Dimenticatevi per un momento dell’Autostrada A14, il lungo serpentone d’asfalto che taglia l’Italia orientale in due e che permette di arrivare dall’Emilia-Romagna alla Puglia senza soluzione di continuità. C’è un tratto del Mar Adriatico, 60 chilometri in tutto, che merita una visita in moto sì, ma all’insegna dello slow tourism. Quello delle spiagge splendide anche fuori stagione e, soprattutto, di incredibili strutture che un tempo servivano ai pescatori e oggi conoscono una nuova vita come ristoranti di pregio. È la Costa dei Trabocchi, che caratterizza tutta la parte rivierasca delle province abruzzesi di Pescara e Chieti, e che ci servirà un altro lato della regione forte e cortese. Partiamo?
Il percorso che ti proponiamo copre l’intera Costa dei Trabocchi. Ideale se ti trovi nei dintorni dell’Abruzzo. Ma è ottimo anche se per te è una tratta di passaggio verso altri litorali, e invece che tirare dritto in autostrada, vuoi provare un’esperienza di viaggio diversa e vedere la costa da vicino.
Il percorso parte da Francavilla Al Mare, che puoi raggiungere in pochi minuti da Pescara, oppure uscendo allo svincolo Pescara Sud – Francavilla Al Mare dell’autostrada E55. Da qui imbocca la statale SS16, in direzione sud verso Foggia. Il percorso coincide quasi completamente con questa strada, fino a San Salvo, che è l’ultimo paese della Costa dei Trabocchi. Unica deviazione che ti consigliamo, è a Ortona. Prima di entrare in paese, alla rotonda prendi la seconda uscita, entrando in via Tripoli, che prosegue lungo il mare conducendoti in centro. Costeggerai la Via Verde della Costa dei Trabocchi, a poca distanza dal Castello Aragonese e dal Faro di Ortona. In centro svolta a destra in via Monte Maiella; alla rotonda prendi la 2ª uscita e prendi Via Dommarco. Svolta ancora a destra e prendi Porta Caldari, continua su Via della Libertà e infine svolta a sinistra prendendo Viale Margherita D’Austria (indicazioni per Adriatica). Segui la strada e ti ritroverai sulla statale SS16. Da qui continua dritto fino a San Salvo Marina, passando per San Vito e poi Vasto.
I Trabocchi sono costruzioni in legno sul mare, simili a palafitte, realizzate da antichi pescatori. Ingegnosi sistemi di reti da pesca per poter pescare senza dover navigare, eretti al largo della costa, con incastri di assi leggere ma dall’architettura estremamente stabile. Basti pensare che molti hanno resistito alle intemperie per secoli e secoli, e sono giunti a noi ancora incredibilmente in buono stato. Questa attrazione abruzzese ha suscitato lo stupore di un poeta che in Abruzzo è nato, e ha voluto scrivere tutta la sua meraviglia – e probabilmente un po’ di orgoglio – per questa particolarità della sua terra. Stiamo parlando di Gabriele D’Annunzio, che così descrive i Trabocchi ne “Il Trionfo della Morte”:
«Dall’estrema punta del promontorio destro, sopra un gruppo di scogli si protendeva un trabocco, una strana macchina da pesca, tutta composta di tavole e di travi, simili ad un ragno colossale…»
E poi:
«La macchina pareva di vivere di una vita propria, aveva un’aria e un’effige di corpo animato.»
La Costa dei Trabocchi inizia a nord da Francavilla al Mare e termina a sud a San Salvo. Alcuni tra i paesi più importanti, su questo tratto, sono Ortona, Fossacesia, San Vito Chietino e Vasto. Questo tratto di costa ha caratteristiche diverse da comune a comune. La spiaggia bassa e sabbiosa tipica dell’Adriatico si può trovare a Ortona, Le Morge, Casalbordino, Vasto e San Salvo. Ci sono spiagge di ciottoli a Fossacesia, Torino di Sangro e Vasto. Inoltre non mancano litorali alti e rocciosi a San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Vasto. Il mare è limpido e poco profondo; le spiagge sono sia attrezzate che libere.
I Trabocchi sono in tutto 33 e circa la metà di essi oggi ospita trattorie o ristoranti. Il più bello è sicuramente il Trabocco del Turchino. Si trova ai piedi del promontorio di Capo Turchino, vicino a San Vito Marina (frazione di San Vito Chietino). Questo è il trabocco citato da Gabriele D’Annunzio nel passo che ti abbiamo fatto leggere.
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