Il mare c’è, ma non si vede. O meglio, lo si può vedere da lontano, sospesi su una zona montana che raggiunge quasi i 2000 metri d’altitudine, ergendosi come una terrazza sulla più grande isola del Mediterraneo, la Sicilia per l’appunto. E per scoprire al meglio le Madonie, che rappresentano uno dei più bei scenari naturalistici della provincia di Palermo, abbiamo pensato a voi e a un itinerario ad anello lungo 163 chilometri, che ha Cefalù come punto di partenza e arrivo. La città arabo-normanna, patrimonio dell’Umanità UNESCO, sarà avvio e approdo finale, mentre seguiremo un percorso antiorario, che ci porterà a Castelbuono, Geraci Siculo, Polizzi Generosa, Piano Battaglia e Collesano. Pronti a partire per Li Marunìi, come vengono chiamati i monti da queste parti?
Lasciata Cefalù, seguiamo la SS113 per 8 chilometri, fino al bivio con la SS286, che ci porta nell’entroterra siciliano dopo un breve tragitto a ridosso della costa. Proseguiamo per 14 chilometri, in direzione di Castelbuono, continuando poi per altri 23 lungo la SS286 per Geraci Siculo (1077 m s.l.m.). In appena 40 chilometri siamo passati dal livello del mare a uno di piena montagna. Seguiamo per circa 20 chilometri la SS286, fino quasi a Miranti, dove ci spostiamo sulla SS120 per raggiungere poi i comuni di Petralia Soprana e Petralia Sottana. Lasciamo la SS120 poco dopo Castellana Sicula, e ci immettiamo sulla SS643 per arrivare, in pochi chilometri, a Polizzi Generosa (da visitare l’antico Eremo di San Gandolfo). Da qui, attraverso la SP119 prima, e via SP54 poi, raggiungiamo in circa 15 chilometri la località di Piano Battaglia (1572 m s.l.m.), che è tra le più alte di tutte le Madonie, ultima tappa prima del ritorno a Cefalù. Ripartiamo verso nord, scendendo per circa 24 chilometri prima sulla SP54 e successivamente sulla SP9, che ci conducono a Collesano, sede storica della Targa Florio. Collesano rappresenta il termine del percorso nelle Madonie, dato che ci prepariamo a scendere fino al livello del mare. Dopo Collesano, scendiamo sulla SP9/SP113 in direzione di Campofelice di Roccella (13 chilometri) e da qui seguiamo la SS113 che ci conduce a Cefalù, a completamento del nostro itinerario in moto sulle Madonie.
Splendido borgo influenzato dalla cultura arabo-normanna, Cefalù non è solo una delle località più belle della provincia di Palermo, ma uno dei Borghi più belli d’Italia. La sua Cattedrale è dal 2015 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Tutto il centro storico, sul quale svetta il profilo imponente della Rocca, è un mix tra il Mar Tirreno e le montagne delle Madonie, le cui propaggini si iniziano a intravedere già in città.
Entrando nel cuore dell’isola siciliana, ci attendono numerosi degni di nota. A iniziare da Geraci Siculo, comune dall’impianto fortemente medievale, con monumenti splendidamente conservati e di grande valore urbanistico-naturale, pienamente inserito nel territorio del Parco delle Madonie. A Jiraci, come la chiamano da queste parti, vale la pena scoprire i resti dell’antico Castello, le numerose architetture religiose e sfidare le vertigini con il Salto dei Ventimiglia, una terrazza panoramica in vetro sospesa nel vuoto delle Madonie.
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Ancora più in alto, coi suoi 1.572 metri Piano Battaglia è una rinomata località per gli sport invernali. Si trova a una altitudine tale che moltissimi palermitani la scelgono per sciare, anche e soprattutto per la presenza di impianti di risalita e rifugi, tra i quali vale la pena citare il Rifugio Giuliano Marini, dedicato a un socio CAI scomparso sul Monte Bianco nel 1934. Da qui godiamo uno straordinario quadro d’insieme sulle Madonie e le sue vette, che si spingono fino ai 1.979 metri del Pizzo Carbonara e i 1.865 metri del Monte Mufara.
Piano Battaglia è una delle tante frazioni di Petralia Sottana (1039 m s.l.m.), che insieme a Petralia Soprana costituisce un nucleo storico e culturale delle montagne che sovrastano quest’angolo della Sicilia. In entrambe, testimonianze dell’antica famiglia dei Ventimiglia, insieme alle costruzioni di epoca islamica, restituiscono un quadro della ricchezza siciliana.
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