la pena, a questo punto, fare tappa al Ristorante La Casera (Via Faverghera 751, Nevegal di Belluno) appena menzionato, sia che tu abbia voglia di un semplice spuntino oppure di gustare la tradizionale cucina di montagna che il locale propone. 

Il Rifugio Sant’Osvaldo (Località Pian Cansiglio 7, Farra D’Alpago), che abbiamo nominato a proposito dell’escursione dell’Anello di Cansiglio, è un buon posto per dormire se vuoi una permanenza in zona più lunga, poiché si trova nel cuore dell’altopiano in uno scenario immerso nella quiete. Si tratta di un albergo con tutti i comfort, anche se mantiene la denominazione di “rifugio” come effettivamente è stato in passato, con il suo aspetto rustico e ancora autenticamente “di montagna”, a contatto con la straordinaria natura della Foresta del Cansiglio. 

Infine, lungo il percorso, merita assolutamente una sosta la Trattoria alla Cerva (Piazza Marcantonio Flaminio 8, Vittorio Veneto), un bellissimo locale situato nella piazzetta principale di Serravalle, uno dei due borghi in cui è composta Vittorio Veneto. Qui si mangiano i piatti tipici della tradizione: immancabili saor, baccalà mantecato e soppressa, il tutto accompagnato da una gustosa selezione di vini e bollicine.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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