Canyon profondi, calanchi brulli, vegetazione bassa e robusta: Puglia e Basilicata sono unite (o separate?) dalla Murgia Materana, che corrisponde per esteso al Parco archeologico storico naturale delle Chiese rupestri del Materano. Sono circa 150 gli edifici scavati nella roccia tra Matera e Montescaglioso: uno spettacolo che non si mostra in piena vista, ma che si rivela ai curiosi che hanno la curiosità di fermarsi, curiosare, esplorare. I sapori? Quelli genuini di una volta, dello squisito pane di Matera, del provolone e del pecorino, ma anche della lenticchia tipica IGP. Il tutto in uno scenario dal fascino quasi “western”, che è uno spettacolo da attraversare in moto!
Partenza da Gravina in Puglia, raggiungibile in circa 60 km da Bari (tre quarti d’ora in moto). Dirigiti verso Laterza, in provincia di Taranto, sulle provinciali SP27, SP41 e SP17, piuttosto lineari. Continua verso Castellaneta, percorrendo la SS7 (Via Appia). Torna a Laterza e poi punta verso Ginosa passando per la SS580. Attraversata Ginosa continua avanti lungo la SP5, che varca il confine tra Puglia e Basilicata ed entra immediatamente nel territorio della Murgia Materana. Dopo una ventina di km imbocca in direzione sinistra la statale SS7 (la vecchia Via Appia), per arrivare in poco tempo a Matera. Per tornare al punto di partenza è sufficiente continuare sulla SS99 e poi a sinistra sulla SP27 per tornare a Gravina. L’itinerario è percorribile tutto l’anno; le stagioni consigliate sono la primavera e l’autunno.
La Murgia Materana, insieme ai Sassi di Matera, è patrimonio dell’umanità UNESCO. L’itinerario è una continua scoperta delle “gravine”, ovvero profonde gole o canyon prodotte dall’azione di erosione dell’acqua nel corso di migliaia di anni, e che hanno dato vita a paesaggi spettacolari. Dunque questa esperienza – vietata a chi soffre di vertigini! – non può che iniziare a Gravina in Puglia.
Laterza e la sua gravina
La gravina di Laterza è simile ai tipici canyon americani, e ha una profondità che supera i 200 metri. Nel comune è situata l’oasi faunistica LIPU, che propone percorsi escursionistici mozzafiato che consentono di ammirare i paesaggi naturali e la biodiversità della zona che circonda una delle gole più profonde d’Europa.
A Castellaneta si può ammirare la combinazione di gravine e lame (solchi erosivi poco profondi), ovvero un proseguimento naturale delle pareti di roccia che prosegue fino al mare. Nelle gravine si trovano incisioni rupestri di insediamenti umani remoti. La Grotta del Padreterno (XI-XII secolo) è la principale chiesa rupestre della zona. Per una visita che esula dalle attrazioni naturali, si consiglia il museo dedicato a Rodolfo Valentino (via Via Vittorio Emanuele 119, ingresso 3,50€); in paese si trova anche la casa natale e una statua dedicata al celebre attore e ballerino.
Ginosa è un comune noto per alcune gravine molto profonde ed è importante dal punto di vista storico per i ritrovamenti archeologici di epoca romana. A dominare tre lati della gravina su cui sorge il borgo c’è il Castello Normanno di Ginosa, posizionato sopra un pianoro murato, collegato al paese grazie a un ponte che sovrasta un largo e profondo fossato.
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