Non c’è motociclista che non ami le montagne, e gli Appennini non fanno eccezione. 2 regioni, 350 km di montagna. Che c’è di meglio di un sacrosanto Grand Tour degli Appennini? Fatti un itinerario che unisce Abruzzo e Molise in moto con alcuni dei paesaggi più belli dell’Appennino centro-meridionale. Strade panoramiche, tornanti adrenalinici, parchi naturali e pure il Lago di Barrea si susseguono uno dopo l’altro in un viaggio perfetto per i TrueRiders che vogliono un’alta quota diversa dalle Alpi. C’è pure il misterioso e isolato Passo del Diavolo, con la sua leggenda inquietante, ma preparati a un sacco di verde.
Cominciamo il nostro Grand Tour degli Appennini. Parti da L’Aquila seguendo Via S. Bernardino, Via Luigi Signorini Corsi, Via Castello e Viale Malta fino a imboccare Viale Gran Sasso D’Italia. Da là devi prendere la Strada Statale 17ter, poi la SS17, la SP8 e infine la Strada Provinciale 7, che ti porta fino a Castel del Monte. Sei ai piedi del Monte Prena (2561 m, per info) dove nell’ormai lontano 1971 ci hanno girato Continuavano a chiamarlo Trinità.
Lasciato Castel del Monte ti comincia un tratto stupendo che passa per la Riserva Regionale del Voltigno e Valle d’Angri. Prendi Via Nazario Sauro e la Strada Regionale 17 per Campo Imperatore, proseguendo sulla SR17bis in direzione di Ofena. Continua fino a Capestrano, poi segui la SS153, la SS5 e la Strada Statale 17 fino a raggiungere Roccaraso, attraversando paesaggi appenninici spettacolari: ci sono diversi tornanti, specie sulla discesa da Carrufo, ma aspettati tanto verde quando ti avvicini al Castello Cantelmo al lato di Popoli quando passi per la Riserva Naturale Regionale “Sorgenti del Pescara” e pure per la Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio. Se per questo tagli per Sulmona, borgo dei confetti, ma quello è per un altro giro.
Da Roccaraso prendi Viale Napoli e Via Pietransieri per immetterti sulla Strada Statale 17. Segui la SS17 e la SS17var fino a Isernia, poi prendi Via XXIV Maggio, Via Occidentale e Via S. Ippolito per entrare nella SR627. Continua sulla SS158 e poi sulla Strada Provinciale Foci che ti porta a Cerro al Volturno. È tutto un secondario anello di verde attorno al Valico del Macerone e al Canyon del Vandra,
Valico del Macerone
Da Cerro al Volturno rivai per la SS652, poi segui la SS83 Marsicana fino a Civitella Alfedena costeggiandoti tutto il Lago di Barrea e con una piccola serie di tornanti. Procedi lungo la SP59, poi imbocca Via Benedetto Virgilio e continua sulla SS83 Marsicana dritto in mezzo al Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise. Fatti Piazza S. Antonio e continua quasi in linea fino al Passo del Diavolo, uno dei punti più affascinanti dell’itinerario.
Dal Passo del Diavolo continua sulla SS83 Marsicana fino a Gioia dei Marsi dove ti aspettano un bel po’ di tornanti. Fatti Celano percorrendo Via Circonfucense e imbocca la SS696 del Parco Regionale Sirente-Velino per raggiungere Ovindoli. Da qua continua sulla SS696, poi sulla SP38 e sulla SR5bis, portandoti verso Via Fontesecco a L’Aquila.
Le strade principali di riferimento lungo il percorso sono la SS17, SS83 Marsicana, SS696, SS652, SS158 e la SR627.
Per l’itinerario completo (e dinamico) su Maps tocca qui.
La strada da macinare è tanta, sui 350 chilometri, fra passi, valichi, curve, tornanti, parchi, borghi e tutto un lago. Data la lunghezza il nostro Grand Tour degli Appennini potresti volerlo dividere lungo un weekend per goderti tutte le tappe e approfondire la conoscenza di due regioni che hanno tanto da offrire soprattutto agli amanti della buona tavola. La scelta migliore è affrontare il tutto appena tornano arrivano i primi caldi estivi, con la certezza dello scioglimento dell’ultima neve.
Ma partiamo dal principio. Per le tappe principali, cosa vedere? L’Aquila parla per sé, quindi fra tornanti, parchi e tutto, partiamo da Castel del Monte.
Castel del Monte
Castel del Monte è un borgo medievale arroccato ai piedi del Monte Prena con un centro storico caratterizzato dal Ricetto, intreccio di vicoli e archi di pietra che parlano di secoli. Da visitare la Porta Sant’Ubaldo, ingresso alla parte più antica del paese, e la Parrocchia San Marco Evangelista, punto di riferimento religioso del borgo. Interessante il Museo Civico Etnografico Diffuso in 5 luoghi che si rifà le tradizioni locali tra pastorizia e artigianato tessile. Castel del Monte è famoso per la Rassegna degli Ovini, evento che celebra la cultura pastorale dell’Abruzzo, e per il Canestrato, un formaggio pecorino presidio Slow Food (da assaggiare e portare a casa).
Roccaraso
Roccaraso è una delle località montane più rinomate dell’Abruzzo che è famosa soprattutto per il comprensorio sciistico dell’Aremogna, impianti moderni e piste che prendono sciatori da tutta Italia. Per il lato più storico da vedere c’è il Sacrario dei Caduti senza Croce – Monte Zurrone che fa da luogo di memoria ai caduti della Seconda Guerra Mondiale, con una vista panoramica meravigliosa. Nel centro abitato c’è da vedere la Chiesa di San Rocco, unica struttura storica scampata ai bombardamenti della guerra. A pochi chilometri c’è il borgo di Pietransieri, tristemente noto per una delle non poche stragi naziste del 1943, ma sempre autenticamente montana.
Isernia
Isernia è una città dal passato millenario con le testimonianze che vanno dall’epoca sannita a quella romana e medievale. Il simbolo della città è la Fontana Fraterna, elegante struttura del XIII secolo realizzata con blocchi di pietra di epoca romana. Imperdibile il Duomo di San Pietro Apostolo, fatto sui resti di un antico tempio che era dedicato a Giove. Chi vuole un po’ di archeologia sarà felice di trovarci il Museo Nazionale del Paleolitico coi reperti di uno dei più antichi insediamenti umani d’Europa. Passeggiando nel centro storico becchi la Chiesa di San Francesco D’Assisi medievalmente affrescata e il Museo Archeologico di Santa Maria delle Monache sempre sulla storia sannitica e romana.
Castello Pandone, Cerro Al Volturno
Piccolo borgo incastonato nella Valle del Volturno, dominato dal Castello Pandone che vedi qui sopra, forte medievale costruito attorno all’anno 1000 con una vista che parla da sé. Passeggiando per il centro storico si sente davvero bene l’atmosfera autentica di un borgo di montagna, stradine lastricate ed edifici in pietra. Da visitare la Chiesa di Santa Maria Assunta ad architettura romanica e la Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo del XIV. Lì vicino c’è pure l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno da vedere, complesso monastico di origine longobarda con affreschi antichissimi.
Civitella Alfedena
Piccolo borgo in mezzo al Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise, Civitella Alfedena è il punto migliore per toccare con mano la natura selvaggia dell’Appennino. Il centro storico ha ancora tutto il fascino medievale tra strade acciottolate (piacevolissime per le ginocchia) e le case in pietra, ma la prima cosa da vedere è la Chiesa di San Nicola di Bari, del 1605, una ex cappella privata trasformata in chiesa nel 700. Interni barocchi, dipinti del Settecento. Altro da vedere è l’Area Faunistica del Lupo dove puoi vederli da vicino. Qui, come è giusto che sia, trekking: ci sono sentieri che portano alla Camosciara tra cascate e pareti rocciose. Inutile parlare della vista sul Lago di Barrea, visto che te lo sei fatto all’arrivo.
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Avvolto da un’aura di mistero, il Passo del Diavolo è un valico isolato in mezzo al Parco Nazionale D’Abruzzo Lazio e Molise vicino a Gioia dei Marsi. Bellezza paesaggistica apparte, è famoso per la sua leggenda che ha portato al nome abbastanza sinistro del passo. Sulla strada becchi ruderi di vecchie abitazioni e una chiesa sconsacrata, molto suggestivo: leggi di più.
Ovindoli
In mezzo al Parco Naturale Regionale Sirente-Velino invece c’è Ovindoli, una di quelle località per la montagna in tutte le stagioni. Tipicissimo centro storico con l’atmosfera tipica dei borghi d’alta quota, con case in pietra e scorci da favola. Da vedere nei dintorni ci sono i ruderi del castello di Ovindoli, il Castello di San Potito, sul Pizzo di Ovindoli. Non lasciare sola la Chiesa di San Sebastiano con una statua stupenda del santo. A livello di natura la foto parla da sé: è pieno di sentieri escursionistici che si fanno la la Valle d’Arano e le Gole di Celano, canyon naturale che da viste straordinarie. In inverno Ovindoli (l’avrai sentito) diventa una delle mete sciistiche più importanti dell’Appennino perché si sfrutta bene agli impianti del Monte Magnola.
Scrivo cose per professione. Paragono dettagli per passione. Accarezzo gatti per amore. Laurea in Comunicazione, classe '94, un uomo semplice: vedo cose belle, metto like. Poi mi incuriosisco, mi informo e vi rendo partecipi di dove crearvi bei ricordi.
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