Tra le Alpi c’è un bellissimo passo ‘segreto’ che collega Veneto e Trentino con un percorso d’autore
Stefano Maria Meconi | 06 Nov 2023
| Tempo di lettura: 4minuti
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È un anello di 135 chilometri che tocca due regioni, sfiora la costa del più grande lago d’Italia, passa per località termali e per capoluoghi di regione. Soprattutto, però, è un invito all’azione: perché fermarsi in autunno, se il Bel Paese continua a regalarci scorci d’autore e giornate perfette per andare in sella? Il Valico della Fricca è una di quelle strade che non si fa fatica a definire secondarie, se paragonate ai grandi nomi del mototurismo alpino. Non per questo, però, è meno degna di nota e questo itinerario ce lo dimostra appieno. Quanto è bello aprire le mappe e scoprire che, una dopo l’altra, le destinazioni giuste sembrano succedersi senza alcuna difficoltà?
Partenza da Trento, capoluogo della provincia meridionale del Trentino-Alto Adige. Usciamo dalla città prendendo la SS45bis direzione Ovest, superando il fiume Adige, dirigendoci alla volta di Vezzano. Proseguiamo sulla SS45bis, andando verso il Lago di Santa Massenza/Toblino, che costeggeremo dal lato occidentale. Il percorso continua verso sud, toccando il Lago di Cavedine e arrivando dapprima ad Arco, poi a Riva del Garda. Siamo nel cuore del cosiddetto Garda Trentino. Da Riva del Garda continua il nostro viaggio alla scoperta di due passi che emozionano. Lungo la SS240 andremo a costeggiare per un po’ il bellissimo Lago di Garda, passando per Nago-Torbole e le Marmitte dei Giganti. Riprendiamo la SS240 per costeggiare il Lago di Loppio e procediamo verso la città di Rovereto. A questo punto prendiamo prima la SS12 e poi la SS350 che ci porterà a scoprire il Passo Sommo. Riprendiamo sempre la SS350 in direzione del Valico della Fricca, imboccando la SS349 per Centa San Nicolò e, proseguendo verso Nord, dopo Pian dei Pradi prendiamo la SP1 che ci accompagnerà a Levico Terme. Da Levico Terme riprendiamo la SS47, costeggiando il lato orientale del Lago di Caldonazzo, direzione Nord, facendo così rientro nella città di Trento, da cui eravamo partiti al mattino per un itinerario in moto davvero molto interessante e intrigante.
2Meraviglie da vedere, percorsi da gustare
2.1Tenno, il ‘lago del pittore’
Il Lago di Tenno e, in primo piano, l’Isola dell’86 che prende il nome dall’anno (1986) della sua prima “comparsa”Un piacere per gli occhi. Lo si promuove così, ma è un dato di fatto: il Lago di Tenno, il sesto più grande del Trentino, è un vero gioiello naturale e paesaggistico. Si trova nell’omonimo comune, a un’altezza di 570 metri, ed è uno dei laghi d’autore di questo territorio. Il motivo è raccolto nell’incredibile colore turchese delle sue acque, che fa da accompagnamento ideale al verde dei boschi circostanti. Ecco perché tra i suoi soprannomi c’è anche quello di Lago Azzurro. Al centro del Lago di Tenno c’è anche una piccola isola, molto più visibile in estate quando il livello delle acque si abbassa. Balneabile in estate, e non potrebbe essere altrimenti, è perfetto per fare escursioni e passeggiate, grazie a un percorso circolare di 12 chilometri. E intorno al lago? Da visitare Borgo di Canale di Tenno, un luogo dove sembra di essere stati catapultati nel Medioevo, ma anche Cologna, Calvola e Frioc.
2.2Rovereto, la città dell’arte
La Maria Dolens, o Campana dei caduti di Rovereto, fu fusa nel 1924 con il metallo ricavato dalle armi usate durante la Grande GuerraNonostante la sua collocazione geografica nel cuore delle vallate alpine ne lasci immaginare un assetto più tradizionale, Rovereto è una città che non ha rinunciato a un legame unico con tutte le forme di espressione artistica. Proprio qui infatti si trova il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto (MART), che si compone di oltre 20.000 opere, e che fa il paio con la Casa d’arte futurista Depero, la cui collezione si deve a Fortunato Depero. Altro luogo di interesse è la Maria Dolens, o Campana dei Caduti, che ogni sera viene fatta risuonare per ricordare i caduti della Grande Guerra.
2.3Levico Terme e Caldonazzo
Due mete in una: sulle sponde di laghi tra i più miti della zona, perfetti per una pausa di relax e di benessere anche in piena stagione fredda, Levico Termee Caldonazzo rappresentano al meglio l’essenza di un Trentino-Alto Adige che è meta naturale a 360 gradi. La località termale di Levico, prima destinazione turistica al mondo certificata per il turismo sostenibile, ha fonti e sorgenti perfette per curare i problemi respiratori, dermatologici e immunologici. Il lago di Caldonazzo, il più grande tutto in territorio del Trentino (escludendo dunque il Lago di Garda), ha delle acque che variano da 18 a 24 °C e dunque sono particolarmente piacevoli per un bagno anche oltre l’estate.
Stefano Maria Meconi
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015