Roma, la città che ha ridisegnato la storia della penisola e del Mediterraneo, ma forse del mondo intero. Proprio le sue tracce, le ispirazioni, le architetture si ritrovano ai quattro angoli del globo, dal Portogallo fino al Medio Oriente, dalla Scozia all’Africa subsahariana. Ma non serve andare così lontano per ammirarne uno degli avamposti più belli. Baciato dalle acque del Tirreno, il borgo laziale di Sperlonga, a un centinaio di chilometri a sud dell’Urbe, fa da contraltare al Circeo proponendo un paesaggio da cartolina che da solo vale il pur breve viaggio. Ma se di viaggio vogliamo parlare, allora la strada per arrivarci che vi proponiamo è una vera e propria rider experience che ci permetterà di conoscere luoghi di grande suggestione, panorami unici e percorsi tra curve, saliscendi e tanto altro ancora. Pronti a partire?
Usciti da Roma, prendiamo la SR218 (Via dei Laghi) per raggiungere Velletri, cercando di scrollarci di dosso il traffico della Capitale. Da qui le prima curve in aperta campagna le affrontiamo per arrivare a Giulianello, tanto per sgranchirci i polsi. La salita verso Rocca Massima, circa 10 km, è altamente spettacolare e permette di godere di un panorama davvero unico che arriva fino al mare. Siamo sui monti Lepini, in un territorio ricco di uliveti. Proseguiamo verso Segni, poi Montelanico e con un guidato misto-veloce fino a Carpineto Romano. Siamo sulla SR609 Carpinetana, meta di numerosi motociclisti e ciclisti (perciò attenzione nelle curve cieche) che qui si gustano le numerose curve che dalla Cona di Selvapiana (695 m s.l.m.) conducono fino a Priverno. 41 chilometri davvero unici!
Da qui continuiamo verso Priverno, sempre tramite la Regionale 609, dove arriviamo in 25 chilometri da Carpineto Romano, e proseguiamo lungo la SR637 che ci porta a Lenola dopo 45 chilometri di magnifiche curve e risalite che toccano, tra gli altri, le località di Amaseno (celebre per la sua mozzarella), Castro dei Volsci (città natale di Nino Manfredi) e Vallecorsa. Da Lenola, con alcuni curvoni in discesa si giunge fino a Fondi, per poi ricongiungerci con la SS7 Appia, in un bellissimo tratto stradale di circa 28 chilometri fino a Itri, famosa per il suo castello medievale e le sue mura turrite, davvero ben conservate.
Vero e proprio divertimento è quello che troviamo negli ultimi 15 chilometri che scendono fino a Sperlonga. La strada è perfetta, in alcuni tratti sembra sparire nel mare, per poi ricomparire in tutta la sua bellezza e tecnica di guida. Così, al termine di un percorso eterogeneo e ricchissimo di paesaggi cangianti, raggiungiamo la costa sud del Lazio dopo 158 chilometri e poco meno di 4 ore, soste escluse.
Se il Circeo è la vera superstar della costa laziale, soprattutto con le sue località balneari come Sabaudia e San Felice, il tratto di mare che si spinge fino quasi al confine con la Campania non è certo da meno. Qui infatti, oltre alla ben nota Gaeta e alla strategica Formia, c’è Sperlonga, uno dei Borghi più belli d’Italia. Ma a cosa deve questo riconoscimento così ambito? Lo si capisce ammirandola da fuori, questa piccola penisola di roccia punteggiata dagli alberi che si estende sulla linea del Mar Tirreno, offrendo ospitalità a un nugolo di case ed edifici vari nei quali trovano casa poco meno di tremila abitanti.
Il borgo non è solo una località marittima, perché il rapporto con le montagne che abbiamo percorso per arrivarci è ben evidente nel suo essere una “emanazione” dei Monti Aurunci. Eppure, a renderlo ancora più interessante non è solo la caratteristica geografica appena descritta, bensì la sua antichissima storia, che la vuole colonia degli Spartani sulle coste del Lazio, poi meta dell’aristocrazia romana, come dimostra la presenza di siti archeologici coevi. E ancora, avamposto difensivo contro le incursioni via mare dei Saraceni, borgo di pescatori, località privilegiata del Regno delle Due Sicilie e, a partire dal Novecento, una nuova rinascita come meta di turismo, favorita dalla bellezza e dall’autenticità del paesaggio.
Paesaggio che, come abbiamo citato, si arricchisce di elementi storici di fondamentale importanza come la villa di Tiberio, scoperta nel 1957 e con oltre duemila anni di storia. L’enorme complesso mostra, in particolare, la presenza di un articolo sistema di grotte e piscine che dovevano fungere per le abluzioni dell’imperatore e della sua corte, ma allo stesso tempo non mancavano i luoghi deputati ai soldati, agli animali, i porticati e il gymnasium, secondo una planimetria complessa e organizzata in almeno due fasi costruttive. Guardando invece al centro storico di Sperlonga, con i suoi magnifici vicoletti scavati nella pietra, troviamo la romanica chiesa di Santa Maria del XII secolo, il trecentesco Palazzo Sabella e, vero e proprio punto di forza del paesaggio cittadino, la torre Truglia, struttura difensiva dall’originale forma spigolosa dalla quale ammirare il paesaggio sul mare.
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