Udine è, insieme a Gorizia, Pordenone e Trieste, una delle quattro città più grandi del Friuli Venezia Giulia. Già capoluoghi di provincia (enti soppressi in Friuli nel 2014), è ora sede di una Unione territoriale intercomunale. Soprattutto però, la città del Tiepolo è la “capitale” del cosiddetto Friuli storico, che corrisponde in larga parte alla fu provincia udinese.
La bella località, con le sue architetture monumentali, si trova al centro di un itinerario piuttosto rettilineo che unisce le due cittadine di Tolmezzo e Grado. La prima, situata a pochi chilometri dal confine austriaco (e non distante dal Cadore veneto), è una località di montagna, con tutto ciò che ne consegue, anche in termini di organizzazione urbanistica di prima. La seconda è una città di mare, situata sulla sponda orientale della Laguna di Marano, ed è una meta turistica molto amata in estate.
In questo itinerario alla scoperta del Friuli abbiamo deciso di fare delle soste “strategiche”. La prima a Gemona (la località distrutta del terremoto degli anni ’70 e ricostruita in maniera pressoché identica all’originale). Proseguiamo ovviamente con Udine, Palmanova (la città a forma di stella, che ricorda anche le architetture della romena Alba Iulia) e Aquileia, l’antica capitale storica del Friuli e città romana e cristiana.
Tolmezzo è il capoluogo della Carnia – storica regione di confine tra l’Italia e il Centro Europa. Oggi fa parte della sfera di influenza di Udine ed è una vera e propria città della storia, trovandosi sulle sponde del Tagliamento. Il fiume, insieme all’Adige e al Piave, ricorda le tragiche battaglie in difesa dell’Italia durante la Prima Guerra Mondiale.
Ne approfittiamo per scoprirne le bellezze, prima di partire in direzione di Gemona del Friuli. Lasciamo la città seguendo la SP125, che seguiamo per alcuni chilometri in direzione di Amaro, dove imbocchiamo la SS52 (che costeggia l’Autostrada A23 in direzione Tarvisio), che ci porta rapidamente sulla SS13.
Da qui, in corrispondenza di Portis, seguiamo nuovamente il percorso del Tagliamento fino a Ospedaletto, e svoltiamo successivamente su Via Armentaressa, che in un chilometro abbondante ci porta al centro di Gemona.
Il borgo di Gemona del Friuli, simbolo della distruzione del terremoto del 1976, fu ricostruito per intero in pochi anni, tornando al suo originario splendore
Come già accennato, la bella località di Gemona del Friuli, nel 1976, rimase pressoché distrutta nel terribile terremoto che fece quasi 400 vittime. Prontamente ricostruita, a partire dall’antichissimo Duomo, la località è oggi una bella destinazione turistica, anche per assaggiare la gustosa cucina friulana, con il frico, il pan di sorc e il formaggio di latteria turnaria.
Lasciamo Gemona del Friuli prendendo nuovamente Via Armentaressa, fino alla SP49, che seguiamo per 25 chilometri, fino a Via Gran Selva. Da qui, entrando nell’area urbana di Udine, seguiamo prima Via Feletto verso Via Tricesimo, e poi Viale Volontari della Libertà, che ci porterà all’arrivo “provvisorio”, in Piazzale Osoppo.
Udine è una città di antichissima storia, ricca di monumenti unici e luoghi da scoprire. Tra questi, vale la pena visitare la Loggia di San Giovanni, il Duomo e la splendida Loggia del Lionello. La città ha uno stile che mescola elementi tradizionali italiani e austriaci, a causa della presenza di questi ultimi nella zona nei secoli passati.
Lasciata Udine su Viale della Vittoria, proseguiamo poi su Via Grado verso la SR352, che tocca Via Dei Boschi in località San Marco. Tramite la SR252 arriviamo a toccare la sponda “stellata” di Palmanova, dove la sosta è d’obbligo.
Immersa nelle campagne del Basso Friuli, Palmanova è universalmente nota come la “città a forma di stella“. Le sue mura perimetrali e l’organizzazione urbanistica seguono infatti una mappa a forma di stella. Questo capolavoro di ingegneria, che si visita facilmente in qualche ora, è probabilmente uno dei luoghi più belli di tutto il Friuli Venezia Giulia.
Palmanova è la “città a forma di stella”, massimo esempio dell’architettura militare nella provincia di Udine
Lasciata Palmanova, proseguiamo lungo la SR352 per 18 chilometri. Tramite la Via Roma/SP91 arriviamo al centro della bella Aquileia, penultima tappa di questo viaggio. Vero e proprio museo a cielo aperto, la città è stata per secoli una delle capitali della Cristianità. Fondata nel II secolo avanti Cristo, è stata arricchita dalle varie dominazioni, acquisendo un ruolo strategico rispetto al territorio friulano.
Da Aquileia a Grado possiamo dire che questa ultima tratta è una vera e propria passeggiata. Circa 10 chilometri lungo la SP91 che, in qualche centinaio di metri, ci introduce nuovamente sulla SR352. La strada attraversa la Laguna di Grado su un lungo ponte che costeggia l’Isola Gorgo e, in meno di mezz’ora, ci porta dritti in città. Dalle Alpi all’Adriatico, il nostro itinerario in moto con fulcro Udine si conclude qui!
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