Un percorso che tocca le località più belle della Puglia meridionale, con un protagonista d’eccezione: l’olio salentino.
All’approssimarsi del “tacco dello stivale”, tra costa adriatica e costa ionica, il territorio leccese abbraccia oltre trenta comuni. Tra ulivi, trulli e frantoi, quello che vi proponiamo oggi è un itinerario dell’entroterra leccese, alla scoperta dei Borghi dell’Olio.
Spesso – e giustamente – elogiata per i suoi splendidi mari, per le sue spiagge di sabbia fine o di roccia, per le sue calette e baie nascoste, la penisola vanta però un entroterra altrettanto affascinante e meritevole di essere scoperto. Un territorio carsico, caratterizzato dai poderosi strati di terra rossa sui quali sorgono borghi antichi ricchi di storia e di tradizione.
Per questo nostro itinerario nell’entroterra leccese alla scoperta dei Borghi dell’Olio, punto di partenza ideale potrebbe essere proprio il capoluogo. Seconda in tutta la Puglia per numero di abitanti, Lecce, città d’arte nel cuore della Puglia, ha moltissimo da offrire a chiunque scelga di visitarla.
Alle sue spalle una storia antica, che affonda le proprie radici già in età messapica, nel III secolo avanti Cristo. Protagonista importante della storia romana, visse, in età medievale, le conquiste e le dominazioni greche, saracene, longobarde, normanne e poi ancora, in età moderna, aragonesi, napoletane e austriache.
A testimonianza di un sì ricco passato, innumerevoli monumenti, resti e architetture sparse nel suo centro e nel suo territorio: Lecce va vista, visitata e scoperta.
Ma montiamo in sella, giriamo la chiave e partiamo alla volta di un altro comune nella sua provincia, quello di Melendugno. Percorrendo da Lecce la Strada Provinciale 1 in direzione Otranto, arriviamo a Melendugno in circa una ventina di chilometri. Parliamo di un piccolo borgo nel cuore della Puglia salentina, il cui nome rimanda alla produzione del prelibato miele: ancora una volta ci troviamo difronte ad un paese la cui cultura e la cui storia millenaria sono perfettamente riflesse dalla ricchezza e dalla bellezza del suo centro storico.
Una sosta per visitare il Palazzo baronale d’Amely, la Chiesa di Maria Santissima Assunta o l’Abbazia di Santa Niceta potrebbe, per molti, risultare quasi obbligatoria. Non resteranno però delusi quanti ai castelli dovessero preferire i tradizionali trulli pugliesi. Fatto di maestosi ulivi secolari, frantoi, dolmen e furnieddi (trulli in dialetto salentino), l’entroterra di Malendugno stupisce anch’esso per ricchezza e bellezza.
La produzione dell’olio ha da sempre giocato in Puglia, ma specialmente nell’entroterra leccese e salentino, un ruolo più che fondamentale per la sua intra economia.
Il clima ideale, la composizione del terreno ed il sole caldo regalano all’olio pugliese un particolare ed inconfondibile gusto, da molti intenditori premiato ed elogiato per le sue caratteristiche organolettiche.
Una visita, se avrete fortuna, ad uno dei numerosi frantoi ipogei sparsi nel territorio diventa quindi obbligata: chiamati in lingua salentina “Trappiti”, questi frantoi sono antri sotterranei privi di luce e scavati nel banco calcareo che, sfruttando la maggiore costanza termica per proteggere l’olio prezioso, venivano utilizzati per la spremitura e la frangitura delle olive prodotte dai maestosi ulivi secolari…
Godersi l’entroterra leccese, i suoi profumi e colori in sella alla propria moto è un’esperienza davvero appagante: le provinciali attraversano la campagna d’orata, regalando immagini da cartolina e paesaggi magnifici. Di tanto in tanto s’incontra un antico borgo, ricco di storia e di tradizione.
Costruito sopra i depositi calcarei del miocene, il comune di Martano s’incontra, da Melendugno, percorrendo una ventina di chilometri ancora immersi nella campagna dell’entroterra. Seppur di modeste dimensioni, Martano è il comune più popoloso della Grecia Salentina, area ellenofona in cui si parla il griko, antica lingua di origine greca.
Anche nel caso di Martano, non mancano palazzi e architetture civili, religiose o militare meritevoli di essere ammirate. Stesso discorso vale, ovviamente, per i suoi dintorni e la campagna che lo circonda, il cui paesaggio è, appunto, prevalentemente composto da ulivi.
Lungo le provinciali, s’incontrano poi numerosi altri borghi e comuni, da Maglie a Zollino, passando per Cutrofiano, Muro Leccese, Bagnolo del Salento e Borgagne.
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