Frazione dell’omonimo comune di Bagnoregio, Civita di Bagnoregio è un borgo dalla storia particolare, la cui instabilità geologica gli è valsa il poco felice appellativo di “Città che muore”. Immerso nella natura dell’Alto Lazio, quasi al confine con Umbria e Toscana, questo piccolissimo angolo del viterbese abitato da sole 11 persone è però, ormai da almeno una decina d’anni, una favolosa attrazione turistica. La ripida salita per arrivarci, la pace e la tranquillità che si respira, l’affascinante panorama tutt’intorno hanno contribuito a gettare su Civita di Bagnoregio una luce proveniente dai quattro angoli del globo.
L’itinerario in moto per raggiungere la “Città che muore” è un percorso transregionale che unisce Lazio e Toscana in circa 110 chilometri, da percorrere tranquillamente in circa mezza giornata. Si parte dal pieno degli antichi territori etruschi, con la bella Tarquinia (subito dopo Civitavecchia, la si raggiunge da Roma in massimo un’ora e mezza) e, passando proprio per l’entroterra viterbese, si arriva dapprima a Tuscania e, lungo le sponde del Lago di Bolsena, a Montefiascone.
Qui ci si può concedere – se l’orario lo permette – un buon pranzo a base di pesce di lago, prima di ripartire alla volta di Civita di Bagnoregio. Dopo la visita al borgo, che dura 1-2 ore, si riparte in direzione di Bolsena (da ammirare il bel borgo con vista lago) per poi arrivare a Pitigliano, la “piccola Gerusalemme”, così chiamata per la presenza di un ben conservato quartiere ebraico.
Civita di Bagnoregio, la “Città che muore”, vista dall’alto
Civita di Bagnoregio, uno dei borghi sospesi più belli d’Italia, si trova nella valle dei Calanchi, una zona di ripidi saliscendi naturali che hanno modificato una originaria valle percorsa da due fiumi (Rio Torbido e Rio Chiaro) tributari del Tevere. Tra argille, tufi e pietre laviche, la zona è facilmente sottoposta ai processi erosivi, ed è per questo motivo che la base su cui regge Civita di Bagnoregio è così a rischio idrogeologico. Furono già gli Etruschi, e poi i Romani, a deviare i corsi d’acqua e favorire il rallentamento del processo erosivo, ma con il crollo dell’Impero romano queste opere persero la loro efficacia, “condannando” Civita a un disfacimento progressivo.
Tra Medioevo e Rinascimento il borghetto fu arricchito di luoghi d’arte come la Chiesa di San Donato, che hanno reso questo paesello un vero e proprio museo a cielo aperto, ricco di scorci panoramici di rilievo. Similmente a Civita di Bagnoregio, un borgo arroccato sul tufo e fino a qualche tempo fa poco conosciuto è Calcata.
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Civita di Bagnoregio si trova a circa 30 km a nord di Viterbo, lungo il percorso della SR2, e a 15 km dal Lago di Bolsena, splendida meta naturale da scoprire durante una gita fuori porta di 1-2 giorni. La zona dell’alto viterbese, dove il Lazio confina con Umbria e Toscana, si apre a innumerevoli escursioni su due ruote possibili, raggiungendo i vicini borghi di Orvieto, passando per Ronciglione e il Lago di Vico, oppure deviando verso il grossetano, dove ammirare le bellezze naturali della Maremma. Per rimanere in tema, c’è tutto l’itinerario della Maremma Laziale in moto che puoi farti, ma ricorda di partire prevenuto, che per lo spazio non si sa mai..
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