Lontano dalle altezze “record” delle Alpi, la Forca d’Acero è uno dei valichi appenninici più belli e suggestivi, scelto da moltissimi motociclisti per visitare Lazio e Abruzzo. L’itinerario permette ai rider (e non solo) di scoprire paesaggi suggestivi, candidi della neve invernale e coloratissimi dalla natura primaverile ed estiva, e mettere in collegamento due belle località: San Donato Val di Comino, nel frusinate, e Opi in Abruzzo.
Per scoprire al meglio questo itinerario, ne allunghiamo leggermente il percorso, partendo da Sora, nel pieno del frusinate, e spingendoci fino a Civitella Alfedena, uno dei piccoli borghi del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, intorno al quale si sviluppa una vasta rete di piste da sci e impianti di risalita, molto frequentati in inverno.
Usciti da Sora, e dopo aver superato le intersezioni con la SS82 e la SR509, che collegano la Ciociaria con il Basso Lazio, prendiamo la famosa SR666. Tra gli addetti ai lavori, questa direttrice è conosciuta anche come la Strada del Diavolo, e non è neanche difficile capire perché. Proseguendo, superiamo Campoli Appennino e Valle di Rio per arrivare sulla SR509, che conduce alla Forca d’Acero. Il passo appenninico, dalla pendenza abbastanza evidente sul versante laziale, è però dolce e piacevole da percorrere. Tutto lungo la Forca si ammirano curve e paesaggi di tutto rispetto, fino al “picco”, sui 1.500 metri, dal quale lo sguardo passa da San Donato Val di Comino, nel frusinate, a Opi, tra le montagne abruzzesi. Oltrepassata Opi, continuiamo il nostro percorso in Abruzzo percorrendo la SS83 che ci conduce a Villetta Barrea, con vista sull’omonimo lago. La SP59 ci regala una risalita fino a Civitella Alfedena e un breve tratto “sospesi” sul lago; da qui, sempre tramite la SS83, raggiungiamo in pochi chilometri la località di Alfedena e, dopo aver oltrepassato Campo Dragone, prendiamo il rettilineo della SS17 fino al nostro arrivo a Castel di Sangro.
Il valico della Forca d’Acero ha dei numeri decisamente interessanti, certo non paragonabili a certe strade da record delle Alpi, ma di tutto rispetto quando si parla di Appennini:
La particolarità di questo passo è rappresentata dal suo essere l’unico collegamento tra Parco nazionale d’Abruzzo e Ciociaria, ovvero la zona che corrisponde, grossomodo, alla provincia di Frosinone. Non è una strada di scorrimento, quanto piuttosto un piacevole diversivo turistico che si può percorrere per quasi tutto l’anno. Particolarmente suggestivo è lo spettacolo autunnale, quando ai due lati della strada i boschi si dipingono dei mille colori del rosso, giallo e arancione tipici della stagione.
Insieme ai rifugi della zona, alle piste da sci di fondo e alle belle idee di escursioni è una strada che non può assolutamente mancare nel palmares del viaggiatore su due ruote. Proprio in fatto di due ruote, sapevate che la Forca d’Acero è stata per ben 4 volte una delle tappe del Giro d’Italia? Con i suoi 1200 metri di dislivello complessivo dalle località più vicine (Sora e Atina) è infatti un’ottima avventura – lunga ma non difficilissima – per chi preferisce pedalare al rombo dei motori.
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