Immersi tra le montagne verdissime della provincia di Rieti, dove una serie di laghi artificiali hanno ridefinito e arricchito il paesaggio nel corso della prima metà del Novecento, troviamo spazio per visitare dei luoghi che sono un vero e proprio invito al relax e alla contemplazione dell’ecosistema. È il Monte Navegna, bellezza: un luogo ideale dove immergersi in un percorso naturalistico che si può compiere a piedi, in bicicletta o per quanto ci riguarda su due ruote. Un percorso ad anello che tocca un vero e proprio angolo di natura elegante, che per i romani è una delle mete tradizionali della gita fuori porta. Partiamo?
Iniziamo il nostro mototour intorno al Monte Navegna da Colle di Tora, sulle sponde occidentali del Lago del Turano. Da qui il nostro itinerario prosegue in senso antiorario verso sud, raggiungendo in circa 19 chilometri Collalto Sabino. Terminata la visita al borgo, costeggiamo lievemente l’autostrada A24-E80 per raggiungere Pietrasecca. Qui gli amanti della natura potranno scoprire la Riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca, splendido sito naturale con sale sotterranee alte decine di metri. Rientriamo nel Lazio percorrendo la strada (24 chilometri) che ci separa da Pescorocchiano, dal quale – via Baccarecce – possiamo velocemente deviare verso il Lago del Salto. Da qui possiamo scegliere se ritornare a Colle di Tora deviando per Varco e Longone Sabino, oppure allungare un po’ il giro. In quest’ultimo caso raggiungiamo Rieti, bella città dell’Alto Lazio dove si visitano i luoghi della predicazione di San Francesco d’Assisi, parte integrante di quel Cammino di Francesco che è tra i percorsi di fede più visitati d’Italia. Il tratto Borgo San Pietro – Rieti – Castel di Tora, ultimo tratto del viaggio intorno al Monte Navegna, ci impegna per complessivi 56 chilometri, tra il Reatino e l’Alta Sabina.
Insieme al Monte Cervia, il Monte Navegna è inserito in un’area protetta di 3500 ettari, tutti compresi nei comuni di Ascrea, Castel di Tora, Collalto Sabino, Collegiove, Marcetelli, Nespoli, Paganico Sabino, Rocca Sinibalda e Varco Sabino. Alto 1508 m s.l.m., il Monte Navegna è una delle vette più importante del reatino, nonostante sia ufficialmente parte dell’Appennino abruzzese, almeno dal punto di vista geografico.
Castel di Tora, borgo principale della Valle del Turano
Il Lago del Salto è il più grande lago artificiale del Lazio. Fu realizzato sbarrando il fiume omonimo e creando una diga nel 1940. Nello stesso anno fu realizzato un lungo canale artificiale, di 9 km, che lo unisce al vicino Lago del Turano. Grande poco più della metà di quello del Salto, quest’ultimo nacque un anno prima, nel 1939, sempre con la costruzione di una diga.
Quello del Salto è un lago lungo e stretto, tipico delle forme di allagamento delle vallate (somiglia infatti a un fiordo). Ottima meta turistica durante tutto l’anno, grazie alle sue spiagge balneabili, vi si svolgono anche gare di wakeboard. I comuni più vicini sono Fiumata e Borgo San Pietro. Sulle sponde del Lago del Turano si aprono i borghi di Colle di Tora, Castel di Tora, Ascrea e Paganico Sabino. Castel di Tora è il più celebre, con il suo splendido affaccio sul lago e la passerella sulle acque che la collega alla più vicina sponda.
Uno scrigno candido sulle sponde del lago: Castel di Tora appare in tutto il suo fascino e sembra quasi un’isola tra le acque, collegato com’è da un piccolo ponte che, soprattutto alla sera, si mostra vestito d’un abito di luci. Ascrea è in una piacevole posizione rispetto al Monte Navegna e al Lago del Turano, rispetto ai quali si pone come un’ottima base di partenza per escursioni in questa zona del Lazio nord-orientale.
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