Anche l'Italia ha le sue foreste, e quelle dell'Alta Toscana sono un incredibile paradiso verde da scoprire

Anche l’Italia ha le sue foreste, e quelle dell’Alta Toscana sono un incredibile paradiso verde da scoprire

Stefano Maria Meconi  | 25 Lug 2024  | Tempo di lettura: 3 minuti
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400 chilometri quadrati di pura meraviglia verde. Fittissima, incontaminata, inframmezzata da cascate e fiumi, intervallata dalla presenza di luoghi dal grande fascino storico-culturale come, ad esempio, i santuari di Camaldoli e de La Verna. Se pensavate che le foreste fossero confinate solo all’America, vi sbagliavate. Ma è un errore che vi conquisterà. Nell’Alta Toscana c’è spazio per un luogo di meraviglia, il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, che si inserisce nel novero dell’Appennino tosco-romagnolo, ed è tra le zone naturali più interessanti del centro-nord Italia. Andiamo a scoprirlo insieme!

Parco delle Foreste Casentinesi in moto. L’itinerario

Mappa

Percorso

Un centinaio di chilometri in moto che, proseguendo lungo le zone dell’Appennino tosco-emiliano, offrono una impareggiabile successione di panorami e strade da veri motociclisti.

Si parte da Stia, non lontano dalle celebri località turistiche di Poppi e Camaldoli, e si affronta subito la salita del Passo la Calla, entrando nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Da qui, dopo un breve passaggio in Emilia Romagna, si ritorna nella Toscana aretina e fiorentina, toccando alcune piacevoli zone di media collina e risalendo, in direzione nord, verso il Lago di Bilancino – il più grande lago artificiale della Toscana – e giungendo così a Barberino di Mugello, la cui fama è nota al mondo dei motori.

Le foreste più belle d’Italia, tra passi e… autodromi


Le Cascate dell’Acquacheta, nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi

Non solo un parco, ma una vera e propria foresta unica nel suo genere in Italia e che, tra le altre cose, è tra le più grandi di tutta Europa. Il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna può vantare un territorio che si estende lungo due regioni, e che si può percorrere in molti modi diversi, dalla moto a piedi (ci sono ben 650 chilometri di percorsi da trekking). Tra i punti più interessanti che valgono sicuramente la pena il viaggio, soprattutto se ci si trova già nelle vicinanze, ve ne sono alcuni davvero speciali:

  • Cascate dell’Acquacheta: alte ben 70 metri, si trovano nei pressi del Monte Falterona, e scendono con salti armonici tra le rocce. Sono così scenografiche che anche Dante le usò come ispirazione per scrivere la sua Divina Commedia
  • Badia Prataglia, frazione del comune di Poppi, è caratterizzata per i suoi “castelletti”, piccole frazioni rivolte soprattutto ai turisti dove soggiornare in ogni stagione all’insegna del relax
  • La Verna, antico santuario francescano nel quale Francesco d’Assisi, vuole la leggenda storica, ricevette le stimmate. Il santuario si trova a quasi 1300 metri d’altitudine, in un contesto naturalistico magnifico, e la sua struttura attuale è posteriore alla vita del santo, benché la cappella di Santa Maria degli Angeli, costruita dal conte Orlando di Chiusi proprio per l’eremitaggio di Francesco, risalga invece al 1218

Il Passo La Calla


Passo della Calla, in moto sugli Appennini

A 1.296 metri sul livello del mare, il Passo La Calla, o semplicemente Passo Calla, è tra i più alti valichi di questa zona dell’Appennino tosco-emiliano. La strada fu realizzata soltanto negli anni Trenta, è lunga circa 25 km e nel suo tratto più ripido supera dislivelli del 10%. Il percorso, che parte da Santa Sofia (257 m.s.l.m.), tocca dapprima Corniolo (589 m.s.l.m.) e prosegue verso Campigna e arriva a Corniolo, da dove sale fino ai 1.300 metri, ridiscendendo poi in direzione di Stia. Sebbene non conosciutissimo, La Calla è un valico interessante, da provare soprattutto su due ruote.

Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015




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