C’è una sottile striscia di terra su cui si affacciano insieme Emilia Romagna, Toscana, Marche, e addirittura la Repubblica di San Marino: è la Valmarecchia. Dal mare fino agli Appennini, questo breve tratto “di frontiera” è l’ideale per una fuga dal traffico della riviera romagnola. Ovviamente in moto!
L’itinerario in moto in Valmarecchia non presenta altitudini troppo elevate, poiché il comune più alto (Badia Tedalda) si trova a 700 m.s.l.m. Se vorrai proseguire la tua esperienza con un’escursione a piedi, troverai cime appenniniche che arrivano quasi ai 1.500 metri.
Per quanto riguarda il percorso in moto, comunque, è fattibile in tutte le stagioni dell’anno (evitando i giorni piovosi) e ha un tracciato molto lineare, coperto nella quasi totalità dalla strada Strada statale 258 Marecchia che segue il breve tratto del fiume Marecchia (lungo circa 70 km).
L’itinerario in moto nella Valmarecchia parte da Rimini. Dobbiamo dire che la famosa cittadina della riviera romagnola ha fatto progressi nella viabilità: con un piano strategico sono stati eliminati gran parte dei semafori del centro urbano, che provocavano code interminabili, e sono stati sostituiti con delle rotatorie. La situazione del traffico è certamente migliorata.
Ma oggi vogliamo fuggire lo stesso dal centro abitato, e allora prendiamo la Via Marecchiese che diventa SP258 e prosegue attraversando Verucchio. All’altezza di questo comune ti trovi al confine con la Repubblica di San Marino, che sorge sul Monte Titano.
Prosegui sulla stessa strada, che costeggia il fiume Marecchia, e inizia ad accentuare leggermente la pendenza presentando una serie di curve. Passa Novafeltria, Pennabilli, e poco dopo raggiungi Badia Tedalda, primo comune della Toscana (provincia di Arezzo) e punto di origine della valle. Sei già arrivato, ora puoi spegnere il motore!
La Valmarecchia è il vero e proprio entroterra di Rimini, e costituisce il cuore della regione storica del Montefeltro. La maggior parte dei turisti si fermano nella località balneare, e meno persone vanno a esplorare le zone più interne. Noi siamo sempre tra i più “curiosi”, e di sicuro la Valmarecchia ha molti buoni motivi per attrarre il nostro motore!
Innanzitutto la Valmarecchia è una terra “di frontiera” per tanti motivi. Il primo motivo l’abbiamo già detto: tocca ben tre regioni (Emilia Romagna, Toscana, Marche) e due Stati (Italia e San Marino).
Il secondo motivo riguarda il fiume Marecchia, che convenzionalmente è ritenuto il confine tra la Pianura Padana e il centro Italia. Questo breve corso d’acqua dal nome romano di Ariminus, tra l’altro, fu l’origine del nome della città di Rimini.
Parlando sempre di “frontiere”, c’è ancora una particolarità che rende questo territorio un unicum in Italia. Infatti il comune toscano di Badia Tedalda (provincia di Arezzo) possiede un’exclave di territorio all’interno della provincia di Rimini (prima del 2009 era provincia di Pesaro e Urbino).
Curiosamente, la situazione a livello amministrativo è qui spesso mutevole: due referendum del 2006 e 2007 decisero il passaggio dalle Marche all’Emilia Romagna di un totale di ben nove comuni (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello, e poi Montecopiolo e Sassofeltrio). Le frontiere vanno e vengono continuamente!
Il paese della Valmarecchia da non perdere è Pennabilli. È un borgo medievale ben conservato che sorge alle pendici del Monte Carpegna, composto dall’unione di due castelli: quello di Billi e quello di Penna. Venne particolarmente amato dal poeta e sceneggiatore Tonino Guerra, che qui ha creato l’Orto dei Frutti Dimenticati, un luogo di simbologia, spiritualità e natura. Questo paese è sede di diversi eventi culturali; uno dei maggiori è la Mostra Mercato Nazionale di antiquariato che si tiene a Luglio. È il punto di partenza per le escursioni nel Parco del Sasso Simone e Simoncello.
Sant’Agata Feltria è un borgo medievale molto caratteristico grazie al suo affascinante castello, la Rocca Fregoso, che si può visitare. Interessante anche il Teatro Mariani, che è il più antico teatro interamente in legno esistente in Italia, e il Convento di San Girolamo.
Vale la pena una piccola deviazione per vedere San Leo, uno dei Borghi più Belli d’Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Lo noti subito, con la sua posizione arroccata su uno spettacolare rilievo roccioso. Spicca sull’abitato il Forte di San Leo, famoso per essere stato prigione dell’alchimista Cagliostro, e che oggi si può visitare.
Verucchio, uno dei primi paesi che incontri nel tuo viaggio, è noto per la Rocca Malatestiana, anche questa visitabile, centro di potere della famiglia dei Malatesta nel XII Secolo.
Sono Alessio Gabrielli, ho 26 anni. Laureato magistrale presso l'Università La Sapienza di Roma in Media, comunicazione digitale e giornalismo. Mi occupo dal 2022 di creare contenuti web per il sito TrueRiders portando avanti la mia passione per le moto e lo sport
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