Piccolo sì, ma con grazia. Alto sì, ma fuori dai luoghi dove ti aspetteresti di trovarlo. Insomma, una vera e propria curiosità che ti farà vivere le tantissime idee, luoghi e bellezze che l’Alto Lazio ha da mostrare. Se si sposta lo sguardo fuori da Roma, infatti, l’orizzonte si riempie di curve, tornanti e pendenze, ma anche e soprattutto di una natura preziosa e incontaminata. Ed è proprio a questo novero che appartiene il lago di Vico, che con le sue particolarità è diverso da tutto il resto dei laghi della regione, ma non solo. La meta ideale per chi ha sempre fame di novità, di luoghi insoliti, di bellezze immerse nel silenzio. Partiamo?
Bolsena, il nostro punto di partenza, si trova in provincia di Viterbo al confine con l’Umbria. Mettiamoci in viaggio imboccando la Cassia Nord e poi la SR2, seguendo le indicazioni prima per Strada Tuscanese/SP2 e poi Via della Palazzina/SR2, fino ad arrivare a Piazza Giuseppe Verdi nel cuore di Viterbo in 36 minuti. Questo tratto dell’itinerario è lungo intorno ai 45 chilometri e richiede circa un’ora di viaggio. Trattandosi di una superstrada il tragitto è perlopiù rettilineo, con asfalto in buono stato e senza particolari difficoltà.
Visitata la città rimontiamo in sella e seguiamo la SR2 fino ad imboccare la Strada Tobia/SP10 che piegando leggermente a destra diventa Via Sant’Angelo/SP80. Svoltiamo sulla Via Francigena, seguiamo Via Cassia Botte/SR2 e dopo 30 minuti scarsi siamo a Capranica. Procediamo in direzione nordest verso SR2 e, attraversata Via Ruscelli, prendiamo la SP 35 che in quindici minuti ci porta a Ronciglione. Qui imbocchiamo Via Caprarola/SP35 e poi Via Padre Mariano da Torino/SP1; continuiamo su SP63. Prendiamo SS675 prima e SP Bomarzese in direzione di Via Cavour/SP20 fino a Bomarzo. Una piccola deviazione qui merita il Giardino dei Mostri.
Dopo questa visita surreale, rimettiamoci in strada e seguiamo la Via Cavour/SP20 verso SP Bomarzese per poi svoltare a destra e prendere la Strada Provinciale 151 Ortana. Imbocchiamo la SS 675 e svoltiamo al vincolo SS2/Cassia/Vetralla/Roma per immetterci sulla Via Cassia/SR2. Man mano che ci allontaniamo da Viterbo e ci avviciniamo alla capitale, il paesaggio cambia radicalmente. Si abbandona la strada rettilinea e ci si immerge in un misto di curve e tornanti molto divertenti in piega specialmente per le moto sportive. Prendiamo la Via Alcide de Gasperi/SP93, dopo Via Capranica Scalo/SP92 e poi svoltiamo a destra sulla SP 40; entriamo in SP493. Infine procediamo lungo la Via Claudia/SP4/a che in circa un’oretta ci porta a Bracciano.
Lago di Vico
Il tratto verso il Lago di Vico si presenta particolarmente interessante per gli amanti dell’enduro. Infatti ci troviamo sulla sommità di un antico vulcano spento che richiede le strade perlopiù in salita e senza tratti di particolare pendenza. Durante il percorso non è raro incontrare altri motociclisti, seppure la meta più popolare della zona sia il Lago di Bolsena. Uno dei laghi più piccoli del Lazio sorge in un cratere spento da millenni, nel cuore di una Riserva Naturale istituita appositamente e che offre molte attrazioni ai suoi visitatori. I più avventurosi possono parcheggiare la moto e gettarsi all’avventura in uno dei numerosi sentieri da trekking presenti nella zona, oppure fermarsi a fare un bagno, praticare kayak, birdwatching o semplicemente osservare la natura incontaminata.
Ronciglione è uno dei borghi più belli d’Italia
Il borgo più prossimo al lago di Vico è Ronciglione, tappa ideale per gustare degli ottimi piatti tipici, magari in occasione del Carnevale tradizionale o del Jazz Festival. I resti di un castello etrusco, ammirabile solamente dall’esterno, manifesta le antiche origini del borgo. Proprio gli Etruschi sfruttarono il lago realizzando alcuni tunnel sotterranei grazie ai quali deviarono l’acqua per favorire la crescita delle piantagioni vicine. Inoltre il lago lega la sua storia al mito di Ercole. Secondo la leggenda il semidio volle sfidare gli abitanti locali e per testarne la forza conficcò la clava nella terra; nessuno riuscì a estrarla e così Ercole, deluso, la estrasse dal terreno con una tale veemenza da formare un buco in cui poi fluirono le acque, dando origine al Lago di Vico. Passeggiando per Ronciglione potete distinguere il nucleo medievale e quello rinascimentale, uniti dal profilo del Castello della Rovere anche detto “i Torrioni” e dal Duomo barocco.
Borgo San Pellegrino, il cuore storico di Viterbo
Bolsena, tappa d’inizio di questo viaggio che ha per protagonista il Lago di Vico, è un bel borgo che sorge sulla sponda dell’omonimo lago di origine vulcanica, immerso in un ambiente naturale molto suggestivo. Da visitare la Rocca Monaldeschi che oggi ospita il museo locale e la Collegiata di Santa Cristina risale all’XI secolo ed è in stile romanico. Bolsena è, insieme a Lanciano (Abruzzo), una delle due città del Miracolo Eucaristico in Italia.
Viterbo, capoluogo di provincia, offre il più vasto centro storico medievale d’Europa. È anche conosciuta come la Città dei Papi, dal momento che proprio qui si tenne il primo conclave della storia e risiedette il Papato dal 1254 fino al 1281, finché Martino IV, a causa dei moti antifrancesi contrari alla sua elezioni, si trasferì a Perugia. Da visitare il Palazzo dei Papi, la Cattedrale di San Lorenzo e la Chiesa di Santa Rosa, la patrona della città a cui è dedicata, a settembre, la celebre festa con il trasporto di una enorme macchina processionale.
Bomarzo, infine, è il luogo dove visitare il Parco dei Mostri. Si tratta di uno dei parchi più particolari d’Italia, caratterizzato dalla presenza di numerose grandi statue in pietra raffiguranti mostri di vario genere, meta di molti appassionati viaggiatori. La sua costruzione risale al XVI secolo e fu realizzato su progetto di Pirro Ligorio.
Un bel viaggio attraverso il viterbese assicura esperienze enogastronomiche di tutto rispetto. Ecco tra una tappa e l’altra dove mangiare.
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015
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