L’Italia viene definita il “Paese dei mille campanili”, per sottolineare la tradizionale rivalità tra comuni vicini, e anche per evidenziare la numerosa presenza di edifici religiosi. Ma le campane di questi campanili, da dove vengono? Quasi sempre dallo stesso posto, ovvero da Agnone, piccolo paese tra le montagne del Molise che da ormai quasi mille anni vanta la specializzazione nella produzione di campane. Qui, infatti, si può visitare la fonderia che nei secoli ha acquisito talmente tanto prestigio da ottenere il diritto di usare lo stemma papale sulle sue creazioni. È l’occasione perfetta per scoprire una zona ancora poco battuta dal turismo di massa, e conoscere un pezzo di storia italiana (e mondiale) che ci… suonerà sicuramente familiare. Partiamo?
Il nostro viaggio nell’Alto Molise comincia da Capracotta, comune in provincia di Isernia, a 1.421 metri sul livello del mare. Dopo Rocca di Cambio, Capracotta è il comune più alto dell’Appennino. Da Capracotta prendiamo la Strada Provinciale 87 in direzione sud, per arrivare nel centro di Vastogirardi. Il comune molisano, sempre in provincia di Isernia, si trova a 1200 metri sul livello del mare. Il paese è stato testimone di gran parte della storia italiana: pare che sia stato fondato dai Sanniti, ma ci sono anche molte testimonianze di epoca medievale che sono ancora visitabili.
Da Vastogirardi prendiamo la SP81dir verso Villa San Michele, facendo una piccola deviazione per poter visitare questa frazione del comune di Vastogirardi. Villa San Michele si trova a 900 metri sul livello del mare, immersa nei boschi molisani, ai piedi del Monte Morcone. Il paese dell’Alto Molise è famoso per il tartufo, il caciocavallo e le scamorze: insomma, la meta perfetta per una pausa di gusto. Non lontano, lungo la Strada Provinciale Carovillense che ci porterà ad Agnone, ci fermiamo a scoprire Pietrabbondante, del quale abbiamo già parlato qualche riga più sopra. Deviamo sulla SP86 che, risalendo verso Nord, ci permette di arrivare ad Agnone, la “città delle campane”.
Da Agnone riprendiamo la SP86dir verso Nord, poi la SP87 e la SP84 dopo il confine tra Molise e Abruzzo. Dopo un breve tratto faremo rientro in Molise, verso il paese di Pescopennataro, sempre in provincia di Isernia.
Tra i comuni più elevati dell’Alto Molise c’è anche lui, con un’altitudine media di 1190 metri. Fu fondato dai Longobardi nel 571, forse per sfruttarne la visibilità sulla zona circostante per scopi militari. Qui si può visitare l’antico Eremo di San Luca e il Museo della Pietra, l’arenaria che a Pescopennataro è molto diffusa.È l’ultima tappa di questo tour, che percorrendo la provinciale 84 in direzione sud per 9 chilometri ci eleva di altri 200 metri fino al rientro a Capracotta.
La zona dell’Alto Molise che appartiene all’Appennino è delimitata da due valichi: il Passo della Torrita e la Bocca di Forlì. Quest’ultima, al confine tra Molise e Abruzzo, è spesso considerata dai geografi come il limite tra Appennino centrale e Appennino meridionale (o Sannita). È un territorio geograficamente molto interessante, con vari borghi e città che superano ampiamente i 1000 metri di altitudine. Uno di questi è Agnone che viene conosciuta come la città delle campane. Questo nome deriva dal fatto che il borgo è sede della più antica fonderia di campane che risale addirittura all’anno Mille. Proprio in quest’ottica è possibile rivivere la storia di questa azienda con una visita al Museo Storico della Campana dedicato proprio a questa antica fonderia.
Oltre ad essere conosciuto per la produzione delle campane, il borgo di Agnone nasconde al suo interno un importante centro storico con palazzi e vicoli davvero molto affascinanti, ma anche un numero grandissimo di chiese e scorci panoramici che fanno invidia a moltissime altre località.
Nel paese di Agnone c’è il Museo Internazionale della Campana, che sorge in Via Felice d’Onofrio 14 accanto all’Antica Fonderia Pontificia Marinelli, che dall’anno 1000 si occupa della produzione di campane e rappresenta una delle imprese familiari più antiche al mondo. Il sito, nato nel 1999 e dedicato a Giovanni Paolo II, racconta la storia dell’arte campanaria che ha fatto la fortuna del borgo. La visita al museo è guidata e ha un prezzo di 9€ – è necessario prenotare la visita secondo le istruzioni presenti sul sito della struttura.
“Erede del passato, custode del presente, responsabile del futuro”, questa è la definizione che descrive la Ramera, negozio attiguo al Museo del Rame (via Marconi 61) che vale la pena visitare. È dedicato a Francesco Gerbasi, capostipite della famiglia più nota dei ramai agnonesi. L’esposizione racconta l’ingegno di un popolo che sulla lavorazione del rame e del metallo ha costruito la sua ricchezza per secoli. La visita è guidata e costa 5€.
Comunemente viene chiamata “duomo”: la Chiesa di Sant’Emidio (che è il santo protettore dai terremoti) è la più importante tra le chiese di Agnone. Si trova all’ingresso del centro storico, in Largo Pietro Micca. La costruzione è iniziata nel 1096 e ha avuto bisogno di diversi secoli per essere completata. La facciata è un raffinato e sontuoso portale in stile gotico. L’edificio è solitamente aperto al pubblico in ogni periodo dell’anno. Da qui la visita può proseguire nel centro antico, in cui sorgono numerose chiese (ben 14), per scoprire la cittadina che secondo il sito del Comune ha vantato la definizione di “Atene del Sannio”, e “la più colta ed arguta città del Molise” secondo il dantista Francesco D’Ovidio.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
Costruito nel pieno della Prima guerra mondiale, quando l'intera zona era contesa ...
Dal Piemonte alla Francia e ritorno: potremmo sintetizzare così l'antico uso del ...
Prendi Versailles, aggiungile mille anni di storia e mettila a due passi dal Po. ...
©
2025 Valica Spa. P.IVA 13701211008 | Tutti i diritti sono riservati.
Per la pubblicità su questo sito
Fytur