Il piccolo Tibet d’Italia è l’altopiano delle meraviglie ai piedi della vetta più alta degli Appennini
Stefano Maria Meconi | 10 Nov 2023
| Tempo di lettura: 3minuti
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Immaginate di percorrere strade che si snodano attraverso il cuore pulsante dell’Abruzzo, dove ogni curva svela un panorama più suggestivo del precedente, e l’aria fresca di montagna si mescola al rombo della vostra moto. È un viaggio che promette non solo di mettere alla prova la vostra abilità di guida ma di trasportarvi in un altro mondo, dove il tempo sembra rallentare e la natura comanda con la sua imponente bellezza. Questo è un percorso che affascina e ispira, offrendo a ogni svolta una nuova tela dipinta di verdi praterie, picchi arditi e cieli infiniti. Preparatevi a vivere un’avventura che toccherà tutti i sensi, viaggiando verso una destinazione che è molto più di un semplice luogo: è un’esperienza, è un ritrovare se stessi tra le vette imponenti e l’orizzonte sconfinato di Campo Imperatore.
1Altopiano di Campo Imperatore in moto. L’itinerario
1.1Mappa
1.2Percorso
Per arrivare a Campo Imperatore, il punto di partenza più adatto è L’Aquila, magnifico capoluogo dell’Abruzzo e città ricca d’arte e storia. Da qui, Lasciato il centro, prendiamo la SS17bis che esce dalla città puntando verso nord-est, attraversando la località di Paganica, subito dopo la quale troviamo il magnifico Santuario della Madonna d’Appari. Da qui, invece di continuare per la SS17bis in direzione Assergi, deviamo verso Filetto per la Cascata dello Schizzataro, e continuiamo sul Piano di Fugno fino al grande bivio per Campo Imperatore, che richiede un percorso di ulteriori 10 km. In tutto, la distanza L’Aquila – Campo Imperatore è di 46 chilometri. Una volta ritornati “a valle”, è possibile continuare il percorso verso numerose direttrici, dal Valico di Capo la Serra e Castel del Monte a Santo Stefano di Sessanio e Rocca Calascio, oppure semplicemente tornare nella città capoluogo.
2Campo Imperatore, il “piccolo Tibet” d’Italia
Il grande altopiano di Campo Imperatore, che si estende per 75 chilometri quadrati a una quota media di 1800 m s.l.m. è spesso considerato come una versione italiana del Tibet. Fu lo scalatore fiorentino Fosco Maraini, esperto frequentatore della vallata asiatica, a paragonarlo per bellezza e paesaggi al Phari Zong. Terra di fondamentale importanza per gli studi astronomici, ricca di storia e dai paesaggi incantevoli, il luogo che rappresenta il punto d’approdo finale per molti escursionisti è il Rifugio Duca degli Abruzzi, situato a 2388 m s.l.m. e secondo rifugio degli Appennini per altitudine.Una volta giunti in cima a Campo Imperatore, ci si ritrova di fronte un vasto paesaggio di praterie e picchi rocciosi, un ambiente incontaminato che cambia aspetto con le stagioni, dai campi fioriti della primavera alle nevi invernali che lo rendono una meta anche per gli sport invernali. D’estate, le temperature sono piacevoli e permettono lunghe passeggiate o semplicemente momenti di relax ammirando il panorama. Inoltre, Campo Imperatore è ricco di storia: durante la Seconda Guerra Mondiale, fu il luogo di prigionia di Benito Mussolini prima della sua liberazione da parte delle truppe naziste, mentre il già citato osservatorio astronomico che si trova sull’altopiano è uno dei più antichi d’Italia, fondato negli anni Sessanta come sezione distaccata dell’osservatorio astronomico di Roma (che include le sedi di Monte Mario e di Monte Porzio Catone).
2.1Cosa vedere nei dintorni
Sono numerosi i luoghi di interesse da scoprire non lontano da Campo Imperatore. Oltre alla città de L’Aquila, con la sua Basilica di Collemaggio e lo splendido Castello, due luoghi cattureranno sicuramente la vostra attenzione:
La Cascata dello Schizzataro, in località Camarda, è un bel salto d’acqua nei dintorni di un sito d’epoca neolitica, facilmente raggiungibile con un percorso di carattere escursionistico di 8 km e una durata di 4 ore;
Il Santuario della Madonna d’Appari, a Paganica, è un complesso immerso nel verde di stile romanico risalente al XIII secolo, caratterizzato per gli splendidi affreschi che caratterizzano l’interno e lo stile elegante dell’esterno, con il campanile a vela e la facciata incuneata in una sorta di gola con un torrente
Stefano Maria Meconi
Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015