La Via Francigena del Sud al moto, un itinerario di fede e bellezza tra Puglia e il Lazio.
Se l’itinerario tradizionale della Via Francigena nasce a Canterbury e termina proprio a Roma, quello della Via Francigena del Sud ha sì termine nell’Urbe, ma nasce da Santa Maria di Leuca, nel “Finibus Terrae”.
Si parte da Santa Maria di Leuca, il comune più meridionale della Puglia, bagnato sia dal mar Adriatico che dallo Ionio. La strada più suggestiva è sicuramente la SS274 capace di passare per Gallipoli e Porto Cesareo (nel cuore del Salento) e farvi ammirare una bellissima strada costiera. Salendo verso nord si arriva qualche chilometro dopo Manduria, girare a sinistra e, prendendo un tratto di E90, immettersi sulla SS7.
Questa strada attraversa il Parco Regionale della Terra delle Gravine, una zona dall’interessante paesaggio faunistico dove, tra l’altro, è possibile vedere delle specie animali che esistono solo da queste parti. Superato il tutto si prosegue in direzione Bari, la città scelta per fare la prima tappa di questo bel viaggio in moto.
Il capoluogo pugliese inoltre negli ultimi anni è migliorato molto. La parte vecchia della cittadina, pieno di vicoli e botteghe, è molto affascinante e l’ideale per mangiare qualche piatto tipico in uno dei molti ristorantini della zona. Se volete un consiglio prendete questo piatto: Riso, patate, e cozze. Da Bari si prosegue ancora al nord in direzione di Andria, dove si svolterà a sinistra prendendo la E842. Il tratto di strada poi viene abbandonato per la SS90.
Qua si attraversa letteralmente una bella parte dell’Italia meridionale sconfinando dalla Puglia alla Campania. Il manto stradale, c’è da ammettere, non è dei migliori. Soprattutto nella zona dell’Irpinia dove, a causa dell’asperità proprie del territorio, è abbastanza tortuoso. Detto questo il colpo d’occhio è interessante dato che lungo tutta questa strada, fino a pochi chilometri prima di Benevento, si possono incontrare delle fontane edificate sul finire del 1700 dall’alto valore storico e architettonico.
Arrivati a Benevento si può valutare un’altra sosta. La zona del Sannio merita, da queste parti si può respirare i profumi della natura ed ammirare le verdi colline puntellate di vigneti e di maestosi olivi secolari i quali raccontano storie di un tempo passato.
L’ultima parte del tragitto ci porta in direzione Roma, arrivarci però non sarà semplicissimo. Lasciata Benevento infatti c’è la strada statale 372 Telesina, su questo manto stradale ci sono limiti di velocità piuttosto restrittivi. Ci sono parti dove non si possono superare i 60 km/h, il motivo sono sempre le non perfette condizioni stradali. Abbandonata questa strada si può tonare a correre un po’ di più (sempre nei limiti del codice della strada).
Infatti prenderemo la Casilina per arrivare fino in prossimità dei castelli romani, prima di attraversarli però si passerà per Cassino, Frosinone, Anagni. Siamo nel cuore della Ciociaria zona del Lazio per le sue valli e il contesto molto rurale. Dal punto di vista enogastronomico sono tante le situazioni dove poter mangiare bene, è meno nota la cucina di questa zona d’Italia rispetto a tante altre regioni.
Non è da meno però, anzi ad Acuto un piccolo comune vicino alla via Prenestina (dovete quindi uscire da questo itinerario) c’è addirittura un ristorante che si è aggiudicato le tre forchette del Gambero Rosso. Si chiama “Le colline ciociare”, un ristorante che è riuscito a riproporre in modo creativo i piatti tradizionali.
Lasciati la Casilina si prende la Tuscolana che era la vecchia strada romana che collegava proprio la zona dei Castelli Romani alla Capitale. Bellissimi gli scenari della zona vicino Marino, divertenti anche le strade ricche di tornanti e asfalto decisamente più di qualità rispetto a quello precedentemente incontrato.
Si viaggia dritto verso la Città Eterna, questo insolito pellegrinaggio motociclistico giunge al termine dopo la bellezza di 706 chilometri. Si è partiti da uno dei punti più meridionali d’Italia e si è finiti a Roma. Perché, come recita un antico detto popolare, tutte le strade portano lì.
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