Se la natura è la vostra passione, sicuramente in sella alla vostra due ruote avrete visitato i luoghi più belli che l’Italia offre. Ce ne sono di semplicemente affascinanti e unici nel loro genere. Ad esempio, avete mai ammirato da vicino le faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise?
Una zona incantevole da riscoprire giorno dopo giorno dove Madre Natura ha sicuramente dato il meglio di se. Sperando che l’uomo riesca a conservare quanto di bello ci è stato donato.
La storia delle faggete del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è davvero incredibile. Vi facciamo tornare un attimo indietro nel 2003, quando un gruppo di ricerca dell’Università della Tuscia di Viterbo, insieme al Servizio Scientifico del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha redatto un articolo scientifico sui dati raccolti in questa splendida foresta dimenticata.
Stiamo parlando della foresta di Val Cervara, sulle pendici settentrionali del Monte Schienacavallo, in provincia dell’Aquila, nel comune di Villavallelonga. Qui l’uomo, almeno a partire dal secondo dopoguerra, non aveva sfruttato troppo le risorse naturali. Forse la zona era troppo impervia, troppo alta, troppo scomoda per andare a fare legna. E così è rimasta praticamente intatta e protetta. Lo studio ha permesso di analizzare la struttura e l’ecologia di quella che è una faggeta unica nel suo genere.
Alcuni esemplari hanno più di 500 anni, sono nati prima della fine del Medioevo e possono essere considerati i più vecchi d’Europa. Una foresta che ci racconta di un passato glorioso, che in alcune parti va svanendo, ma che qui è rimasto intatto e ora non è solo protetto dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ma anche dalle Nazioni Unite.
Le Faggete Vetuste, infatti, sono entrate a far parte nel 2017 del Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel novero del sito “Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe“, uno dei molti siti transnazionali che riguarda ben dodici paesi europei: Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Italia, Romania, Slovenia, Spagna, Slovacchia, Germania e Ucraina.
Valle Cervara non è l’unica testimonianza del genere che si ritrova nel parco nazionale, dal momento che ce ne sono anche altre degne di nota e che hanno attirato l’attenzione a livello internazionale: stiamo parlando di Coppo Vademogna, Coppo del Principe, Coppo del Morto (nei comuni di Pescasseroli e Scanno), Val Fondillo (tra i paesi di Opi e Civitella Alfedena).
Il nostro itinerario in moto di oggi ci porterà alla scoperta dello splendido Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, un luogo ideale non solo per le due ruote, ma anche per chi ama il mondo del trekking.
Partenza da Pescina e ritorno nella stessa città in provincia dell’Aquila, potremo fare un giro intorno alla splendida riserva naturale che ospita le faggete vetuste che anche l’Unesco ha preso in considerazione come patrimonio inviolabile dell’Umanità.
Un giro da fare in giornata o, meglio ancora, in più giorni, fermandovi a ridosso delle faggete dove una visita, quando e se possibile (informatevi sempre bene prima!), è doverosa.
Come è doveroso rispettare un ambiente così incredibile che ci dimostra quanto siamo fortunati ad avere ereditato un pianeta così incredibile. E quanto lavoro c’è da fare per difenderlo!
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