Una destinazione relativamente poco conosciuta, almeno che non si sia originari di questa zona del Veneto, regione che associamo alle Dolomiti e a tutto ciò che rende la montagna lo scenario di maggior pregio per i riders. Eppure, a metà strada tra Vittorio Veneto e Belluno, facilmente raggiungibile in molti modi diversi (autostrada compresa, ma questa non ve la consiglieremo per partito preso), il lago di Santa Croce è una vera evasione dalle “sole montagne”. Per scoprire il secondo lago più grande del Veneto, il primo a trovarvisi interamente nel territorio, escludendo dunque l’infinitamente più grande lago di Garda. Soprattutto, un piccolo gioiello dalle acque limpide dove concedersi anche una gita in barca. Partiamo?
L’itinerario in moto verso il Lago di Santa Croce non è difficile. I normali vacanzieri, di solito, lo raggiungono comodamente in autostrada. Noi invece prenderemo una strada più panoramica, che ci consente di visitare un buon pezzo di Veneto, costeggiando l’altopiano di Asiago e seguendo poi il corso del fiume Piave.
Sarebbe molto più veloce prendere l’autostrada A27, e invece no. Lasciamo il centro di Vittorio Veneto e prendiamo la SP422, che oltrepassa Fregona e Osigo e sfiora per un breve tratto il confine con il Friuli-Venezia Giulia. Proseguiamo fino a Spert, e da qui prendiamo la SP28 in direzione di Farra d’Alpago, dove ci ricongiungiamo al lago di Santa Croce. Proseguiamo sulla SS51 fino a Ponte nelle Alpi, e poi SS50 per arrivare a Belluno.
Lago di Santa Croce (Belluno, Dolomiti Venete)
Il Lago di Santa Croce è di origine naturale: si sarebbe formato a causa di una frana che bloccò la discesa del Piave, creando la Sella del Fadalto. Il bacino è stato poi ampliato negli anni trenta per opera artificiale. La profondità media è di 44 metri; la lunghezza è 4 km e la larghezza 2 km. Insomma, non un lago da record, ma nemmeno così piccolo, tant’è che è possibile navigarlo con delle piccole imbarcazioni in legno a remi.
Interessante è l’origine del suo nome: secondo una leggenda, questa era la zona di dominio di un ordine di cavalieri crociati. Dopo diverse missioni portate a compimento con successo, diedero al lago il nome di “Santa Croce” in onore alla croce di Gesù Cristo che era il simbolo della loro congregazione. Inoltre, sempre secondo le leggende popolari, oltre ai cavalieri viveva un anziano saggio chiamato Birindo che guidava il paese. Costui, con l’aiuto dell’ordine crociato, riuscì a sconfiggere un drago che minacciava l’incolumità degli abitanti del paese.
Una vista durante la bella stagione del Lago di Santa Croce
L’altro soprannome di questo specchio d’acqua, lago del Vento, ha una spiegazione molto semplice: soprattutto durante il pomeriggio, il vento che soffia dai monti dell’Alpago e del Nevegal rinfresca il clima e muove le vele, quelle usate per il windsurf e il kitesurf, regalando agli appassionati di questi sport una location ideale a quasi 70 chilometri dalle spiagge della laguna di Venezia.
Ma oltre a loro, anche gli escursionisti possono parcheggiare la moto e godersi una rilassante full immersion nel verde intorno al lago. Magari percorrendo il sentiero che porta all’oasi di Sbarai, proseguendo fino le meraviglie (con vista) dell’altopiano del Cansiglio o semplicemente facendo un giro del lago di Santa Croce, 7 km a piedi immersi in una natura da sogno.
E infine, qui puoi anche semplicemente rilassarti e fare il bagno. Dove? Ci sono varie spiagge libere, che offrono anche alcune aree picnic:
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
Da un lato il fiume Nera, dall'altro le colline verdi e gli angoli rigogliosi di ...
Qualcuno l'ha chiamato "la Pompei medievale del Biellese", per sottolineare quanto ...
L'Italia è un Paese ricco di piccoli borghi e luoghi caratteristici e ognuno di ...
©
2024 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur