Fede on the road, ecco il percorso degli eremi che ti farà scoprire il lato spirituale dell'Abruzzo

Fede on the road, ecco il percorso degli eremi che ti farà scoprire il lato spirituale dell’Abruzzo

Stefano Maria Meconi  | 29 Ott 2023  | Tempo di lettura: 5 minuti
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Siete devoti alla vostra due ruote? Siete alla ricerca di un itinerario mistico? Allora gli eremi della Maiella in moto sono l’itinerario che fa per voi. Questo percorso su una delle più belle montagne dell’Appennino si snoda per quasi 200 chilometri lungo un tortuoso e appassionante tracciato che supera i 2000 metri di altitudine e che offre spettacoli mozzafiato sulla storia medievale e mare all’orizzonte. Un vero e proprio itinerario della fede on the road, per scoprire luoghi di profonda spiritualità, respirare l’essenza più pura dell’Abruzzo e carpirne i segreti della buona tavola con delle sfiziose pause gastronomiche. Pronti a partire?

1 Eremi della Maiella in moto. L’itinerario

1.1 Mappa

1.2 Percorso

L’itinerario parte dal centro di Pescara. Seguendo le indicazioni per l’autostrada e superata l’uscita per Chieti, imboccate la statale N5 che vi porterà alla scoperta degli eremi. Proseguite lungo la N5 per una decina di chilometri, fino a Manoppello Scalo. Da qui, continuate per Manoppello e seguite la strada per Serramonacesca. Da qui il tracciato cambia e si trasforma in una bella e avventurosa strada a curve che si insinua nel bosco fino a Roccamontepiano. Nei pressi della cittadina svoltate a destra per imboccare la N614 che sale verso Passo Lanciano e la cima della Maiella. Qui comincia la parte divertente: una tortuosa strada in salita, ma con ottimo asfalto, che apre ampi panorami verso le colline di Pescara e l’Adriatico, per poi infilarsi in un fitto bosco che arriva alla località sciistica di Passo Lanciano, passando per il Mamma Rosa e la celebre Blockhaus a quota 2142 m s.l.m. Da qui proseguite per qualche chilometro fino a Santo Spirito, mentre San Bartolomeo in Legio è poco più vicino (ovviamente si può raggiungere solo a piedi). Risalito il sentiero e riaccesi i motori, continuate verso Roccamorice sino a raggiungere Caramanico Terme. Passata Caramanico, dopo 5 chilometri girate a destra per Salle; passati Musellaro e Tocco da Casauria ritornate sulla N5 che vi porta all’Abbazia di San Clemente di Casauria: uno delle più belle e importanti fondazioni monastiche dell’AbruzzoL’itinerario si conclude con il rientro a Pescara, seguendo il tratto di strada iniziale. Volendo fare una deviazione, potete continuare

2 La Maiella e i suoi eremi, dove la religiosità incontra i panorami più belli

La Maiella è una montagna che raggiunge i 2737 metri di altitudine, in prossimità della Val di Sangro. Imponente, solitaria e frastagliata, la Maiella è un paesaggio naturalistico affascinante che dalle sue creste offre magiche vedute sul mare e su profondi valloni scavati dai torrenti. Una delle sue strade più celebri, Passo Lanciano, è una meta privilegiata per il turismo invernale. La caratteristica di questa stazione sciistica è il panorama che si apre fino all’Adriatico, oltre alla quantità significativa di precipitazioni nevose durante tutto l’arco dell’inverno, e che arrivano fino a bassa quota.

2.1 Gli eremi della Maiella, spiritualità lontana dal quotidiano

Abbazia di Santa Maria d’ArabonaQuali sono i suggestivi eremi che incontrate lungo questo itinerario? Iniziamo da Santa Maria di Arabona, che costituisce una delle prime fondazioni cistercensi dell’Abruzzo. Edificata nel 1208, la chiesa ha un aspetto elegante ed austero in stile gotico e conserva un ricco tabernacolo, oltre a una colonna che regge un candelabro pasquale. L’Abbazia di San Liberatore, una delle più belle chiese romaniche, fu fondata nell’VIII secolo da monaci benedettini e ricostruita da monaci di Montecassino dopo il 1007. La posizione della chiesa è suggestiva; fiancheggiata dalla splendida torre romanica, è posta in un solitario e fiabesco vallone boscoso. All’interno dell’abbazia sono visibili affreschi che risalgono al XIII e XVI secolo. Il pavimento della navata centrale presenta l’originario mosaico cosmatesco del 1275.Abbazia di San Liberatore a MajellaDi grande impatto scenico è l’Eremo Santo Spirito, che ospitò in preghiera i futuri papa Vittore III (1053) e Celestino V (1246). L’eremo fu abitato e ingrandito nei secoli successivi, sino ai giorni nostri. La suggestione di questo luogo è dovuta al suo radicale isolamento dal mondo, che lo avvicina all’Eremo San Bartolomeo, che sorge sul crinale di un canyon. San Clemente di Casauria è un altro degli eremi più suggestivi della Maiella, nonché una delle abbazie più importanti d’Italia. Edificato nell’anno 871 da Ludovico II per accogliere le reliquie di San Clemente, fu saccheggiata dai Saraceni e dai Normanni e riedificata di conseguenza tra il 1176 e il 1182. L’ingresso disseminato di lapidi romane catapulta subito in un’atmosfera mistica, mentre l’elegante pronao a tre arcate con tre antiche porte in bronzo, sulla facciata della chiesa, ne evoca immediatamente la suggestiva bellezza. L’interno a tre navate conserva uno sfarzoso pulpito riccamente decorato e un ciboro trecentesco ricavato da un sarcofago paleocristiano.

3 Consigli di viaggio tra gli eremi della Maiella 

Sebbene l’itinerario degli eremi della Maiella vi porta alla scoperta di posti mistici, non per questo dovrete mortificare il vostro appetito. Ecco alcuni ristoranti da provare in zona:
  • Villa Maiella (Via Sette Dolori 30, Guardiagrele) può vantare 1 stella Michelin. Il ristorante, molto confortevole, offre ai suoi ospiti piatti di carne locale, ma anche idee vegane e pietanze senza glutine.
  • Locanda del Barone (Contrada Case del Barone 1, San Vittorino) è apprezzatissima in zona. Presente nella guida Michelin 2021, gode di una posizione panoramica rispetto agli eremi della Maiella, mentre l’aspetto rustico del ristorante lo rende tranquillo e accogliente. Piatto forte è lo stinco di maiale nero con passata di cipolle.
  • Macchie di Coco (Sentiero Eremo San Bartolomeo, Roccamorice) è il ristorante più vicino all’eremo di San Bartolomeo: dista solo 600 metri. Un ristorante che non offre solo specialità di carne, ma anche di pesce. Atmosfera rustica e ricchi piatti.
Stefano Maria Meconi
Stefano Maria Meconi

Responsabile editoriale di TrueRiders sin dal 2015



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